Il vecchio e il mare è uno dei quei titoli che non ha bisogno di presentazione. Difficile trovare una storia di mare e fatica che sappia colpire il lettore con tale intensità, ma non c’è da stupirsi pensando che l’autore è Ernest Hemingway. Comparso per la prima volta nel 1952 sulla rivista Life, questo romanzo fruttò al suo autore un premio Pulitzer ed un Nobel.
Ho letto più volte quel romanzo, ed ogni mi ha lasciato un qualcosa di nuovo, un sapore di salsedine e fatica che sono il vero motore dell’intera vicenda. Il vecchio e il mare è una storia dallo spirito antico e al contempo immortale, in cui si presenta uno dei topoi narrativi più affascinanti: uomo contro natura.
Il vecchio e il mare, l’immortale romanzo di Ernest Hemingway, diventa un’emozionante graphci novel
Deve esser stato questa profonda caratterizzazione della storia del vecchio Santiago e del giovane Manolin ha spingere l’autore francese Thierry Murat a trasformare il racconto di Hemingway in una stupenda graphic novel.
Il rischio di una simile prova era di perdere quella forza narrativa tipica di Hemingway. Il vecchio e il mare per Hemigway fu la possibilità di poter non solo raccontare una storia così potente, ma anche di sfruttare la propria passione per la pesca e la sua profonda conoscenza di Cuba e della sua popolazione.
All’interno di un romanzo, un abile narratore come Hemingway era in grado di inserire scene uniche e che rimangono impresse nella memoria di un lettore. Ma può una graphic novel riuscire a ripetere questo incredibile legame empatico?Vedendo il lavoro di Murat non ci sono dubbi: assolutamente si.
Thierry Murat fin dalla prima pagina del volume riesce a portarci nella Cuba degli anni ’50, e lo fa principalmente con una colorazione magnifica.
Il tratto di Murat è volutamente semplice, ma è una semplicità ricercata, perché l’autore non vuole che il lettore si distragga da dettagli superficiali o si perda nel disegno. Il segreto de Il vecchio e il mare, tanto nella dimensione letteraria che in questa variante fumettisitica, è il saper veicolare uno spirito avventuroso e incredibilmente umano, senza fronzoli ma riducendo il tutto all’anima stessa della storia.
Presi singolarmente i disegni di Murat possono sembrare quasi puerili, ma se si considera la tavola nel suo insieme, ecco comparire quell’intensità narrativa che avvolge il lettore. I giochi di ombre sul volto di Santiago, le suggestive ambientazioni notturne sono un viaggio affascinante in questo racconto immortale.
Ma devo confessare che sono rimasto estasiato nel vedere il lavoro superbo nel ricreare le sfumature dei tramonti cubani sul mare, o la capacità dell’autore nel rendere al meglio l’oscurità della notte, lasciandoci comunque uno sguardo sulla ardua condizione del vecchio pescatore.
Particolarmente azzeccate le didascalie e i dialoghi, questi ultimi incredibilmente ispirati, specie nella faticosa pesca di Santiago. Il rapporto quasi empatico che si sviluppa tra l’uomo e il pesce, tra cacciatore e preda, ha un che di ferocemente poetico, un incrocio di destini che ci riporta ad una dimensione più selvaggia, se vogliamo, della nostra anima.
Santiago diventa, attraverso questa lenta, un uomo che rimane profondamente ancorata al proprio destino e al proprio modo di intendere la vita, capace di sopportare le dicerie di un piccolo paese ed al contempo imporre a se stesso una strada fatta di ostinazione e rivalsa. Ma non agli occhi altrui, solo per sè.
Murat ha saputo imprimere alla sua opera lo spirito originario de Il vecchio e il mare, rendendo giustizia alla figura di Santiago, sfruttando al meglio ogni elemento narrativo a sua disposizione. L’ottima esecuzione di Murat echeggia il carisma dell’opera di Hemingway, che potrebbero entrambe esser riassunte in una frase che il giovane Manolin svela, con una saggezza insolita per un ragazzino, all’americano a cui racconta l’avventura di Santiago
“Non è una storia, signor Hemingway. È la vita…”
Mondadori sceglie giustamente di arricchire la sua già ricca offerta di graphic novel con questo adattamento de Il vecchio e il mare. Oscar Ink, la collana del marchio dedicata al fumetto d’autore, è una realtà recente, ma ha già mostrato di sapere gestire al meglio la presenza di produzioni di autori affermati, come I Racconti di un futuro imperfetto di Alfonso Font, alle più recenti suggestioni fantascientifiche, viste in Shangri-la di Bablet.
Il vecchio e il mare di Thierry Murat non poteva avere miglior collocazione, sia per il buon confezionamento del volume che per il tenore delle produzioni con cui condivide la collana.