Quando le Morgan Lost Black Novels presero il via, la promessa di Claudio Chiaverotti di unire lโimpostazione narrativa della prima serie al concetto di continuity introdotto nelle Dark Novels mi aveva fatto temere che questa complicata gestione potesse mostrare il fianco ad una debolezza complessiva delle avventure di Morgan.
Con Ritratto di famiglia in nero, terzo albo della nuova stagione delle avventure del bounty hunter, questo dubbio รจ stato dissipato.
Ritratto di famiglia in nero, il terzo capitolo delle Morgan Lost Black Novels, ci porta in trasferta a Seattle!
Lโesigenza di gestire una narrazione che spinga il lettore a seguire una trama di ampio respiro ed al contempo mantenga una certa autonomia del singolo albo รจ stata affrontata da Chiaverotti con attenzione, anche se, inevitabilmente a mio avviso, lโequilibrio tende giocoforza a privilegiare la narrazione โin continuityโ. Un lettore occasionale di Morgan Lost potrebbe comunque godersi lโindagine singola dellโalbo, ma sentirebbe inevitabilmente lโesigenza di scoprire alcuni passaggi che legano i personaggi.
In Ritratto di famiglia ,infatti, Chiaverotti stringe ancora di piรน i rapporti tra i diversi protagonisti. Interessante che in un albo che nel titolo cita la famiglia, lโautore torinese vada a rendere ancora piรน salde le intricate dinamiche interpersonali, intrecciando segreti e omissioni che, come in tante famiglie, mantengono in fragile equilibrio il mondo di Morgan.
Orfano, Morgan non ha una vera famiglia, eppure con il suo animo complesso รจ riuscito perรฒ a trovarsi un surrogato di nucleo famigliare. Che si tratti dei suoi compagni bounty o anche dei suoi piรน spietati nemici, Morgan ha un legame con queste anime che popolano il suo mondo, ne condivide la quotidianitร , con piacere o con fatica.
Ritratto di famiglia in nero si spinge perรฒ ad indagare le dinamiche che possono creare una famiglia, non di sangue, ma unita dalla disperazione.
Seattle รจ terrorizzata da un famiglia di assassini, che senza unโapparente logica, miete vittime. In un periodo in cui lโassenza della rockstar dei serial killer, Wallendream, rischia di mettere in crisi il controllo sociale imposto dal Tempio della Burocrazia tramite la presenza dei feroci assassini, una simile attrazione รจ unโattrazione imperdibile.
Nella sua scalata al potere, il misterioso Krieger vede in questa insolita compagine di assassini una storia che potrebbe giovare al suo show degli assassini. Aiutato da Smiley, organizza la trasferta di Morganย a Seattle, affiancandola ad una giovane e complessata operatrice di camera che dovrebbe riprendere lโindagine di Morgan.
A rendere appassionante questa caccia agli assassini รจ il modo in cui Chiaverotti analizza la formazione di una famiglia. Esistono situazioni, specialmente dolorose, in cui si sente il bisogno di un appoggio, di una presenza amica (familiare, in questo caso) che sostenga. Questa esigenza รจ lโelemento scatenante della nascita del violento gruppo protagonista di Ritratto di famiglia in nero.
Sarebbe stato facile per Chiaverotti limitarsi a presentare una facile soluzione, condensando tutta la tensione dellโalbo nella ricerca dei colpevoli. La bravura dello scrittore gli consente invece di costruire una vicenda in cui Morgan non si limita a braccare la feroce famigliola, ma si lascia coinvolgere dalle emozioni dei sospettati, senza perdere la sua umanitร , nonostante la missione non certo leggera.
Allโinterno di Ritratto di famiglia in nero ritroviamo tutta la sensibilitร di Morgan, specchio della grande umanitร di Chiaverotti. Difficile ritrarre personaggi emotivi se non si รจ disposti a condividere la propria emotivitร , e Chiaverotti apre il proprio mondo ai lettori attraverso le sue creazioni. Lo si denota da come riesce a trasmettere la tensione delle scene piรน frenetiche con la stessa semplicitร e potenza con cui travolge il lettore nelle situazioni piรน coinvolgenti, mostrando tutta lโumanitร del personaggio.
Come dicevo prima, in questo terzo albo delle Morgan Lost Black Novels la continuity della serie trova ulteriore concretezza. I personaggi hanno sufficiente spazio per mettere in mostra una fitta rete di relazioni che lasciano intendere come il mondo di Morgan sia stato pensato con unโidea ben precisa, prendendosi anche sufficiente respiro per mostrare degli elementi di crescita personale che potrebbero rivelarsi essenziali per il proseguimento della serie.
La ricchezza emotiva dellโalbo ha trovato piena realizzazione grazie allโarte di Max Bertolini, uno dei nomi simbolo di Morgan Lost. In Ritratto di famiglia in nero, Bertolini mostra ancora una volta la sua capacitร diย cogliere la giusta espressivitร dei personaggi, interpretando al meglio la storia. Dove perรฒ il disegnatore eccelle รจ nel ritrarre le scene piรน violente, in cui la tensione muscolare dei personaggi รจ essenziale; lo studio della posizione dei corpi, il punto di vista scelto e la perfetta scelta del momento giusto da ritrarre sono caratteristiche del lavoro di Bertolini che apprezzo e che ritrovo sempre con ammirazione nei suoi disegni.
Come in occasione di Il Babau, la colorazione in bianco e nero continua ad esser una scelta ottima per valorizzare trama e disegni. Mi ero affezionato alla tricromia tipica della prima stagione di Morgan Lost, ma questa nuova impostazione delle Morgan Lost Black Novels mi sta convincendo, complice anche la mia passione per il bianco e nero nei fumetti.
Dopo aver letto Ritratto di famiglia in nero, che come sempre sfoggia una stupenda copertina di Fabrizio de Tommaso, lโattesa per Ucciderรฒ Morgan Lost, il numero di aprile, รจ molto forte, considerando anche il finale al cardiopalma. Diavolo dโun Chiaverotti, dovrebbero nominarlo Re dei Cliffhanger da infarto!
