Mer 25 Dicembre, 2024

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Gùgong, la recensione del gioco da tavolo

Oggi vi proponiamo la recensione di Gùgong, un gioco da tavolo edito in Italia da Ghenos Games (Wingspan, Scythe).

In qualità di importanti famiglie della Cina del sedicesimo secolo, dovremo “corrompere” i funzionari del governo, viaggiare di città in città a riscuotere imposte e, soprattutto, riuscire ad ottenere udienza dall’Imperatore. Siete pronti a scalare le gerarchie della società cinese?

La recensione di Gùgong

Il titolo, uscito a fine 2018, era stato originariamente proposto su Kickstarter da Game Brewer; dopo una campagna coronata dal successo, nello scorso ottobre sono iniziate ad arrivare ai finanziatori le copie Kickstarter; quasi in contemporanea è iniziata la vendita al pubblico. L’autore è il tedesco Andreas Steding, di cui ricordiamo i precedenti lavori Hansa Teutonica e Firenze (non localizzati in italiano). Insieme a lui hanno contribuito alla realizzazione di questo titolo Andreas Resch e Noah Adelman per la parte artistica e grafica.

Gùgong è un titolo da 1 a 5 giocatori, della durata approssimativa di 90 minuti (dopo qualche partita si viaggia tranquillamente a 20 minuti per ogni giocatore). Come molti giochi del suo genere, è piuttosto semplice da imparare, più difficile da padroneggiare. Non è un titolo particolarmente adatto ai neofiti del gioco da tavolo, ma chiunque abbia una discreta abitudine al gioco non avrà nessun problema.

L’ambientazione storica

Siamo nel 1570. L’Imperatore Longqing, della dinastia dei Ming, è appena asceso al trono dopo la morte del padre Jiajing. Dopo i molti anni di regno in cui il padre fu più interessato al proprio tornaconto personale che al benessere della Cina, Longqing inizia la sua campagna di riforme per restituire al paese la forza e l’onore perduti. Con gli invasori mongoli alle porte dell’Impero, Longqing comincia l’opera di ristrutturazione e rinforzo della Grande Muraglia. Ma l’Imperatore deve guardarsi anche dai nemici interni della nazione: in un paese tanto grande e burocratizzato, la corruzione dilaga e frena crescita e sviluppo, nonostante sia già da tempo punibile con la pena di morte. Inizialmente l’Imperatore sembra avere successo ma, come spesso accade nella storia dell’uomo, “fatta la legge, trovato l’inganno“.

Un nuovo fenomeno prende piede: lo scambio di doni. Quando un emissario presenta una richiesta ad un funzionario pubblico, gli porta un dono di alto valore; il funzionario naturalmente ricambia il dono, ma con un oggetto di valore molto inferiore. Essendo in atto uno scambio di oggetti, non si può parlare formalmente di corruzione, anche se è evidente a tutti il significato dietro questi comportamenti.

In Gùgong (parola che indica “La Citta Proibita“, il complesso di oltre 70 ettari in cui sorge il Palazzo Imperiale) impersoneremo delle famiglie della nobiltà cinese intente ad ottenere ricchezze ed influenze, sfruttando proprio questa usanza dello scambio di doni.

Il contenuto della scatola e recensione dei materiali di Gùgong

All’interno della scatola di Gùgong (parleremo della versione base, non di quella DeLuxe), che raffigura proprio un emissario che fa un inchino nell’atto di porgere un dono ad un funzionario pubblico, troviamo:

  • il tabellone stampato su due lati
  • 5 plance Giocatore
  • il segnalino Giornata
  • il segnalino Primo Giocatore
  • una Medaglia Primo Giocatore
  • 36 carte Dono
  • 11 carte Automa
  • 32 segnalini Viaggio
  • 6 segnalini Viaggio Bonus
  • 15 tessere Decreto
  • 20 Giade
  • 15 Barche Gran Canale
  • 60 Servitori
  • 5 Servitori Doppi
  • 5 Viaggiatori
  • 5 Emissari
  • 5 segnalini dei punti vittoria
  • 5 segnalini Intrigo
  • 3 dadi Destino
  • un bel mucchio di ziplock

I materiali sono di qualità buona, senza particolari picchi ne flop. Lo studio dei componenti è stato fatto in maniera razionale: i segnalini personali, la componentistica che maneggeremo di più, sono tutti in legno di 5 diversi colori, e di diverse forme per ogni funzione; mentre tessere e segnalini comuni sono in cartoncino spesso di alta qualità. Una possibile pecca sono le carte: nonostante siano di buona fattura e spessore, forse qualcuno le avrebbe volute di dimensioni maggiori (misurano 43×68 mm, e vi consigliamo di rivestirle con queste bustine protettive) visto che rappresentano il cuore del gioco; ma durante l’uso si maneggiano bene e quindi può non essere un difetto. La scatola è dotata di inserti in cartone che aiutano a mantenere tutto in ordine, evitando che i componenti si muovano all’interno. Tutto sommato, la valutazione del rapporto qualità/prezzo della componente materica è più che soddisfacente.

Purtroppo sono presenti 2 errori di stampa: uno su una carta ed uno su un segnalino decreto. Game Brewer si è però fatta in quattro per risolvere il problema: distribuiscono gratuitamente alle convention e ai punti vendita i pezzi sostitutivi. O in alternativa è possibile stampare il print&play scaricabile da qui.

Come si gioca a Gùgong

Durante la preparazione, ogni giocatore sceglie un colore, e riceve quindi i relativi segnalini: 12 Servitori, 1 Emissario, 1 Viaggiatore, 1 Servitore Doppio, 1 segnalino Intrigo, 3 Barche e 1 segnalino per i punti vittoria; inoltre si prepara il tabellone sul lato adeguato (1-3 o 4-5 giocatori) e si distribuiscono le plance giocatore. Si sistemano sui relativi spazi i 6 Decreti scelti casualmente; si posizionano i segnalini Viaggio e le Giade; infine i segnalini Intrigo, Emissario e punti vittoria dei giocatori. Si lanciano i dadi Destino, si distribuiscono le carte dono di partenza sul tabellone e uno dei 5 set base di carte a ciascun giocatore. È molto più facile a farsi che a dirsi.

Finalmente si inizia a giocare!

Gùgong si gioca su 4 round, detti giorni, ognuno dei quali è diviso nelle fasi mattina, giorno, notte. La fase mattina è quella in cui si ripristina la configurazione di gioco, e nel primo round è compresa nella preparazione;  la fase giorno è quella in cui si svolgono le azioni; nella fase notte si riscuotono dei bonus.

Le Carte Dono

Prima di tutto è necessario capire il meccanismo delle carte dono: ogni carta rappresenta un oggetto che può essere scambiato tra un emissario (cioè i giocatori) e un funzionario pubblico (le carte sul tabellone). Se la nostra carta ha valore più alto, potremo eseguire le azioni relative alla carta e al luogo dove l’abbiamo giocata. Se la nostra carta ha valore inferiore, o uguale, abbiamo tre possibilità:

  • scartare 2 servitori dalla nostra plancia alla riserva generale, e quindi eseguire le azioni
  • scartare una carta dalla nostra mano mettendola nella pila degli scarti sulla plancia, e quindi eseguire le azioni
  • scambiare le carte senza eseguire nessuna azione

Ogni carta scambiata va posta nella nostra pila degli scarti, che formerà la mano per il turno successivo; dopo di che si eseguono a scelta:

  • l’azione della carta giocata, se presente
  • l’azione del luogo in cui si è giocata, scegliendo tra due possibili (una più debole, gratuita; o una più forte, con un costo)
  • entrambe le azioni di carta e luogo, ma in questo rigoroso ordine

Le azioni possibili in Gùgong e le Fasi

In Gùgong sono disponibili sette diverse azioni:

  • Viaggiare: si muove il proprio Viaggiatore sul tracciato, riscuotendo i bonus delle città visitate.
  • La Grande Muraglia: si partecipa alla ristrutturazione della Muraglia, guadagnando Punti Vittoria, Benefici Intrigo e avanzando sul tracciato del Palazzo della Purezza Celeste quando una sezione viene completata
  • Giada: si raccolgono preziose pietre di giada, che ci daranno punti a fine partita
  • Intrigo: si avanza sul tracciato Intrigo, utile a risolvere i pareggi e spendibile per dei Benefici
  • Decreti: si ottengono vantaggi speciali durante il resto della partita, e punti vittoria
  • Il Gran Canale: si possono ottenere punti vittoria, una carta dono in più o il servitore doppio
  • Il Palazzo della Purezza Celeste: si fa avanzare il proprio Emissario verso l’Imperatore, per guadagnare punti vittoria. Quest’azione è particolarmente importante, poiché solo chi ne completa il tracciato potrà essere dichiarato vincitore a fine partita.

Quando tutti i giocatori hanno terminato le carte finisce la fase giorno. Nella successiva fase notte, si procede con il controllo delle corrispondenze delle carte scartate con i Dadi Destino; per ogni corrispondenza, il giocatore guadagna un servitore. Chi ne ha di più, guadagna anche 3 punti vittoria e un avanzamento sul tracciato del Palazzo della Purezza Celeste.

A meno che non si abbia terminato il quarto giorno, si procede con il round successivo e  ricomincia la fase mattina; quindi:

  • Si cambia (se necessario) il primo giocatore
  • Si ripristina (se necessario) il tracciato dei Viaggi
  • Si lanciano di nuovo i Dadi Destino
  • Si risolvono (se necessario) i vantaggi acquisiti con i Decreti
  • Ogni giocatore pone 4 nuovi servitori dalla riserva alla scorta sulla plancia

Fine della partita e Punti Vittoria

Prima di passare alle conclusioni della recensione, vediamo la rapidissima conta finale dei Punti Vittoria di Gùgong, che si esegue in questo modo:

  • Si assegnano i Punti Vittoria della Grande Muraglia, come se fosse stata completata, ma senza Benefici Intrigo
  • Si contano i Punti Vittoria relativi ai Decreti di terzo livello
  • Si assegnano i punti in base al numero di Giade possedute
  • Si verifica quali giocatori hanno raggiunto la fine del tracciato del Palazzo della Purezza Celeste: solo tali giocatori potranno essere dichiarati vincitori

Il giocatore che alla fine possiede il maggior numero di Punti Vittoria è dichiarato vincitore; in caso di parità, come sempre, vince il giocatore più avanti sul tracciato Intrigo.

(È presente anche qualche altra meccanica e modo di fare punti ma non riteniamo che sia utile allungare ulteriormente la spiegazione; dopo tutto, per quello c’è il regolamento ufficiale che potete trovare qui).

Gùgong: conclusioni della nostra recensione

Gùgong è un titolo valido; piacevole da giocare e rapido da spiegare, incontra più facilmente, rispetto ad altri eurogame, i favori di chi non ricerca in assoluto la componente strategica, ma ama farsi anche un po’ trasportare dagli eventi.

Non stiamo parlando di fattore fortuna, sia chiaro: l’unica componente a cui possiamo assegnare un peso in termini di fortuna è la pesca delle tessere quando andiamo a ripristinare il tracciato del Viaggio nella fase mattina. Per il resto, Gùgong è un gioco in cui ogni informazione che ci serve è davanti ai nostri occhi sin dal setup (tranne ovviamente la mano di carte dei nostri avversari).

Questo ci ha portato a definirlo un gioco molto più tattico che strategico: sarà molto difficile pianificare a lungo termine, perchè ogni azione del giocatore che ci precede potrà costringerci a cambiare i nostri piani. Per lo stesso motivo, anche se l’interazione diretta tra i giocatori è assente, succederà molto spesso che i giocatori si mettano i bastoni tra le ruote a vicenda; e i più attenti potranno senz’altro sfruttare questo fattore a loro vantaggio.

Qualche perplessità ce l’ha lasciata invece il meccanismo delle Giade: a meno di non avere grossi sconti sulla loro raccolta, è un modo non molto redditizio per ottenere i nostri agognati Punti Vittoria, specie se più di un giocatore investe su quel tracciato. Al contrario, abbiamo notato che si possono creare situazioni in cui il tracciato della Grande Muraglia è fin troppo proficuo rispetto alle altre azioni.

Sono invece delle ottime idee i tracciati Intrigo, di cui si possono spendere gli avanzamenti per vari bonus;  quello del Palazzo della Purezza Celeste, da completare obbligatoriamente; ed anche i Dadi Destino, che influenzano pesantemente la scelta delle azioni grazie ai bonus che garantiscono ad ogni round, e che cambiano di volta in volta.

Due parole infine sulla modalità solitaria: anche se ben realizzata, non risulta particolarmente interessante. Gùgōng vive di interazione indiretta e di corsa ai punti: un automa che esegue azioni in modo semicasuale non riesce a soddisfare le caratteristiche di complessità richieste a un avversario. Anche se non è il gioco che consiglieremmo per giocare da soli, il fatto che sia possibile farlo è di sicuro un’aggiunta da sottolineare.

Anche senza essere un capolavoro, abbiamo apprezzato ogni partita fatta a Gùgong, e ci è rimasta la voglia di intavolarlo nuovamente. Qualche piccola pecca c’è, mascherata però da un gioco con un’ambientazione interessante, delle meccaniche che girano  bene, e soprattutto con caratteristiche che non si trovano facilmente negli eurogame. Ed è anche esteticamente (e materialmente) piacevole a partire dalla scatola, il che non guasta mai.

Siete pronti all’udienza presso l’Imperatore? Allora potete acquistare Gùgong A QUESTO INDIRIZZO.

Tra un Dono, della Giada e porzioni di Grande Muraglia si svolge la nostra scalata al potere nella Cina Imperiale
Un buon titolo che possiede meccaniche non molto spesso trovate in giochi di questo genere. Anche se indiretta, è presente una buona dose di interazione. I materiali sono di buona qualità e l'ambientazione, per quanto possibile, è coerente e interessante.
Pro
Buoni materiali ed estetica
Meccaniche abbastanza particolari
Buon livello di interazione indiretta
Contro
Qualche azione talvolta può essere poco equilibrata
La modalità solitaria non vale il resto dei player counter
7.7
Voto Finale
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