Ven 9 Maggio, 2025

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Warhammer 40000: Gladius – Relics of War, la recensione!

Pochi giorni fa eravamo approdati su Gladius Prime per tenere alto il nome dell’Imperium nell’anteprima di Warhammer 40000: Gladius – Relics of War, ma ora siamo tornati a combattere sul letale pianeta grazie alla versione completa del videogioco di Proxy Studios pubblicato da Slitherine, disponibile dal 9 luglio su Steam.

Già in fase di anteprima avevo apprezzato grandemente il lavoro svolto da Proxy Studios nel riproporre l’ambientazione del 41 esimo millennio, grazie ad una caratterizzazione tattica che si avvicinasse a quanto conosciuto negli anni di passione (e spese!) sui prodotti di Games Workshop.

Warhammer 40000: Gladius – Relics of War finalmente disponibile per tutti su Steam!

Warhammer 40000: Gladius – Relics of War si presenta come una bella varietà all’interno del panorama dei titoli ispirati a Warhammer 40000, soprattutto nel comparto strategico. Dopo aver incassato la delusione per l’ultimo capitolo di Dawn of War, mi sono ritrovato maggiormente coinvolto da titoli come Sanctus Reach o Gladius che, utilizzando differenti dinamiche, sanno esaltare la bellezza di questo universo futuro.

Nel titolo di Proxy Studios, tutto ruota attorno al pianeta di Gladius Prime, il cui possesso è conteso da umani, orki e Necron. Questa smania di controllo è dovuta alla ricchezze del pianeta, siano esse intese come materiali che come conoscenza, data la quantità incredibile di reperti e testimonianze di antiche potenze (e qui Necron ci vanno a nozze).

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Diventa a maggior ragione intelligente la scelta di suddividere il mondo di gioco in esagoni da conquistare, ognuno con un proprio valore legato alla tipologia di risorse che metterà a nostra disposizione. Questo rende il controllo della mappa ancora più importante, visto che Warhammer 40000: Gladius – Relics of War è un titolo che fa onore al genere dei 4X, di cui viene tralasciato il solo aspetto diplomatico, che tanto nel 41esimo millennio non se lo fila nessuno!

Riuscire a creare il proprio avamposto su Gladius Prime e farlo prosperare è più complicato di quanto si possa pensare. In Warhammer 40000: Gladius – Relics of War, infatti, dovremo coniugare al meglio spinta espansionistica e costruzione del nostro esercito.

Fortunatamente, ad aiutarci in questo delicato equilibrio intervengono le campagne, una specificia per ogni razza. Se in fase di anteprima avevamo fatto cantare i bolter degli Space Marines (la razza più equilibrata, a mio parere), ora infatti potremo scegliere di schierarci con la Guardia Imperiale, la vera spina dorsale delle forze umane, o mostrare la nostra natura di xenos e combattere al fianco di Orki o Necron.

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Come dicevo, ogni razza avrà una propria campagna che ne esalta le capacità e le debolezze. Questa varietà è un aspetto particolarmente apprezzabile, visto che non solo allunga notevolmente la longevità del titolo, ma consente al giocatore di studiare nuove strategie, militari e gestionali, adattandosi ai punti forti della razza scelta.

Se da un lato gli Space Marines sono abbastanza versatili, non si può negare che giocare con la Guardia Imperiale renda la sfida più avvincente, mentre i Necron sembrano essere più adatti a chi si approccia per la prima volta a questo titolo.

L’importante è riuscire a capire le diverse dinamiche delle razze presenti in Warhammer 40000: Gladius – Relics of War. Ogni specie, infatti, ha delle unità che devono esser padroneggiate al meglio per poter raggiungere il proprio scopo, che non è solo affrontare i nemici noti, ma anche sopravvivere alla fanua locale decisamente ostile e attaccabrighe.

Se sul piano bellico Warhammer 40000: Gladius – Relics of War non ha punti deboli, sul piano gestionale si mostra qualche piccola pecca.

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Nulla di grave, sia chiaro, ma mi sarei aspettato che la versione definitiva avesse una maggior profondità. Nonostante una ricerca delle tecnologie ben strutturata, la struttura gestionale di titoli come Civilization ha insegnato come siano necessari diversi accorgimenti per coinvolgere il giocatore, mentre in Warhammer 40000: Gladius – Relics of War ci si è accontentati di strutturare una gestione precisa e puntuale ma senza quel guizzo in più.

Il comparto di avanzamento delle tecnologie è ben studiato e segue un percorso che già aveva mostrato di esser semplice , ma ben inserito nella dinamica del gioco. Seguendo la propria strategia avremo modo di valutare quale percorso di progressione preferire, in modo da adeguarlo alla nostra tattica.

Preso nel suo complesso, il gameplay di Warhammer 40000: Gladius – Relics of War è più che soddisfacente, dando vita ad un equilibrio tra ambientazione e giocabilità decisamente riuscito, valorizzando non solo lo spirito di Warhammer 40000, ma anche le singole razze.

A dare forza a questa sensazione di fedeltà all’ambientazione, interviene una grafica che, nella sua semplicità, riesce ad esaltare al meglio gli aspetti più estetici dell’ambientazione. Quel che di buono si era notato nell’anteprima, viene abbondantemente confermato nella versione finale di Warhammer 40000: Gladius – Relics of War.

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I modelli delle truppe sono resi con cura e con una certa attenzione ai particolari. Anche le animazioni sono fluide e mai legnose, capaci di trasmettere il senso di guerra e di potenza delle singole unità. Se gli Space Marine mostrano armature impeccabili, il meglio lo ho notato sulle truppe corazzate della Gaurdia Imperiale, il fulcro delle armate dell’Astra Militarum.

Warhammer 40000: Gladius – Relics of War, dunque, si rivela un ottimo titolo ispirato all’universo futuro di Warhammer 40000, in cui l’approccio tattico e la gestione del nostro esercito si coniugano al meglio per darci in pieno il senso di appartenenza all’ambientazione.