Mentre su Amazon Prime Video ci stiamo gustando la stupenda The Terror, di cui parleremo presto su queste pagine, la conquista delle distese gelate è nuovamente al centro dell’attenzione dei curiosi, facendo parlare della sfortunata spedizione Shackleton.
Agli inizi del prossimo anno, infatti, una spedizione internazionale di esploratori studierà l’area intorno al gigantesco iceberg che si è distaccato dal banco Larsen Ice nell’Antartico. Oltre a questo obiettivo, i ricercatori sperano di trovare il relitto della Endurance, la sfortunata nave della spedizione Shackleton che naufragò nel 1915.
Guidata dallo Scott Polar Research Institute dell’Università di Cambridge e finanziata dal fondo olandese Flotilla Foundation, l’Antartic Weddell Sea Expedition, stando a quanto riportato dalla BBC, dovrebbe prendere il via tra gennaio e febbraio 2019.
Una missione esplorativa in partenza per l’Antartico farà luce sulla Endurance, perduta durante la spedizione Shackleton nel 1915
Utilizzando il vascello rompighiaccio Agulhas II, questa missione della durata di 45 giorni coinvolgerà ricercatori dal Regno Unito, dagli Stati Uniti, dalla Nuova Zelanda e dal Sud Africa.
L’obiettivo primario della spedizione sarà di esplorare l’Iceberg A-68, un gigante fluttuante che ha iniziato a solcare i mari il 12 luglio 2017. A rendere possibile anche la ricerca della Endurance è la sua presunta posizione, che viene valutata tra i 185 e i 280 chilometri dalla posizione dell’A-68.
Se il tempo sarà favorevole e le condizioni dell’oceano saranno compatibili, i ricercatori sfrutteranno ogni occasione per dare una risposta alla sorte della nave parte della spedizione Shackleton.
Dopo esser andata alla deriva nel Mare di Wedell per mesi, la Endurance venne bloccata nel ghiaccio. L’equipaggio, composto da 28 persone, fu costretto ad abbandonare la nave. I sopravvissuti passarono i successivi cinque mesi sui ghiacci fluttuanti dell’Antartico, raggiungendo infine Elephant Island.
Il comandante della spedizione Shackleton, Ernest Shackleton, assieme a cinque uomini intraprese uan marcia verso l’Isola di South Georgia, distante circa 920 miglia, mentre il resto della spedizione attese i soccorsi, che arrivarono nell’agosto del 1916.
Il prossimo anno, la Weddell Sea Expedition viaggerà fino all’ultima posizione nota dalla Endurance, e inizieranno le ricerche con l’utilizzo di alcuni ROV, forniti dall’americana Ocean Infinity.
A guidare i ricercatori ci sarà una testimonianza diretta della spedizione Shackleton: il diario del capitano Frank Wosley, che aveva registrato con precisione la posizione dell’Endurance.
“Se troveremo il relitto lo esploreremo, fotograferemo e filmeremo, documentandone le condizioni” afferma Julian Dowdeswell, capo della spedizione “Se ci saranno specie marine che popolano il relitto, i biologi marini potranno tentare di raccoglier dei campioni utilizzando i ROV, se sarà possibile lanciarli sopra il sito del relitto. In nessun caso, preleveremo oggetti dal relitto dell’Endurance“
Le intenzioni sono ottime, ma non va ignorato che un tentativo simile è stato cancellato quest’anno, per via delle avverse condizioni. Dopo più di un secolo dalla sfortunata sorte della spedizione Shackleton, l’Antartico continua ad esser una frontiera da esplorare particolarmente insidiosa.