Ecco che, proprio nella giornata di Natale, con lo spumante che scorre a fiumi, arriva una notizia che mette a dura prova la nostra capacitร di comprensione giudizio crollata ai minimi termini soffocata da innumerevoli fette di pandoro.
Una docente di psicologia dell’Universitร di East London afferma che chiamare le persone “nerd” e “geek” dovrebbe essere considerato un crimine d’odio
Il nome del nostro sito parla da solo e se ci leggete, ovviamente, vi considerate anche voi dei nerd, categoria che negli ultimi 10/15 anni ha guadagnato le luci della ribalta dopo essere stata, per molto tempo, relegata a curioso fenomeno di costume.
A quanto pare, secondo la dottoressa Sonja Falck, docente di psicologia all’Universitร di East London, chiamare qualcuno “nerd” o “geek” dovrebbe essere considerato un vero e proprio crimine d’odio, alla stessa stregua di altri termini dispregiati.
In un’intervista rilasciata nel corso della trasmissione Good Morning Britain, la dottoressa Falck ha spiegato che l’apostrofare determinati soggetti con tali termini fa parte di fenomeni piรน ampi che ricadono nel bullismo:
Penso che si trovi sorprendente che le persone con un Quoziente Intellettivo molto elevato costituiscano una minoranza della societร e siano in gran parte ignorate ed escluse. Ad esempio, le persone con QI molto alte sono spesso vittime di bullismo a scuola, finiscono per essere il bersaglio dei bulli ed entrando in una sorta di circolo vizioso.
Se pensiamo alle leggi che riguardano i crimini di odio, cioรจ quei comportamenti illegali che portano a prendere di mira qualcuno solo per quello che รจ, le persone con QI elevato ricadono proprio in questa categoria di vittime e subiscono tali crimini.
Siamo di fronte solo a differenze individuali che andrebbero rispettate invece di generare persecuzioni e comportamenti scorretti e vessatori.
Should branding someone a ‘nerd’ be made a hate crime?
Dr Sonja Falck thinks ‘divisive and humiliating’ anti-IQ insults can have negative effects that last a lifetime, while @Bobby_Seagull says the move would trivialise actual ‘hate crimes’ based on disability, race and gender. pic.twitter.com/4woAjRFJWf
โ Good Morning Britain (@GMB) 19 dicembre 2019
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In realtร , con estrema umiltร e rispetto verso la dottoressa Falck, รจ passato un bel po’ di tempo da quando termini come nerd e geek hanno perso la loro connotazione “negativa” (intesa come offesa) divenendo, invece, parole positive che indicano un’identitร di gruppo e una forma di orgoglio.
Inoltre, se originariamente tali termini venivano usati per riferirsi a persone molto intelligenti e che eccellevano negli studi (specialmente nelle materie scientifiche), ma scarsi sotto il profilo delle capacitร di socializzazione (e quindi esclusi dalle piรน comuni attivitร svolte da amici e compagni di scuola), al giorno d’oggi essere nerd รจ qualcosa che ha enormemente ampliato il suo significato, diventando termine inclusivo che individua una varietร di individui molto ampia che include anche persone non per forza dotate di un’intelligenza superiore alla media, ma semplicemente cultrici di interessi che spaziano dai videogame, ai fumetti, al cinema, ai giochi e quant’altro.
Comportamenti di bullismo che possono sfociare in veri e propri crimini d’odio, se analizzati in maniera abbastanza empirica su base statistica, potrebbero essere perpetrati anche da persone che si definiscono nerd o geek, proprio perchรฉ oggi tali termini individuano una subcultura enormemente piรน ampia rispetto alle origini del fenomeno.
Voi cosa ne pensate a riguardo? Fatecelo sapere con un vostro commento qui sotto e, sappiate, che noi non considereremmo mai il nostro nome come un’offesa perchรฉ ne abbiamo fatto una bandiera e uno stile di vita.
Fonte: ScreenGeek