Rick e Morty, una scoppiettante terza stagione! – Recensione

Rick e Morty tornano con la terza stagione su Netflix!

La settimana scorsa Netflix ha deciso di viziare i suoi sottoscrittori, mettendo on line due delle serie più attese dell’autunno 2017, ovvero la seconda stagione di Stranger Things e la terza di Rick e Morty. Delle peripezie dei ragazzini di Hawkins abbiamo già parlato, avendo passato con loro Halloween, mentre abbiamo dovuto aspettare domenica 5 novembre per tornare a seguire le avventure di Rick Sanchez e del nipote Morty.

Gran parte delle aspettative della terza stagione di Rick e Morty deriva dal finale di stagione della precedente serie, in cui Rick sceglieva di sacrificarsi per il bene della propria famiglia. Colonna sonora ad effetto (Running up that hill, alta classe) e un’impostazione registica da alta produzione sono stati il biglietto d’arrivederci che ha tenuto sulle spine gli appassionati.

Fin dal primo episodio della nuova stagione, Rick e Morty sono tornati in perfetta forma, mantenendo intatta la loro anima profondamente politically uncorrect. La produzione di Adult Swim, infatti,ha fin dalla sua prima comparsa un tono dissacrante e ironico, che si diverte a prendere in giro la narrazione sci-fi classica e la società, affidandosi a delle variazioni sul tema che sono diventate una caratteristica delle avventure del duo di scanzonati avventurieri.

Rick e Morty, nonostante questo intento dichiaratamente sarcastico, ha il dono di riuscire ad andare oltre, dando una connotazione precisa ai singoli personaggi. I temi affrontati nei singoli episodi consentono di mostrare una costante crescita, sia personale che in rapporto agli altri membri della famiglia. Per tutta questa terza stagione, il tema trascinante è l’affrontare la separazione tra Beth e Jerry, causata dal ritorno di Rick nel primo episodio. Gli episodi si susseguono con le spassose ed incredibili avventure di Rick e Morty, ma il sottotesto familiare non manca mai, inserito con accuratezza nel punto giusto per ricordare come la situazione sia sempre presente, influendo sulle scelte dei personaggi.

Nonostante si sia di fronte ad un cartoon, Rick e Morty è un prodotto decisamente adulto, sia per i contenuti proposti che per le reference che si vedono nei diversi episodi. Titoli come Le ali della Rick-libertà, Al Rick-inseguimento della pietra verde o Il Rickchurian Mortydate sono dichiarati omaggi a tesori della cinematografia, rivisti nell’ottica della serie, con intenti parodistici che ben si inseriscono nella macrotrama di questa stagione.

Le citazioni sono presenti anche in questa stagione, da Mad Max a Avengers passando per Saw, battute tipicamente nerd si sprecano, senza mai diventare eccessive o autoreferenziali. Le gag che si susseguono sono studiate in modo da spingere lo spettatore in una direzione, salvo poi lasciare che un tono più maturo e spesso contrastante ribalti l’ottica finora seguita.

In tal senso, un episodio come A Rickatlantide è sicuramente il più interessante della stagione. Tono hard boiled, con una rivisitazione del rapporto potere-società, visto attraverso la lente deformante dello stile di Rick e Morty, ma comunque narrativamente solido, accattivante, e con una patina di simil-critica al sistema che sembra dare un più corposo sottotesto narrativo all’episodio. Salvo poi il finale decisamente fuori tema, che ci riporta in una dimensione più scanzonata tipica della serie.

L’attesa per la terza stagione di Rick e Morty è stata lunga, ma anche ampiamente ricompensata, rovinata solo dalla rapidità con cui ci si divora questi pochi episodi, consci che ora si ricomincia ad attendere la quarta stagione. Attesa che sarebbe più gestibile se McDonald’s rimettesse in commercio quella maledetta salsa Szechuan…