The Fuse, il fumetto di Image Comics edito in Italia da saldaPress che unisce fantascienza e poliziesco
Unire due diversi contesti narrativi non è mai un’operazione semplice. Prendere due diverse realtà, con regole e potenzialità precise, ed unirla è una vera sfida per quel narratore che sceglie di cimentarsi in questa impresa, ma fortunatamente per noi appassionati questi temerari non mancano mai. Una delle commistioni più prolifica è quella che miscela l’ambientazione fantascientifica e l’atmosfera del poliziesco. Il mondo della celluloide ha trattato da questo spunto film come Atmosfera Zero, la letteratura ci ha regalato opere come The Expanse (poi divenuta un ottimo serial di Netflix) o vissuto emozioni videoludiche con personaggi come Tex Murphy, ma raramente nei fumetti si sono visti dei progetti intriganti come The Fuse.
Il fumetto di Image Comics riesce a ricreare perfettamente l’equilibrio che lega fantascienza e noir, una capacità decisamente rara.
The Fuse prende il nome dalla immensa stazione spaziale in cui viene ambientata la vicenda, una nuova casa per l’umanità non troppo lontana dalla cara vecchia Terra. Contrariamente a tante storie di fantascienza, l’abitare nella stazione orbitante non è visto esattamente come un privilegio, ma anzi quasi come una punizione, viste le difficoltà del vivere comune su uno spazio comunque ristretto.
In apertura di albo assistiamo all’arrivo sul Fuse di Dietrich, poliziotto di origini tedesche che non appena sbarca sulla stazione viene coinvolto in presa diretta in un’indagine su una misteriosa morte. Proprio sulla scena del delitto incontra Klementina ‘Klem’ Ristovych, la sua partner. Il primo incontro tra i due lascia intendere che sarà una coppia interessante, con un rapporto che si baserà sulla divergenza quasi perenne di opinioni e metodi.
Anthony Johnston, co-creatore di The Fuse con Justin Greenwood, riesce a dare a Il turno russo, il primo volume di The Fuse, una precisa connotazione, lavorando molto sul contesto sociale. All’interno della stazione esiste una società con ruoli ben definiti, al cui gradino più basso vivono i cabler, i pariah di The Fuse, persone che hanno scelto di vivere al di fuori della società, trovando riparo nei meandri della stazione. L’indagine di Ristovych e Dietrich coinvolge proprio due cabler, i quali si scoprono essere al centro di una vicenda molto più grossa di loro, che arriva a toccare le alte sfere del Fuse.
Johnston struttura la storia in modo da guidare il lettore in una vera e propria crime story, in cui l’elemento fantascientifico riesce ad esser comunque sfruttato al meglio, senza togliere realismo alla trama. Seguendo una sorta di classica indagine hard-boiled, Johnston arricchisce i suoi personaggi di una parlata a volte tagliente, al limite dello sboccato, trasmettendo la sensazione di essere in una società che non nasconde le proprie debolezze dietro artificiose maschere. Ristovych è la partner anziana disillusa e pragmatica, scontrosa all’occorrenza, che pur avendo un passato di tutto rispetto continua ad essere una spina nel fianco per i poteri forti; il fatto che il suo nuovo collega Dietrich sia un idealista intraprendente aumenta la carica emotiva e valorizza la dinamica a due di The Fuse.
Mantenere una tensione costante in una storia è l’elemento chiave per non stancare il lettore, e The Fuse in questo non delude. Tramite svolte improvvise nell’indagine, contrasti con i poteri che amministrano la stazione ed intrighi politici, Johnston stuzzica la curiosità del lettore, offrendo una trama che coinvolge, complice anche Justin Greenwood che realizza delle tavole all’altezza.
Che si tratti di rendere l’ambiente ampio ma comunque circoscritto della stazione o le espressioni dei personaggi, Greenwood colpisce nel segno, riesce a dare alla trama di Johnston la giusta visione. È un tratto spigoloso, poco dettagliato ma comunque suggestivo, spesso arricchito da una distorsione della prospettiva che non storpia l’immagine, ma che al contrario la valorizza ulteriormente,con scelte stilistiche interessanti. Di notevole impatto anche la colorazione di Shari Chankhamma, che enfatizza con una particolare scelta di tinte tutto l’albo, con particolare cura nei momenti più intensi di Il turno rosso.
Leggere The Fuse è possibile grazie a saldaPress, che ancora una volta porta nel mercato italiano una delle più interessanti proposte estere. Nei prossimi giorni è prevista l’uscita del secondo volume di The Fuse, mentre proprio ieri abbiamo saputo che saldaPress ha effettuato un altro colpo magistrale acquisendo i diritti per il mercato italiano di AfterShock Comics.
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