Mar 24 Dicembre, 2024

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El Dorado è il Gioco dell’anno 2019!

È stato annunciato da pochissimo il Gioco dell’Anno 2019: si tratta di El Dorado, il gioco da tavolo di Reiner Knizia (Tigri ed  Eufrate, Ra, Modern Art) edito in Italia da Ravensburger.

È ufficiale: Reiner Knizia vince un altro premio grazie ad El Dorado, il Gioco dell’Anno 2019

L’assegnazione del premio per il Gioco dell’Anno è ormai una consuetudine. Il premio, ideato dagli organizzatori di Lucca Comics & Games, è assegnato infatti annualmente sin dal 2013.

Quest’anno i 9 componenti della giuria hanno deciso di premiare il gioco di Reiner Knizia, autore di innumerevoli successi (l’autore ha collaborato alla creazione di oltre 700 pubblicazioni ludiche in tutto il globo), giudicandolo il gioco più riuscito del 2019 per semplicità e chiarezza del regolamento, alta rigiocabilità e ambientazione evocativa.

El Dorado è in realtà un titolo del 2017, arrivato in Italia però solo quest’anno e quindi candidabile per l’ambito premio.

In questo titolo, da 2 a 4 giocatori, dai 10 anni in su, in veste di archeologi, si troveranno ad esplorare il Sud America alla ricerca della famosa città dorata.

Ogni partecipante dovrà creare ed equipaggiare la propria squadra di ricerca, assumendo vari aiutanti che potranno essere scout, scienziati o addirittura aborigeni.

Eccovi uno stralcio del comunicato stampa.

Il gioco da tavolo El Dorado si aggiudica il titolo di Gioco dell’Anno 2019. Ideato da Reiner Knizia, uno dei più noti designer di giochi al mondo, e prodotto da RavensburgerEl Dorado si ispira alla tradizione narrativa legata alle grandi spedizioni archeologiche della prima metà del secolo scorso. I giocatori, da due a quattro, si trovano calati nei panni di odierni Indiana Jones impegnati nell’affannosa ricerca della mitica città sudamericana che dà il titolo al gioco.

I nove componenti della Giuria del Gioco dell’Anno hanno considerato El Dorado il gioco più riuscito del 2019 per semplicità e chiarezza del regolamento, alta rigiocabilità e ambientazione evocativa. La Giuria ha inoltre riconosciuto come elemento di merito la capacità del sistema di gioco di migliorare significativamente la profondità delle partite col progredire dell’esperienza acquisita dai giocatori, offrendo sfida e divertimento ai neofiti come ai giocatori esperti.

Nella corsa verso l’agognata meta i partecipanti affronteranno giungle insidiose, montagne invalicabili e pericolosi corsi d’acqua grazie a delle carte. Sono queste che consentono di procedere nel percorso saltando gli ostacoli e mettendo i bastoni nelle ruote degli avversari. Oltre a quelle iniziali, i giocatori potranno acquistare carte sempre più potenti con cui arricchire il proprio mazzo, stando per  attenti a non esagerare. La natura modulare della mappa poi permette partite sempre nuove e caratterizzate da diversi livelli di difficoltà.

E voi cosa ne pensate? Siete d’accordo con la scelta dei giudici o avreste preferito che vincesse qualcun’altro fra i finalisti del Gioco dell’Anno?

Fatecelo sapere con un commento qui sotto.

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