Black Mirror, con questa quarta stagione, ha dovuto far fronte all’esigenza di creare nuovi episodi, mantenendo alta la qualitร . La stada scelta da Brooker รจ stata la voglia di esplorare nuove strade, mantenendo comunque una certa linearitร con l’impostazione di fondo della serie. Finora, questo aspetto รจ stato un buono spunto per episodi come Arkangel o Hang the DJ, ma Metalhead sembra sconvolgere nuovamente l’andamento di questa stagione.
Affidato alla regia di David Slade (30 giorni di buio), Metalhead ci trasporta in un imprecisato futuro in cui l’umanitร รจ costretta a vivere in una sorta di civiltร post-apocalittica. Protagonista รจ una donna, interpretata da Maxine Peake, che durante la ricerca di una preziosa risorsa per il suo gruppo finisce per attivare erroneamente un pericoloso robot, nascosto in un magazzino. Questo รจ l’inizio della sua odissea personale, in una lotta tra uomo e macchina.
Black Mirror con Metalhead mette in sfida l’istinto di sopravvivenza umano con la tenacia di un robot
Parlare di rapporto con la tecnologia in Black Mirror รจ ormai scontato. Il tema รจ la linea narrativa che unisce tutti gli episodi, che diventano declinazione di questa idea, in modo da offrire una approfondita analisi di questa sempre piรน crescente interazione. Se finora i diversi episodi del serial sono riusciti a dare a questo spunto la giusta importanza, creando un buon feeling tra spettatore e storia, Metalhead si discosta molto da questa linea guida.
Solitamente, lo sviluppo tecnologico รจ funzionale alla storia, ne รจ la base e sostiene in ogni istante eventi e personaggi. Storie i piรน recenti Crocodile o U.S.S. Callister hanno questa componente narrativa sempre al centro degli eventi, sottilmente inserita o platealmente inserita in bella vista. Metalhead, forse seguendo lo spirito sperimentale di questa stagione di Black Mirror, abbandona questa tradizione. La presenza del robot che insegue la donna รจ un elemento fantascientifico e tecnologico molto realistico, al punto che ricorda in modo vagamente inquietante il robot Spot della Boston Dynamics. Ma oltre a questo minimo contatto con la contemporaneitร , comunque legato ad un interesse specifico di alcuni appassionati, non si notano quei legami con la nostra vita quotidiana che da sempre rendono coinvolgenti gli episodi di Black Mirror.
Tutta la costruzione di Metalhead รจ basata sul senso di angoscia e l’istinto di sopravvivenza della donna. La trama รจ ridotta all’osso, l’ambientazione post-apocalittica consente di creare un mondo scarno, privo di dettagli, che trasmette il senso di catastrofe sfruttando una certa famigliaritร ad opere come Mad Max. Ma di originale, di proprio, mostra poco. Qualche riferimento alla situazione umana lasciato trapelare durante l’unico dialogo tra il gruppetto di sopravvissuti ad inizio episodio รจ tutto ciรฒ che ci viene offerto, lasciando un senso di approssimazione.
Slade ha affermato di volere creare un episodio di Black Mirror che raccontasse il tramonto dell’umanitร , basandosi sull’idea di Brooker. Sicuramente รจ d’impatto la scelta di volere girare Metalhead in bianco e nero, una decisione autoriale che esalta il senso di pericolo e disperazione. La fotografia di questo episodio รจ convincente, specialmente nella fuga nel bosco. Le due tinte e le loro sfumature trasmettono il forte contesto emotivo di questo episodio, complice una recitazione sontuose della Peake, che da sola deve reggere questa intensitร narrativa.
Preso come opera a sรฉ stante, Metalhead sarebbe una lavoro interessante. Innegabilmente, Brooker e Slade hanno realizzato un inquietante survival dalle tinte fantascientifiche, che basa la propria potenza sulla figura dell’umana in fuga. Niente storia, nessun contesto narrativo, ambientazione risicata. L’attenzione dello spettatore deve esser totalmente focalizzata sull’odissea della donna, chi assiste deve esser partecipe di questa tragedia, sentendola propria. Uomo contro macchina, la nostra anima deve partecipare a questo scontro. La storia di Metalhead potrebbe esser trasposta anche in un’altra situazione, in una differente ambientazione, non perderebbe di identitร , proprio perchรฉ non sono stati approfonditi i dettagli dell’episodio. Non sappiamo quale catastrofe abbia ridotto cosรฌ il mondo, non ci sono dati riferimenti sul ruolo delle macchine, manca tutta la profonditร di un racconto che ha bisogno di altri elementi per fare parte del canone di Black Mirror.
E su questo aspetto, Metalhead si contende con U.S.S. Callister il titolo di peggior episodio della stagione. Guardando un episodio di Black Mirror, al netto della sperimentazione che contraddistingue questa stagione, mi aspetto di ritrovare quelle caratteristiche che mi hanno fatto appassionare alla serie. Il thriller รจ giร stato presente in Black Mirror (Crocodile o Shut up and dance), ma ha sempre avuto una certa aderenza ai dettami del serial, risultando una chiave di lettura interessante e ben orchestrata. Con Metalhead questa sinergia si perde. Il senso di allarme e denuncia di alcune abitudini del presente acuite dalle potenzialitร di una futuribile tecnologie viene completamente meno, svanisce il filo conduttore che lega gli episodi di Black Mirror l’uno all’altro.
Metalhead fallisce, come episodio di Black Mirror, perchรฉ stravolge l’interpretazione della linea guida del serial. Brooker punta in modo sagace e ragionato ad un’empatia istintiva tra spettatore e protagonista, ma non riesce a creare quella svolta tipica nel finale, manca quell’ultimo slancio che ribalta la nostra percezione e ci stupisce, dando senso a quanto visto. Questo episodio รจ un buon esercizio stilistico di regia e costruzione emotiva del soggetto, ma manca una identitร che sia parte della struttura complessiva di Black Mirror. Fosse uscito senza il richiamo della celebre serie, Metalhead sarebbe stato, probabilmente, maggiormente apprezzato come interessante survival thriller, ma avendo creato una certa aspettativa sfoggiando il brand di Black Mirror si รจ rivelato un deludente episodio.