Sab 23 Novembre, 2024

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The Umbrella Academy vol. 1 e 2 – Recensione

Quando ho avuto la possibilitร  di recensire i primi due omnibus di The Umbrella Academy editi da Bao,ย non mi sono lasciato sfuggire l’occasione di mettere le mani sulย primo lavoro diย Gerard Wayย del quale sono stato un grandissimo fan, insieme ai suoiย My Chemical Romance, almeno fino a The Black Parade.

In occasione dell’imminente uscita della serie TV Netflix prevista per febbraio 2019, diamo uno sguardo d’insieme ai volumi 1 e 2 di The Umbrella Academy

Scritto, come giร  detto, da Gerard Way e disegnato da Gabriel Bร  (con straordinarie copertine di James Jean) ed edito a partire dal 2007 da Dark Horse,ย The Umbrella Academyย  narra le assurde avventure di una “famiglia” di supereroi alle prese con problemi apocalittici piรน o meno irrisolvibili.

O almeno questo รจ quello che sembra ad uno sguardo superficiale della trama.

In seguito ad un evento folle ed irripetibile, 43 donne che non mostravano segni di gravidanza, improvvisamente partoriscono dei bambini in tutto il mondo.

Di questi, solo sette sopravvivono e vengono adottati da Sir Reginald “monocolo” Hargreeves, uno scienziato miliardario che segretamente รจ anche un alieno.

Il progetto di Hargreeves vede i sette come “supersoldati” da addestrare al mestiere del supereroe in vista di non si sa bene quale catastrofe imminente.

Se le premesse vi sembrano quantomeno strambe, avete perfettamente ragione.

Il fumetto รจ un delizioso mix di epica superomistica, fantascienza Golden Age ed estetica quasi vaudevilleย che si presenta con una molteplicitร  di facce, tante quante quelle dei suoi protagonisti super-disadattati.

Conosciamo, nel dettaglio, i principali protagonisti dell’opera di Way e Bร 

  • Reginald Hargreeves: Alieno sotto le mentite spoglie di un ricco imprenditore, รจ la problematica figura paterna dei sette eroi.
  • Space Boy: leader del gruppo, un po’ ottuso ma coraggioso. Dotato di superforza da bambino, ora la sua testa รจ montata sul corpo di un gorilla. รˆ innamorato di sua “sorella”. Perchรฉ sรฌ.
  • Kraken: l’unico vero supereroe della banda, ribelle, feroce ed animalesco. Puรฒ trattenere il respiro per sempre, bravo con le lame. Ricorda qualcuno.
  • Voce: in inglese “The Rumor”, tramite la frase “rumor has it” puรฒ modificare la realtร  attraverso le bugie. Pare che sia la ragazza piรน carina del mondo. Forse corrisponde i sentimenti del “fratello”.
  • Medium: ha un sacco di poteri, ma funzionano solo se si leva le scarpe. Ha anche un sacco di problemi che peggiora con un sacco di droga. Don’t ask.
  • Numero 5: puรฒ spostarsi nel tempo compiendo piccoli movimenti, quindi sembra incredibilmente veloce all’occhio umano. Ad un certo punto si sposta troppo, tornerร  indietro e forse ucciderร  Kennedy. O il contrario. Comunque รจ abbastanza str**zo.
  • Horror: muore praticamente subito, piuttosto inutile. Perรฒ ha dei tentacoli.
  • Vanya: la sorella inutile, non ha mai manifestato nessun superpotere, eppure rimane sempre sotto la severa egida di Sir Hargreeves. Molto brava a suonare il violino, forse troppo brava. Da adulta sarร  piรน bella di Voce, ma nessuno sembra accorgersene.

Se le strampalate biografie qui sopra vi sembrano, appunto, strampalate, sappiate che ho evitato di riportare quella dello scimpanzรฉ parlante Pogo e dell’ispettore di polizia che si cambia la dentiera a seconda di ciรฒ che deve fare.

L’opera si districa, come detto, con agio fra vari generi, pur mantenendo un tono di fondo superomistico e atemporale, ma รจ nel suo “core” narrativo che dร  il meglio di sรฉ.

Immaginatevi gli X-Men, ma con molto piรน cinismo, droghe allucinogene e sbudellamenti vari e molta meno convinzione di dover (voler?) salvare il mondo.

Le similitudini con la famiglia mutante Marvelliana si sprecano, anche nella caratterizzazione dei singoli protagonisti: da Space Boy che in molti suoi tratti ricorda un po’ Ciclope, a Kraken che รจ in tutto e per tutto il Wolverine della situazione, anche nella sua dinamica relazionale col suddetto leader.

La base narrativa dell’opera perรฒ, soprattutto nella prima parte delle storie (quelle contenute nel primo omnibus), รจ quella che vede dipanarsi davanti ai nostri occhi la storia di una famiglia devastata (e devastante) che cerca di raccogliere i pezzi di sรฉ stessa che la vita ha disseminato crudelmente qui e lร .

A quel punto, contano veramente poco superpoteri bizzarri o complessi intrighi per salvare il mondo da una minaccia apocalittica; ci si ritrova, vignetta dopo vignetta, a desiderare di saperne di piรน sui passati e sui presenti dei membri della Umbrella e a sperare che i sei ex ragazzini prodigio trovino il modo di fare pace prima con sรฉ stessi e poi con gli altri.

Giร , perchรฉ la vera antagonista del primo arco narrativo non รจ Violino Bianco (chissร  chi sarร ), o perlomeno non รจ solo lei, ma รจ la sensazione di abbandono e di inutilitร  che essa percepisce nei confronti degli altri protagonisti.

Ponendosi come la classica, ma mai banale, storia della Pecora Nera della famiglia, la prima saga colpisce in profonditร  il lettore, facendolo immedesimare in uno o piรน personaggi, a seconda della propria esperienza di vita.

Lo stile di scrittura di Way compie poi un altro grande “miracolo” nel campo della serializzazione fumettistica: ci fa affezionare ai personaggi.

Aiutato dalle tavole di Bร , che ricordano da vicino Mike Mignola, il lettore รจ preso nel vortice delle vite dei bambini-fenomeno e del loro ambiguo “padre” e si ritrova a divorare pagina dopo pagina il fumetto.

Il secondo volume di The Umbrella Academy รจ un po’ piรน farraginoso rispetto al precedente

Nel secondo volume, perรฒ, Way si perde un po’, andando ad imbastire una storia che rimane estremamente interessante negli intenti e nelle ambientazioni, oltre che coraggiosa, ma eccessivamente diluita in termini di estensione temporale e un po’ farraginosa nella scrittura.

Avrei voluto vedere e scoprire qualcosa di piรน sui due psicopatici sadici e nichilistici che indossano maschere da animali (e sono un chiaro omaggio ai personaggi di Samuel L. Jackson e John Travolta in Pulp Fiction) e passare un po’ meno tempo con Numero Cinque (lo so che รจ il protagonista di questo arco, ma non lo sopporto).

Anche nell’inferiore secondo volume, perรฒ, Way riesce ugualmente a mantenere alto l’interesse verso i membri di questa disastrosa famiglia e, nel contempo, a farci attendere con ansia il terzo arco narrativo, intitolato Hotel Oblivion e il cui primo numero รจ uscito ad ottobre 2018ย negli USA.

Devo dire, in definitiva, che The Umbrella Academy รจ stata una piacevole scoperta, che mi ha fatto apprezzare ancora di piรน Gerard Way come artista e mi ha fatto conoscere l’arte di Gabriel Bร .

Sono ansioso di vedere cosa Netflix combinerร  con l’adattamento televisivo che, dalle prime immagini, sembrerebbe aver conservato, almeno in parte, il feeling visivo del fumetto; poi si sarร ย Ellen Page, e giร  solo questo fatto ha catturato il mio interesse.

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