La recensione di Anno 1800: in questo gioco da tavolo il diciannovesimo secolo si spalanca dinnanzi ai nostri piedi, con tutte le sue promesse di crescita e sviluppo. Forti dei nostri nobili natali, siamo destinati a guidare la nostra isola nell’era moderna, garantendone la crescita economica e industriale, ma soprattutto elevando la qualità della vita della nostra popolazione. All’inizio disponiamo di pochi lavoratori, poco spazio, poche industrie. Ma man mano che il nostro operato acquista peso, i processi produttivi si sviluppano, la forza lavoro cresce, si diversifica e specializza, e anche colonie del Nuovo Mondo, ricche di materie prime rare e pregiate, si uniscono al nostro impero. Attraverso la Produzione e il Commercio, il vincitore sarà colui che meglio riuscirà a soddisfare i desideri e le esigenze della propria popolazione.
Anno 1800: la recensione del gioco da tavolo
Anno 1800 è un gioco da tavolo di Martin Wallace (Brass Birmingham, Lincoln), da 2 a 4 giocatori, edito da Kosmos. Il titolo è ispirato all’ultimo capitolo della serie di videogiochi Ubisoft Anno. Per ora è stato pubblicato solo in lingua tedesca, e una versione in inglese è in arrivo. Tuttavia, si tratta di un titolo completamente indipendente dalla lingua; la simbologia è chiara e immediata, e chi volesse cimentarsi con l’edizione Kosmos potrà senz’altro farlo grazie ai regolamenti tradotti che si trovano già su BoardGameGeek, e grazie ai quali siamo stati in grado di scrivere la recensione del gioco da tavolo Anno 1800. Per ora non si hanno notizie di future edizioni in italiano.
Si tratta di un titolo con meccaniche di gestione risorse, inclusi i lavoratori che compongono la popolazione dell’isola. Attraverso lo sviluppo industriale dell’isola, dovremo soddisfare i bisogni dei nostri abitanti rappresentati dalla mano di carte. Acquisire nuova popolazione renderà più facile il nostro lavoro, ma porterà anche nuove richieste degli abitanti. La partita terminerà quando un giocatore non avrà più carte in mano.
- Contenuto della scatola di Anno 1800
- La qualità dei materiali del gioco da tavolo
- Come si gioca al gioco da tavolo Anno 1800
- La forza lavoro come risorsa
- La flotta: Esplorazione e Commercio
- Le carte Missione
- La recensione tra gioco da tavolo e videogame
- Conclusioni della recensione sul gioco da tavolo Anno 1800
Contenuto della scatola di Anno 1800
All’interno della scatola del gioco da tavolo Anno 1800 troviamo:
- Il tabellone, in due parti da assemblare
- 4 plance Isola principale
- 4 fogli di riferimento e aiuto
- 12 tessere Isola del Vecchio Mondo
- 8 tessere Isola del Nuovo Mondo
- 120 tessere Costruzione
- 1 token Primo giocatore
- 1 token Fuochi d’artificio
- 130 tessere Navali (77 Commerciali e 53 Esplorazione)
- 38 tessere Oro (26 di valore 1, 12 di valore 5)
- 142 carte (102 Popolazione, 22 Spedizione, 20 Missione)
- 125 cubetti Popolazione (25 Contadini, 40 Operai, 25 Artigiani, 25 Ingegneri, 15 Investitori)
La qualità dei materiali del gioco da tavolo
Pur senza nulla che eccella sotto il profilo dei materiali, i componenti di questo titolo sono più che dignitosi e realizzati con ergonomia. I cubetti si maneggiano bene, tutti i materiali di cartoncino sono spessi e di buona fattura.
Le illustrazioni del gioco sono a cura dello studio Fiore GmbH, e ricalcano fedelmente ciò che abbiamo già visto nel gioco per PC. Tutte le carte sono diverse, e su di ognuna troviamo un’illustrazione unica. Soprattutto per quanto riguarda le carte Popolazione, questo le rende facilmente riconoscibili e caratterizzate. Le bustine protettive della dimensione corretta per il gioco da tavolo Anno 1800 sono quelle che trovate A QUESTO INDIRIZZO.
L’unica vera pecca che notiamo nei materiali di gioco sono le tessere Oro. Quelle di valore 5 sono identiche in forma e dimensione a quelle di valore 1. Questo fa si che sia necessario prestarci un po’ più di attenzione quando si maneggiano; niente di grave, naturalmente, ma che si poteva evitare con semplici trovate che si vedono in innumerevoli altri titoli, come farle più grandi, o di diverso colore.
Considerando il costo, il rapporto qualità prezzo è buono. Di nuovo, non vi strapperete i capelli per i materiali del gioco da tavolo Anno 1800, ma si è visto di molto, molto peggio; soprattutto, tutto il contenuto (con una piccolissima eccezione) permette di giocare in maniera comoda e agile.
Come si gioca al gioco da tavolo Anno 1800
Anno 1800 possiede una regola particolare sulla Produzione di risorse: esse non possono essere accumulate. Ciascuna risorsa va utilizzata nello stesso turno in cui è prodotta. Per produrre risorse, i cubetti dei lavoratori vanno posizionati sulla relativa tessera Industria, che possiede due spazi.
Se, per esempio, nel mio turno volessi costruire un Birrificio, dovrei utilizzare un Contadino nei Campi di Frumento e un Artigiano nella Miniera di Carbone. Questo mi permette di prendere una tessera Birrificio e posizionarla dove voglio sulla mia plancia Isola, coprendo un’Industria prestampata o sostituendone una esistente. Da quel momento in poi, potrò utilizzare un Operaio nel Birrificio per produrre una risorsa Birra.
Ci sono molte risorse disponibili in Anno 1800. A livello di flusso di gioco non esiste una vera differenza, ma concettualmente è utile dividerle in 3 categorie: materie prime, prodotti intermedi e beni di consumo. Lo scopo finale è andare a soddisfare i bisogni dei beni di consumo dei personaggi rappresentati sulle carte. A tal fine si trasformano materie prime in prodotti intermedi attraverso le giuste industrie, che poi diventeranno i beni di consumo. Allo stesso modo, per soddisfare i bisogni della popolazione dovrò produrre la risorsa indicata sulla rispettiva carta, giocandola poi dalla mia mano e ottenendone i punti Influenza, nient’altro che i classici punti vittoria.
La forza lavoro come risorsa
Ogni giocatore inizia la partita con 9 lavoratori, ma durante la partita è molto probabile (anche se non indispensabile) che la sua forza lavoro a disposizione aumenti. Questo anche perché una volta assegnati tutti i cubetti popolazione ai vari spazi sulle Industrie, sarà necessaria un’azione Festa della Città, che fondamentalmente permette di recuperare tutta la popolazione e le tessere Navali, sacrificando però l’intero turno di gioco. Si può, però, pagare Oro per recuperare cubetti già posizionati rendendoli immediatamente riutilizzabili e liberando gli spazi di lavoro.
Per aumentare la forza lavoro è necessario produrre determinate risorse, in base al tipo di popolazione che si vuole ottenere. Più alto è il livello, maggiore sarà la richiesta in termini di quantità e qualità delle risorse. Aggiungere nuovi abitanti, però, ci costringe a pescare nuove carte Popolazione, in rappresentanza del fatto che i bisogni della nostra isola aumentano.
In alternativa, possiamo sempre migliorare il livello della nostra Popolazione “promuovendo” un cubetto alla classe successiva secondo il seguente ordine: Contadini, Operai, Artigiani, Ingegneri e Investitori. Questa azione richiede minori risorse e non ci obbliga a pescare nuove carte Popolazione, ma nemmeno aumenta la nostra disponibilità totale di lavoratori.
La flotta: Esplorazione e Commercio
Nel gioco da tavolo Anno 1800 disponiamo di due tipi di Navi: per l’Esplorazione e per il Commercio. Il possesso delle relative imbarcazioni ci permette di ottenere le tessere corrispondenti, che vanno utilizzate in maniera molto simile a quanto si fa con i cubetti Popolazione.
Le Navi vengono costruite dai Porti, che, a differenza delle altre Industrie, possono essere di 3 livelli. Maggiore è il livello di un Porto, più grande è la Nave che ci permette di costruire. Più grande è la Nave, maggiori tessere Commercio o Esplorazione ci fornisce.
Attraverso l’Esplorazione possiamo: aggiungere nuovi spazi alla nostra isola per costruire altre industrie; esplorare il Nuovo Mondo, ricco di materie prime esotiche necessarie per realizzare beni di consumo, come caffè e cioccolato; mandare Spedizioni in cerca di animali e artefatti per i nostri zoo e musei, che ci faranno ottenere punti Influenza a fine partita.
Il Commercio assume un ruolo molto importante in Anno 1800, che aumenta con l’aumentare del numero di giocatori al tavolo. Poiché esistono solo due copie di ciascuna Industria disponibili per la costruzione, già a partire da 3 giocatori sarà impossibile che tutti al tavolo abbiano a disposizione un’Industria per procurarsi le risorse in modo autonomo. A questo punto interviene il Commercio: è possibile utilizzare segnalini Commercio, in numero proporzionale al livello della risorsa, per procurarsi le risorse dagli altri giocatori, che in cambio riceveranno Oro dalla riserva generale.
Ma il Commercio non è limitato a questo: si può anche scegliere di commerciare per evitare di costruire un’Industria che utilizzeremmo solo una volta, o in caso non avessimo a disposizione i lavoratori adatti. Insomma, è una di quelle scelte che rende affascinante questo gioco.
Le carte Missione
Durante ciascuna partita vengono selezionate 5 carte Missione, che rappresentano la fetta più importante della variabilità del gioco. Riuscire a conseguire gli obiettivi riportati spesso potrà fare la differenza tra la vittoria e la sconfitta.
Una variante molto interessante, già riportata nel regolamento, suggerisce come le carte Missione possano essere scelte invece che selezionate casualmente. Questo permette davvero di dare un’impronta particolare al gioco, che può essere più rilassato, più interattivo con una gara alle maggioranze, più complesso aggiungendo azioni. C’è poi una carta che “punisce” l’avere troppe carte in mano al termine della partita, che cambia drasticamente il feeling, rendendo il gioco anche più veloce.
Insomma, una volta capite le logiche dietro le carte Missione potremo davvero “calibrare” le partite secondo i nostri gusti, o anche variarle per avere esperienze sempre diverse.
La recensione tra gioco da tavolo e videogame
Prima di passare alle conclusioni della nostra recensione riflettiamo brevemente sul parallelismo tra il gioco da tavolo Anno 1800 e il videogame Ubisoft.
Martin Wallace ha dichiarato di essersi avvalso di un collaboratore esperto nel videogioco, senza averlo mai provato in prima persona. Tuttavia, il risultato è di tutto rispetto. Chi conosce il videogame ritroverà non solo il comparto grafico, ma anche l’albero tecnologico (o industriale, in questo caso) che gli è familiare. Le meccaniche di gioco ricreano in maniera semplificata ma fedele lo sviluppo industriale del titolo Ubisoft. Questo aspetto fa sicuramente molto piacere agli appassionati del videogame, ma la cosa migliore è che lo fa senza in alcun modo svantaggiare chi fosse completamente digiuno del videogioco. Il tema si sposa bene con le meccaniche, in particolare per quanto riguarda la crescita dei bisogni della Popolazione di pari passo con la sua numerosità.
Conclusioni della recensione sul gioco da tavolo Anno 1800
In Anno 1800 è presente un po’ di casualità, dovuta alla pesca delle carte e delle tessere Nuovo e Vecchio Mondo. Pur non essendo una caratteristica particolarmente apprezzata nei giochi gestionali e strategici, essa non disturba il gameplay in maniera importante: spesso e volentieri c’è modo di aggirarla senza particolari difficoltà, ed è irrealistico dire che possa decidere l’esito di una partita.
L’esperienza di gioco cambia un po’ in base al numero di giocatori. In 2 la sensazione di portare avanti un solitario competitivo è più forte: ognuno può costruire tutto, e il Commercio viene solitamente limitato a poche situazioni. In 3 o in 4 si avranno più scambi commerciali, ma nulla che possa soddisfare chi ricerca l’interazione a tutti i costi in un gioco da tavolo: in Anno 1800 non è particolarmente profonda, né cattiva, né diretta. Tuttavia, possiamo anche dire che si tratta di un gioco praticamente privo di downtime: l’unica azione possibile nel proprio turno si svolge velocemente, e durante il turno degli altri, anche in 4 giocatori, si ha giusto il tempo di pianificare la prossima mossa, senza pause né tempi morti.
La durata del gioco è abbastanza fedele a quanto riportato sulla scatola (120 minuti), ma considerate che può diventare anche minore se si gioca in soli 2 giocatori. Viceversa, per le prime partite in 4 giocatori, magari qualcosa in più delle due ore. La spiegazione è breve e non particolarmente complessa, una volta che tutti hanno compreso la peculiarità abbastanza inusuale delle risorse prodotte che non possono essere accumulate.
In conclusione della nostra recensione di questo gioco da tavolo, Anno 1800 è un titolo che consigliamo assolutamente agli amanti del videogame; si tratta di una delle trasposizioni tra queste due forme d’intrattenimento meglio riuscite. Tuttavia, siamo sicuri che i giocatori a cui piace il genere german, soprattutto a tema industriale, lo apprezzeranno. Privo di difetti importanti, Anno 1800 conferma ancora una volta le grandissime qualità di Martin Wallace come game designer; questo titolo non raggiunge le vette assolute dei suoi Brass, ma la mano si riconosce, e la qualità dell’esperienza di gioco, pure.
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