La battaglia contro Negan ed i suoi Salvatori continua in The Damned, il secondo episodio di The Walking Dead 8. Ecco la nostra recensione.
The Walking Dead 8 si รจ aperta con ciรฒ che ci si aspettava da tempo, l’inizio dell’offensiva delle comunitร unite di Alexandria, Hilltop ed il Regno contro i Salvatori di Negan, con lo scopo di liberare Rick ed i suoi alleati dall’oppressione cui sono stati costretti a soccombere nel corso degli ultimi tempi.
Se il primo episodio dello show AMC si era chiuso con i proclami di Rick che trasudavano leadership e convinzione nei mezzi delle comunitร in rivolta, tanto che il barbuto ex poliziotto dichiarava tutti giร vincenti in quanto capaci di imbracciare le armi per riconquistare il proprio futuro e la promessa di una vita migliore, il secondo si apre con il dispiegamento delle forze sodali a Rick in un’operazione degna dei migliori strateghi militari.
Il primo attacco, con l’utilizzo dei vaganti come “armi biologiche”, lascia spazio ad un’azione corale che vede piรน gruppi attaccare su piรน fronti e con diverse modalitร : da una parte abbiamo un commando che ingaggia uno scontro a fuoco statico con l’obiettivo di tenere occupata una parte dell’armata di Negan, con una “guerra di posizione” che rivelerร la sua geniale “raison d’รชtre” nel prosieguo dei combattimenti; dall’altra ritroviamo gli “incursori” capeggiati da Tara, Jesus e Morgan che irrompono negli avamposti satellitari giร luogo delle prime schermagli del gruppo di Rick contro i Salvatori (quando Negan era ancora soltanto un nome).
Nel frattempo proprio Rick, insieme al fidato Daryl, si lanciano alla ricerca dell’armeria di Negan (presumiamo ancora intrappolato nel camper con padre Gabriel dato che l’intero episodio non lo vede apparire), come due segugi che braccano la preda aiutati (forse?) dalle indicazioni di Dwight.
La “corsa agli armamenti” vedrร anche un inaspettato ritorno di un personaggio che metterร in difficoltร Rick, approfittando di un momento di disattenzione del nostro eroe al quale, improvvisamente, la realtร sbatterร in faccia ciรฒ che รจ diventato, riaccendendo la fiamma di quei conflitti esistenziali che lo hanno irrimediabilmente logorato.
Il terzo fronte รจ quello che vede Carol e Re Ezechiele braccare qualche superstite fuggito al primo assalto, per evitare che questi possa allertare le postazioni rimanenti.
La lucida calma di Re Ezechiele sembra infastidire Carol, che fatica a reprimere il suo istinto pratico e risoluto ma l’ennesima lezione di filosofia dell’ex guardiano dello zoo, sovrano illuminato da machiavelliane idee, riuscirร a far comprendere a Carol che la situazione รจ oramai in divenire e qualunque percorso si scelga di seguire l’epilogo finale non muterร affatto.
Il secondo episodio di The Walking Dead 8 quindi si rivela una continua azione militare congiunta che si articola su diversi fronti portando i protagonisti ad affrontare ciรฒ che il primo episodio aveva anticipato: la guerra cambia tutto, cambiano le regole, mina le convinzioni piรน solide e tutti i principi morali che ognuno credeva di possedere e di poter seguire pedissequamente.
Qualcuno, come Jesus, cerca in tutti i modi e forse anche con ingenua superficialitร , di conservare una parvenza di umanitร e misericordia (“possa la mia misericordia prevalere sulla mia ira” รจ il perfettoย collegamento con primo episodio) entrando inย contrasto con persone come Tara che agiscono spinte dalla vendetta, sentimento che non risparmia nessuno e brucia tutti i residui di coscienza degli animi che ardono grazie ad essa.
In una puntata francamente piatta come eventi,ย che descrive nient’altro che un’operazione militare d’assalto, รจ proprio l’evidente cambiamento della moralitร dei singoli che fornisce i momenti migliori dell’episodio anche se, come nel caso di Morgan, tale moralitร sembra aver conosciuto un cambiamento troppo repentino e poco veritiero.
Se nella stagione precedente il mondo di The Walking Dead sembrava confinato a poche realtร entrate in contrasto fra loro, The Damned sembra regalarci una realtร fisicamente piรน ampia con il regno di Neagn che sembra quasi immenso, ma che a rigor di logica dovrebbe essere giร caduto, sotto gli inaspettati colpi di una “guerra preventiva” che Rick ha riconosciuto come unica via per la salvezza, tanto da convincere anche lo scettico Morgan.
Solo il colpo di scena finale che coinvolge proprio Rick (รจ lui il “dannato”?) aprirร nuovi spiragli narrativi e nuovi dubbi anche se, come detto da Re Ezechiele, comunque vadano le cose ciรฒ che dovrร essere fatto non potrร piรน cambiare.