Del ritorno di Brendon in edicola quest’estate una sola cosa mi ha lasciato l’amaro in bocca: le polemiche. La doppia storia Il buio oltre le stelle e Nel tempo e nello spazio è la possibilità per gli appassionati del cavaliere di ventura creato vent’anni fa da Claudio Chiaverotti di tornare a cavalcare nelle lande desolate della Nuova Inghilterra, ed invece ci si perde a criticare il formato, la divisione in due albi et similia
Nel tempo e lo spazio chiude la trama dello speciale estivo in due parti di Brendon
Anche io avrei gradito un unico albo, come lo scorso anno per Ritorno al mondo del non mai, così come adorerei riavere Brendon ogni mese in edicola, ma la sorte ha deciso che la nuova vita editoriale del personaggio fosse questa. Comprensibile il non gradire del tutto questa nuova modalità di pubblicazione, ma l’affetto per un personaggio dovrebbe andare oltre questi limiti.
Anche perché la storia di Chiaverotti ha dimostrato di aver meritato l’attesa di un mese per mostrarsi nella sua interezza. Nel leggere la prima parte, avevo apprezzato il solito intreccio che vede Brendon infilarsi in una situazione complessa per via del suo senso di giustizia (e per una bellezza femminile), ma mi sfuggiva il senso dei flashback che ritraevano i primissimi giorni delle Tenebre, il periodo che sconvolse il mondo e che ha creato questo universo post-apocalittico.
A storia completata, invece, quelli che erano i miei dubbi a luglio sono stati completamente dissipati, trovando una spiegazione, non logica ma emotiva, all’interno del canone di Brendon. Le avventure del cavaliere di ventura, sin dalle sue prime apparizioni, hanno sempre mostrato una certa vena paranormale, un ‘qualcosa’ di oltre che non si può definire orrore, ma che sembra echeggiare di alcune ombre dell’animo umano. Ci sono stati personaggi che ne hanno giovato particolarmente durante la saga di Brendon, altri che ne hanno pagato invece le conseguenze, ma questa caratteristica ha sempre accompagnato il primogenito di Chiaverotti.
Passano gli anni, ma lo spirito di Brendon non perde mai il suo fascino
In quest’ottica, Nel tempo e lo spazio rappresenta la chiave di lettura più naturale di questa storia doppia. Il tema della vendetta che ritorna oltre ogni limite, la visione di un’umanità che sembra vittima di un circolo vizioso di violenza sono inserite da Chiaverotti con il suo solito stile, con una visione a tratti poetica e ingenua (incarnata da Brendon) che amplificano l’emotività della storia, conducendo il lettore in un viaggio che sembra destinato ad un infausto finale.
Ma trattandosi di una storia di Chiaverotti, non si può mai sapere fino all’ultimo. Scandita con la solita tensione narrativa, la trama arriva a quello che sembra un epilogo tragico, in cui tutto pare muoversi in modo da ostacolare le buone intenzioni di Brendon. Confesso che il momento di redenzione che conferisce a questo speciale in due parti il suo punto di svolta non me lo sarei aspettato, una scintilla di umanità che arriva da chi meno te lo aspetti, complice l’ottimo lavoro dell’autore nel convogliare il nostro disgusto verso il presunto villain.
Come nella prima parte, tocca nuovamente a Max Bertolini realizzare le tavole di Oltre il tempo e lo spazio. Il disegnatore milanese ormai mi ha privati di aggettivi e iperboli per parlare del suo lavoro, visto che la sua sensibilità arriva in modo naturale anche ai suoi disegni. Le espressioni vivide dei personaggi sono pulite, spontanee, le loro tensioni interiori emergono nelle pose mai banali o poco credibili. Anche la realizzazione degli sfondi, che siano interni o vie cittadine, è sempre curata, precisa , senza sbavature.
La copertina firmata da Lola Airaghi è il solito capolavoro, un disegno semplice ma ricco di fascino, convogliato dalla capacità dell’artista lombarda di trasmettere la sua emotività con grazia spontanea nel suo lavoro.
Il finale di Nel tempo e lo spazio lascia presagire che le nostre cavalcate con Brendon non siano ancora finite e che ci attendano dei risvolti futuri piuttosto interessanti. Vedremo che cosa sussurrerà il deserto la prossima estate!