Big Mouth, la parodia dell’adolescenza secondo Netflix!
I cartoni animati sono per bambini. O almeno così abbiamo creduto per anni fino alla comparsa dei primi cartoons per un pubblico più adulto (chi ha detto Simpson?), una serie di prodotti che si è arricchita in questi anni, passando da South Park e Griffin, fino all’ultimo arrivato: Big Mouth.
Parlare di un titolo di Netflix, ultimamente, è un rischio. I primi tempi in cui usavamo la piattaforma di streaming la sicurezza di un ottimo prodotto è abbastanza fondata, mentre con gli ultimi arrivi qualcosa sembra essersi incrinato (come con Defenders). Big Mouth si è presentato come un cartoon per un pubblico più maturo, con una serie di riferimenti abbastanza espliciti che hanno strappato un sorriso ma che avrebbe dovuto mostrare sul campo la propria validità.
La sfida di questi ragazzini è proprio questa, riuscire a presentare un tema vissuto da molti degli spettatori e renderlo divertente, affrontando un passaggio fondamentale della nostra vita. Il tono di Big Mouth è quello del politicamente scorretto, della parodia di alcuni preconcetti del periodo per trarne un divertente ritratto dell’adolescenza. Fin dalla sigla, sia per disegno che per testo, i richiami all’adolescenza sono resi divertenti e riconoscibili, esaltando il tono comico ed irriverente della serie. Alcuni dei protagonisti non si fanno problemi a mostrare una certa propensione alla volgarità, ma il tema di base di Big Mouth rende questo politically uncorrect intrigante, nel tentativo di rendere più ‘realistico’ il format. Il rapporto mutevole tra di personaggi, le loro prime pulsioni e curiosità sono descritte con un tono esagerato e divertente, ma godibile.
L’aspetto del cambiamento e della paura che comporta viene incarnato dai due mostri degli ormoni. Il tema della paura della nuova convivenza con il proprio corpo, della scoperta della sessualità e dei mutamenti ormonali viene incarnato da queste due figure, anche nel loro imporre una confusione nei protagonisti, creando un ironico e dissacrante parallelo con la realtà di come ci si sente in quel periodo della nostra vita. Parole come come erezione, mestruazioni e simili sono sempre trattati con una certa ritrosia nel contesto televisivo, ma Big Nouth riesce a presentarli in modo unico e non comune. Certo, alla base di tutto c’è la percezione e la sensibilità del singolo spettatore, che deve sempre ricordare che non si tratta di un trattato sull’adolescenza ma più un’ironica parodia di quell’età.
Lo stile dei disegni e la presentazione di alcuni personaggi sono spettacolari, così come il ritmo della narrazione che coglie momenti salienti del percorso dei ragazzini esaltandoli e intrecciando relazioni che danno sostanza a Big Mouth. Non bisogna farsi prendere dalla semplicistica valutazione di questo cartoon come un gesto provocatorio che mira a scandalizzare e fare leva sulla spettacolarizzazione dell’adolescenza, ma più come una visione divertente e smaliziata di questo periodo complicato. Non a caso, il mostro degli ormoni è inizialmente spaventoso, salvo pian piano divenire un compagno che va accolto, compreso e a volte domato.
Big Mouth è un serial divertente, irriverente e leggero, con il gusto per il politicamente scorretto e la voglia di strappare una risata giocando su un terreno di esperienze comuni con lo spettatore e sdrammattizzando uno dei periodo più intensi e complicati della vita di ognuno di noi.