Ven 8 Novembre, 2024

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Henn-na di Asakusabashi: tutto quello che c’è da sapere sull’hotel dei robot

E chi l’ha detto che sposarsi non conviene?

L’essere finalmente (ci ho messo solo 10 anni, capirai) capitolato a giuste nozze con la mia dolce metà di sempre Sabrina, mi ha permesso di realizzare finalmente uno dei miei sogni: visitare il Giappone.

Vi racconto le mie 4 notti nell’Henn-na Hotel, il celebre hotel dei robot gestito da androidi e intelligenze artificiali

(ora, prima di venire ucciso nel sonno… le frasi di apertura sono chiaramente delle battute).

Cercando un albergo conveniente per la prima parte del nostro viaggio in Giappone (che si è dipanato fra Tokyo, Kamakura, Osaka, Kyoto, Nara, Hakone e ancora Tokyo), siamo incappati in questo bizzarro video promozionale:

Inutile dirvi che ho subito drizzato le antenne (robotiche) e, per la gioia di quella povera crista che ha deciso di passare il resto della sua vita con me, mi sono immediatamente messo alla ricerca di qualche informazione in più sull’argomento.

Henn-na (che tradotto suonerebbe più o meno come “strampalato”) è una catena di vari hotel con staff composti da robot umanoidi

Gli hotel, infatti, si trovano anche a Ginza ed in altre zone del Giappone e hanno come concept quello, al di là degli stunt pubblicitari, di ridurre i costi ed aumentare l’efficienza affidando a dei robot di varia natura compiti che fino a pochi anni fa erano imprescindibili dalla presenza dell’uomo.

Parlo di receptionist, pulizie generali e gestione del bar; posti in cui, nell’Henn-na, non troverete mai esseri umani fallaci e sudaticci, ma solo macchine, perfette e che non necessitano di aiuto.

O forse no?

Scopriremo infatti che, forse, non è tutto oro ciò che luccica e non è tutta IA quella che parla con voce metallica; ma una cosa alla volta.

L’esemplare della catena da noi scelto vanta una posizione a dir poco strategica per due motivi: innanzitutto si trova letteralmente a 71 metri dalla stazione delle JR ad Asakusabashi; quindi, se avete il Japan Rail Pass, potrete lanciarvi direttamente dalla carrozza della metro nel vostro letto.

Cosa ancora più importante per ogni buon nerd che si rispetti, poi, l’albergo siede in una placida stradina che costeggia i binari del treno (tranquilli, non sentirete mai volare una mosca in camera vostra), percorrendo quella stradina per circa 800 metri arriverete dritti davanti all’entrata di Yodobashi Camera.

E se non vi sembra niente di che, vi consiglio di ricalibrare il vostro Google Map, perché YodoCamera si trova immediatamente sopra alla stazione di Akihabara e, se avete bisogno che vi spieghi perché si tratti di una cosa meravigliosa, sappiate solo che si tratta del negozio di elettronica più grande di tutta Tokyo (e del Giappone probabilmente).

Lo staff robotico accoglie “calorosamente” tutti gli ospiti internazionali, parlando in più lingue

Ma diamo un’occhiata a questi tanto decantati robot, grazie alle foto seguenti, di modo che possiate farvi di loro un’idea più diretta e meno filtrata da un video creato ad arte per fare pubblicità all’albergo.

 

Non li trovate anche voi deliziosamente inquietanti? La Uncanny Valley la lasciamo proprio a casa stavolta.

Ma non è certo per la loro “lifelike appearance” che questi androidi sono importanti, quanto per l’innovazione che essi comportano nella gestione delle pratiche di check-in e check-out, dove non avrete mai bisogno della presenza uman…ehm, no.

Una volta arrivati alla reception, carichi di valigie e con 8 ore di fuso orario sulle spalle, io e mia moglie abbiamo fatto l’errore di far scannerizzare ai robot il mio passaporto prima del suo (e la prenotazione era a nome di Sabrina).
Tutto in tilt, tutti fermi.

Non sono passati nemmeno 15 secondi di sguardi attoniti fra noi che, lesti e sudaticci, due cortesissimi impiegati della catena, con pochissimi circuiti integrati e tantissimi tendini, legamenti e vasi sanguigni, sono comparsi dal nulla come due ninja (very appropriate) per risolvere la questione in quattro e quattr’otto, parlando il peggior “engrish” mai sentito in vita mia.

Forse, per certi aspetti, la presenza umana è ancora imprescindibile in un’attività come quella alberghiera

Non siamo ancora pronti ad affidare tutto nelle mani di un essere artificiale, soprattutto quando si parla di vacanze e viaggi di nozze.

Però devo ammettere che Paddington, subito dopo essere sbucato fuori dalla borsa da viaggio, ha immediatamente fatto amicizia sia con i due receptionist che con il simpatico assistente personale che dovrebbe essere presente in ogni camera (tranne la nostra), come testimonia questa piccola carrellata di foto:

 

Una volta giunti nella nostra stanza abbiamo potuto assaporare la rigida compostezza formale degli arredamenti ultramoderni dell’albergo, che la rendevano stranamente funzionale (oltre che dannatamente elegante) nonostante lo spazio interno non esattamente da suite del Park Hyatt.

In qualche modo gli interior designer sono riusciti persino a trovare il modo di infilare in una stanza di 8 metri quadrati una TV 4K da 49 pollici, per far sì che potessimo assaporare la delirante televisione nipponica quando, stanchi dai giri del giorno, avremmo posato le nostre membra sul letto.

La struttura mette addirittura a disposizione degli utenti uno smartphone di fascia medio-bassa, vostro per tutta la durata della permanenza e indispensabile se i vostri telefoni non funzionano o se siete poco propensi all’acquisto di una Pocket WiFi!

Inoltre, essendo al dodicesimo piano, dalla nostra finestra si godeva di una vista, diurna e notturna, notevole su parte dello skyline edochiano:

 

Mica male eh? E i pesci robot nell’acquario? Che chicca!

L’Henn-na Hotel, ovviamente, rispetta tutti i criteri strettissimi sulla sicurezza propri del paese del Sol Levante…proprio tutti

L’essere al dodicesimo piano ci ha anche permesso di testare con mano (o forse con chiappe strizzatissime) l’eccellenza antisismica giapponese visto che, la penultima sera, qualche simpatica scossa di terremoto ha deciso di farci ballare un po’.

Niente di che per un nipponico abituato, ma per due abitanti della placida Pianura Padana è stato un… peculiare diversivo.

In conclusione dei nostri 4 (primi) giorni a Tokyo, i due robot dello staff si sono invece dimostrati all’altezza della situazione durante il check-out, quando ci hanno impeccabilmente indicato la fessura nella quale far scivolare la chiave elettronica per completare una procedura che più facile di così non si può.

Se leggete del sarcasmo nelle mie parole, è solo perché siete degli infidi in malafede.

Il giudizio finale sull’Henn-na Hotel è però positivo o negativo?

Nel dire a chiare lettere cosa penso di questo albergo e decidere se consigliarlo o no al pubblico di JustNerd, non posso prescindere dallo specificare che, almeno secondo me, tutta la faccenda dei robot e delle IA è al 90% uno stunt pubblicitario riuscito benissimo; la presenza dell’uomo per le cose più “complesse” da gestire si fa ancora sentire.

L’albergo fa affidamento però anche su un nutrito numero di piccoli droni domestici, magari meno appariscenti delle loro controparti umanoidi, ma sicuramente più utili a contenere i costi di gestione e pulizia della struttura.

L’Henn-na Hotel è senza dubbio un albergo che consiglio, non però per la sua natura bizzarra e unica, quanto più per la sua posizione assolutamente privilegiata, se siete in Giappone con intenti nerd.

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