Il retrogaming, lo sappiamo, va alquanto di moda ultimamente, e da un po’ di tempo ha fatto il suo ingresso anche nel mondo dei card game grazie a Boss Monster.
Questo gioco, edito da Brotherwise Games, ideato da Johnny e Chris O’Neal e distribuito in italia da Fever Games, da qualche tempo fa parte della ludoteca personale di molti amanti dei card game e può vantare già numerose espansioni.
In Boss Monster il cattivo sei tu. Riuscirai ad eliminare gli eroi (e gli altri giocatori) che cercheranno di sabotare i tuoi piani malefici?
La particolarità di Boss Monster è quella di riprendere la grafica dei videogames in 8-bit degli anni ‘80 e ’90, ponendo, questa volta, i giocatori da 2 a 4 (fino a 6 con alcune espansioni), dai 12 anni in su, dal lato del cattivo di turno; in una partita della durata media di 20-30 minuti.
L’obiettivo del gioco è quello di costruire il proprio dungeon per intrappolare gli arditi eroi che tenteranno di intrufolarvisi per infliggerci danni mortali.
Stanze, eroi, mostri e trappole. Cosa c’è nella scatola e come si gioca?
Innanzitutto c’è la scatola, con un netto richiamo alle cartucce anni ’80 del NES. I vecchi fan come me apprezzano molto questo tributo di Boss Monster ai videogame con cui sono cresciuti.
Dentro alla scatola troviamo:
- 8 carte Boss
- 75 carte Stanza
- 31 carte incantesimo
- 41 carte eroi (25 comuni e 16 epici)
Le carte stanza riportano i simboli di uno o più tesori contenuti al loro interno mentre le carte eroi riportano, in alto a destra, il simbolo del tesoro da cui questi sono attratti.
La preparazione di Boss Monster è semplicissima: ogni giocatore sceglie casualmente un Boss e si determina l’ordine di gioco in base ai Punti Esperienza dei boss scelti. Parte il giocatore con il Boss con più PE.
Determinato l’ordine di gioco ogni giocatore pesca 5 carte stanza e 2 carte incantesimo e piazza una stanza coperta sul tavolo alla sinistra del boss. Quando tutti hanno terminato questa fase, si costruiscono le prime stanze girando le carte coperte appena piazzate.
Il gioco si svolge ora in turni da 4 fasi ciascuno. Si può vincere in 2 modi: conquistando 10 anime di eroi prima degli altri, oppure facendo in modo che tutti i boss avversari subiscano 5 danni e muoiano.
Nella prima fase non succede nulla di speciale, due eroi vengono rivelati e i giocatori pescano una carta stanza.
Nella fase costruzione, a turno, si sceglie dove costruire la prossima stanza (a sinistra o sopra una stanza già esistente), piazzando la carta stanza coperta e si possono giocare le carte incantesimo con il simbolo del martello. Quando tutti hanno fatto la loro scelta si costruiscono le stanze.
Nella fase richiamo, gli eroi presenti nel villaggio (ossia quelli rivelati) entrano nel dungeon che ha il maggior numero di tesori di loro interesse e non si possono giocare incantesimi. In caso di parità di tesori fra più dungeon l’eroe resta al villaggio.
Nella fase avventura, i giocatori possono giocare le carte incantesimo con il simbolo dell’ascia, se ne hanno. Gli eroi avanzano nella stanza successiva e subiscono i danni inflitti da questa. Se un eroe comune viene sconfitto in una stanza regala un anima al boss, gli eroi epici ne regalano due (forse perché come diceva una canzone i duri hanno 2 cuori?). Se invece l’eroe sopravvive a tutte le stanze (ce ne possono essere massimo 5 per dungeon) infligge un danno al boss. Come già detto, con 5 danni il boss muore e il giocatore e tutte le sue carte vengono eliminate dal gioco.
Terminata la fase avventura, si procede alla conta di morti e feriti, se non c’è un vincitore si procede col turno successivo.
Conclusioni
L’abbiamo già detto che Boss Monster è un gioco di carte con una grafica da retrogaming anni ’80 che ricorda le vecchie console Nintendo? Sì?
Beh, lo ripeto perché la grafica è un punto a suo favore per distinguerlo da tutti gli altri giochi di carte, a dirla tutta uno dei pochi. E, da fan dei videogame vintage, mi dispiace un po’ doverlo scrivere.
Le regole sono sufficientemente facili da intuire e raccogliere anime non è poi così difficile, e nelle varie partite che ho giocato il mio boss raramente è morto (ma forse sono stato spesso fortunato nella fase di pesca delle carte).
Già, perché la fortuna conta un po’ troppo, ci sono incantesimi molto potenti e tante stanze “scarse”. Se peschiamo sempre carte che danneggiano poco gli eroi, non c’è molto da fare. Dovremo rassegnarci a regalare la vittoria a qualcun altro.
Il gioco è veloce e divertente nelle prime partite, ma la strategia conta poco e le partite rischiano di somigliarsi fra di loro troppo presto. L’elemento di variabilità maggiore è la sufficiente interazione fra giocatori. Infatti le carte incantesimo possono essere spesso giocate per rafforzare gli eroi nei sotterranei degli altri boss o addirittura per far scomparire anime già catturate. Anche qui, la fortuna di avere in mano l’incantesimo giusto ci mette lo zampino.
Nonostante ciò il gioco non mi è dispiaciuto (sarà solo perché ho vinto spesso? Beh, forse…) e merita sicuramente per la grafica. Per fortuna sono già uscite varie espansioni che permettono di variare ed ampliare l’esperienza di gioco aggiungendo nuovi mostri ed aumentando il numero massimo di partecipanti.
Essendo un gioco dalle meccaniche semplici c’è ancora una lancia da spezzare in suo favore. Si adatta a tutti, anche a coloro che non sono degli habitué dei giochi da tavolo.
Quindi a chi consigliare questo gioco? Probabilmente a chi si vuole avvicinare ai card game con regole non troppo complesse, oppure a quelli che fissano sempre il ritrovo con gli amici a casa loro e che, puntualmente, devono attendere l’amico che non arriva, se non venti minuti dopo l’orario fissato. Ma anche a quelli a cui piace fare una partita veloce mentre cuoce la pasta al forno. E perché no anche a quelli che fanno della frase “il gioco è bello quando dura poco” il loro motto.
Un filler da sfoggiare nella propria collezione in pratica (se non altro, almeno per la bellissima scatola).
E voi cosa ne pensate? Fatecelo sapere con un commento qui sotto.