Mer 16 Aprile, 2025

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Doom: Il Gioco da Tavolo, si torna a fraggare i demoni con i marines della UAC – Recensione

Una nuova breccia si è aperta presso la Struttura Marziana A113, questa volta, però, i marine della UAC ed i demoni invasori non se la sono vista fra di loro nascosti dietro i monitor dei propri PC; questa volta è toccato a noi dover salvare le colonie sul pianeta rosso, armati fino ai denti ed accompagnati dalle miniature di Doom: Il Gioco da Tavolo.

Un’avventura che ci ha portato  ad esplorare diverse mappe: dai sotterranei dei Laboratori Lazarus, alla Fonderia di Ganimede, fino alla Stazione Phobos.

Non sono certo state missioni semplici per le nostre squadre speciali, dirette oltre la Frattura, qualcuno ci ha rimesso persino la vita. L’esito delle nostre missioni top-secret è tutto in questa recensione. Se volete veramente sapere come è andata, non vi resta che continuare a leggere il nostro rapporto.

La recensione di Doom: lo sparatutto che si trasforma in un gioco da tavolo

Dall’11 luglio Doom: il gioco da tavolo, edito da Fantasy Flight Games e distribuito nel nostro paese da Asmodee Italia, è tornato disponibile, nella sua seconda edizione, dopo che quella del 2016 era divenuta irreperibile da tempo.

Si tratta di un dungeon crawler, ideato da Jonathan Ying (Star Wars: Assalto Imperiale), per 2-5 giocatori dai 14 anni in su, che ci coinvolgerà in lunghe partite, della durata di almeno 2 ore ciascuna, la cui ambientazione ricalca perfettamente quella del noto videogioco di Id Software.

Un giocatore interpreterà gli invasori, provenienti dall’Inferno e nascosti nelle viscere di Marte, mentre gli altri avranno il compito di combatterli cercando di portare a termine via via i vari obiettivi indicati dallo scenario scelto.

DOOM: Il Gioco da Tavolo vede un massimo di quattro marine pesantemente armati impegnarsi nella lotta per proteggere l’umanità dalle più oscure forze del male scaturite dall’Inferno. I marine della UAC, armati fino ai denti, si faranno strada tra le missioni più pericolose, lottando all’ultimo sangue per sconfiggere l’orda di demoni famelici degli invasori e compiere imprese che rasentano l’impossibile.

La voluminosa scatola di Doom è piena zeppa di materiale

Molti di voi avranno già dato un primo sguardo al materiale, che vi abbiamo svelato qualche giorno fa durante il nostro unboxing. Se così non fosse, ve lo riproponiamo qui sotto.

All’interno della scatola troverete quindi:

  • 3 manuali (regole base, compendio, libro degli scenari);
  • 37 bellissime miniature;
  • 152 carte “grandi” (77 per i marine, 56 per l’Invasore, 10 iniziativa, 9 obiettivi e minacce);
  • 44 minicarte (classe, uccisione epica, squadra, stordimenti);
  • 24 tessere mappa e 8 porte;
  • 6 dadi a 6 facce;
  • 179 segnalini vari.

Il materiale è tutto di altissima qualità. Tutti i token, le tessere per comporre la mappa e le porte (munite di apposito supporto in plastica), sono in cartone spesso e resistente, come d’altronde d’abitudine per i prodotti di FFG/Asmodee Italia.

Le miniature sono definite e dettagliate, ed anche le carte sono resistenti ed illustrate con cura. I mazzi delle carte azione ed evento si mescolano però abbastanza spesso. Per questo il nostro consiglio è quello di proteggerle con le apposite bustine.

I formati adatti sono: per le carte grandi andranno bene bustine di Fantasy Flight misura 57 x 89 che trovate A QUESTO INDIRIZZO, mentre per le minicarte il formato è il classico mini USA 41 x 63 che trovate A QUESTO INDIRIZZO.

Benvenuti nel dungeon dell’Invasore

Prima di inoltrarci nei sotterranei di Doom dovremo preparare tutto: i marine sceglieranno fra le armi di base il proprio equipaggiamento e la loro abilità personale, fra le due pescate casualmente dal relativo mazzo, l’invasore sceglierà 3 dei suoi mazzi evento e una Carta Invasione. Per il resto basterà seguire quanto spiegato nel libro degli scenari.

Una volta arrivati sul luogo della missione, attraverso l’unico teletrasporto momentaneamente attivo, i marine dovranno già vedersela con i mostri invocati dai primi portali disponibili per l’invasore, che fungerà d’ora in poi anche da master mescolando e pescando le carte del mazzo dell’iniziativa e giocando eventi quando lo ritiene opportuno.

Lo scopo della missione per i componenti della UAC cambierà da scenario a scenario (potrebbero per esempio dover scortare un obiettivo prioritario oppure salvare scienziati) mentre sarà sempre lo stesso per chi controlla i demoni, ossia quello di ottenere un certo numero segnalini frag.

Normalmente per farlo l’invasore dovrà accanirsi su di un marine per ucciderlo, ma in certi casi potrà ottenerli anche in altri modi (per esempio ottenendo segnalini minaccia)

Qualsiasi sia la loro missione i marine potranno attivare nuovi teletrasporti oppure raccogliere potenziamenti e kit medici semplicemente passandoci sopra. Qualora dovessimo raccogliere l’oggetto, dovremo immediatamente prendere le carte munizione relative o curarci, non sarà quindi possibile conservare i segnalino per un utilizzo successivo.

Ciascun marine ha 10 punti vita e si attiva una volta per turno, quando viene pescata la sua carta dal mazzo dell’iniziativa, l’invasore si attiva invece una volta per ciascuna tipologia di mostro presente sul terreno di gioco.

Quando sarà il suo turno il “master” sceglierà un tipo di demone da attivare e potrà effettuare un attacco per ciascuna miniatura mossa a seguito dell’attivazione. Per capire i punti vita del demone, di quanto potrà muoversi e quanti dadi tirare basta far riferimento alla carta Demone che va lasciata a faccia in su sul tavolo in modo che sia visibile da tutti.

Per la UAC non c’è limite al numero di carte ed armi utilizzabili nel proprio turno, purché non venga usata più di un azione principale per turno. Le carte indicano sia il numero di caselle di movimento del marine, sia la gittata e la potenza (in dadi) dell’arma.

Inoltre i marine possono fraggare i demoni con un uccisione epica semplicemente caricandoli fisicamente, se il loro valore in punti vita è stato ridotto di un numero di punti pari al valore di frastornamento indicato sulla Carta Demone. In questo caso guadagnerà anche una carta “uccisione epica” e si curerà immediatamente due ferite.

Il difensore, se non ha subito un uccisione epica, potrà sempre cercare di evitare uno o più colpi semplicemente girando la prima carta del proprio mazzo personale, e confrontando i successi dell’attaccante con gli scudi raffigurati sulla carta.

Alla fine del proprio turno i marine ripristinano la propria mano a 3 carte (o più se hanno abilità speciali che lo consentono), l’invasore refilla invece a 6 carte ma solo al rimescolamento del mazzo dell’iniziativa.

Il gioco termina quando una delle due fazioni ha raggiunto il proprio obbiettivo.

Ecco cosa ne pensiamo di Doom: il Gioco da Tavolo

Una volta terminata la nostra avventura nei pericolosi luoghi infestati dall’Invasore, è arrivato il momento di contare i morti, leccarsi le ferite e tirare le somme sull’esito delle nostre missioni.

Della qualità della componentistica ne abbiamo già parlato sopra, per cui non c’è molto alto da dire. Fantasy Flight Games non ci delude nemmeno stavolta, e anche se il prezzo da pagare alla cassa per portarsi a casa una copia di Doom non è certo basso, fidatevi che il gioco vale ognuno degli euro che usciranno dalle nostre tasche.

L’ambientazione del videogioco è riprodotta fedelmente e, mentre saremo impegnati sul campo, ci sembrerà di respirare a pieni polmoni l’aria pesante dell’oscuro e violento dungeon che molti di noi già conoscono grazie ad Id Software.

Non si tratta certo di un gioco per neofiti completi, le regole, seppur non particolarmente complicate, sono tante e nelle prime partite qualche volta è difficile, se non si conosce bene il regolamento, capire se e quando si può svolgere una determinata azione. Per fortuna il compendio delle regole ci viene in soccorso (e fidatevi che lo userete molto spesso all’inizio!).

Le partite in media durano 2 ore e mezza ciascuna, ma possono protrarsi anche oltre le 3, se l’invasore gioca in maniera impeccabile e i marine commettono qualche errore di troppo.

La durata non sarebbe di per sé un problema, non fosse che si accompagna al fatto che possibile che si creino lunghe attese per il singolo marine fra un turno e l’altro. Per esempio poniamo che in gioco ci siano 4 marine e 3 tipologie di mostri: se Alpha, attivato per primo nella fase di attivazione appena passata, a seguito del rimescolamento del mazzo dell’iniziativa dovesse finirvi in fondo, passerebbe ben 12 turni ad attendere di poter rigiocare, e, visto che in media un turno dura circa un minuto, potrebbe fermarsi quasi per un quarto d’ora.

Ma in fondo, nel gioco da tavolo di Doom, è compito dei marine collaborare per fare fuori le belve infernali prima di venire prematuramente uccisi. Oltretutto il gioco è abbastanza sbilanciato a favore della UAC, motivo per cui situazioni così estreme sono abbastanza rare una volta assorbite le meccaniche di gioco.

Fortuna e strategia sono abbastanza bilanciate. I dadi si tirano molto spesso e in molti casi è possibile sfruttare abilità dei personaggi o delle armi per poter rilanciare i risultati negativi.

Questo fa sì che, per la legge dei grandi numeri, i “tiri sfortunati” possano venire man mano compensati al crescere del numero di lanci.

Le carte dei mazzi personali si mescolano molto spesso, quindi a lungo andare è facile capire cosa potrebbe capitarci nella prossima mano o pescando la carta successiva per difenderci da un attacco.

L’asimmetria dei ruoli rappresenta infine una delle caratteristiche più interessanti del ruolo. Giocare come Invasore è nettamente più difficile che interpretare il marine: non c’è spazio per fare errori e bisogna far fruttare ogni nostra mossa se vogliamo avere qualche speranza di accumulare i segnalini frag e provare a vincere.

I marine sono gli unici a poter raccogliere oggetti e per loro diviene molto importante equipaggiarsi al meglio per poter accelerare la vittoria.

In estrema sintesi Doom: il Gioco da Tavolo è un titolo complesso, che ci regala lunghe partite cariche di tensione e difficili (soprattutto per l’invasore), ma comunque divertente; un gioco dove strategie, tattiche e un pizzico di fortuna si fondono fra loro per regalarci un esperienza di gioco profonda e tutto sommato molto gradevole. Se siete fan della saga videoludica non potete farvelo certo sfuggire! Fate in fretta, prima che svanisca di nuovo dagli scaffali, come accaduto nel 2016!

Doom: lo sparatutto per eccellenza si trasforma un (bel) gioco da tavolo
Doom è un dungeon crawler che ci catapulterà a pieni polmoni nell'ambientazione oscura e violenta del famoso videogioco di Id Software, in lunghe partite di oltre due ore ciascuna. Le meccaniche non sono particolarmente complesse, anche se i neofiti faticheranno parecchio nelle prime partite. La vittoria finale sarà sudata, soprattutto se interpretiamo l'invasore che è abbastanza svantaggiato, motivo per cui deve essere giocato dal più esperto del nostro gruppo. Se siete appassionati del gioco non fatevelo sfuggire perché la soddisfazione a fine partita compenserà appieno i vostri sforzi!
Pro
Miniature bellissime
Ripropone diligentemente le meccaniche e le ambientazioni del videogame
Divertente e competitivo al punto giusto
Contro
Ci sono momenti in cui il downtime si sente parecchio
Un po' sbilanciato a favore dei marines
7.8
Voto Finale
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