Sab 19 Aprile, 2025

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Dune: Spice Wars, benvenuti su Arrakis: la recensione

“Dio creò Arrakis per temprare il fedele.”
dalla «Saggezza di Muad’Dib», della Principessa Irulan.

Benvenuti su Arrakis, meglio noto come Dune, il pianeta del deserto. Il luogo più inospitale, e al contempo più conteso, dell’intero Universo immaginato da Frank Herbert. Oggi vi parliamo di Dune: Spice Wars, il nuovo videogame che abbiamo avuto il piacere di provare in anteprima. Sviluppato da Shiro Games, la piccola ma validissima software house che ha dato i natali a Northgard, ci porta a vivere nei panni di una delle quattro fazioni (Atreides, Harkonnen, Fremen e i Contrabbandieri) che si contendono le sabbie di Arrakis, ma soprattutto i suoi depositi di Spezia, la sostanza più preziosa dell’universo.

Ecco la nostra recensione di Dune: Spice Wars, un titolo che è stato da pochissimo lanciato su Steam in una versione ancora early access, ma che promette già molto bene.

Dune: Spice Wars, la recensione

Dune: Spice Wars è un RTS 4X, se preferite le sigle. La versione lunga è che si tratta di un gioco strategico in tempo reale, in cui, a partire da una fortezza di fazione, dovremo esplorare i territori circostanti, espanderci attraverso l’annessione coatta dei villaggi neutrali, costruire un’economia basata sullo sfruttamento delle risorse dei nostri possedimenti, e infine scontrarci, a livello di spionaggio, diplomatico e militare, con gli avversari.

Nulla di eccessivamente nuovo, come vedete, se non fosse che stiamo parlando di Dune, uno degli IP fantascientifici più affascinanti di sempre e destinato a una grandissima riscoperta principalmente grazie alla trasposizione cinematografica di Dune ad opera Denis Villeneuve. Ma non si tratta di una novità assoluta: i più esperti giocatori, perché dire vecchi sembra brutto, si ricorderanno certamente del mitico Dune 2, capostipite e pietra miliare del genere real time strategy. Esattamente trent’anni dopo il lancio su MS-Dos, Dune: Spice Wars ripropone un gioco di strategia in tempo reale ambientato su Arrakis.

L’early access di Dune: Spice Wars

Prima di proseguire nella lettura della recensione, ci teniamo ancora una volta a sottolineare come la versione di Dune: Spice Wars su cui abbiamo potuto mettere le mani sia in fase di sviluppo. Shiro Games stima che potrebbero volerci circa 9-12 mesi prima del rilascio della versione finale, con molti altri elementi che saranno aggiunti durante la fase di early access.

Per ora, l’esperienza offerta è di uno skirmish a 4 giocatori (1 VS 3 IA), in cui la scelta della fazione garantisce possibilità diverse e asimmetriche. Il multiplayer arriverà a breve, così come una modalità campagna, ed eventualmente il gioco competitivo online. L’essenza dell’esperienza di gioco è però già presente: ecco cosa ne pensiamo.

Esplorazione

Iniziamo la nostra avventura con il controllo di una roccaforte di fazione, una piccola rendita e un ornitottero, il velivolo ad ala battente tipico di Dune. Tutt’intorno alla nostra posizione, la nebbia: la prima cosa che faremo sarà quella di dare il comando di esplorazione automatica all’ornitottero. Quest’ultimo inizierà ad esplorare i territori circostanti: il villaggio “capoluogo” della regione, i punti di interesse che di solito rappresentano un bonus alla produzione di risorse ed eventuali micro-quest che si risolvono con la presenza del velivolo o delle truppe di terra.

dune spice wars 4

La funzione di esplorazione automatica funziona già molto bene, anche se è una delle uniche che ci ha presentato un paio di bug durante l’esperienza di gioco. Da questo momento in avanti, possiamo quasi dimenticarci degli ornitotteri: esploreranno la mappa fino a scoprirla completamente, e potremo sbloccarne qualche piccola funzione aggiuntiva solo verso l’endogame grazie all’albero delle tecnologie. In ogni caso, si tratta di unità utili praticamente solo a questo scopo: non possono attaccare né essere attaccati.

Ogni territorio ha le sue caratteristiche, e una visione d’insieme dei dintorni è fondamentale per iniziare a crescere rapidamente. Sebbene Dune: Spice Wars, rispetto ad altri RTS, sia più lungo e lento, un vantaggio inziale può crescere esponenzialmente nel corso della partita.

Espansione

Non serve nemmeno che ve lo dica: la prima e più importante risorsa su cui dobbiamo mettere le mani è la Spezia. Questa è l’unica risorsa davvero limitata nel gioco. Tutte le altre possono essere ricavate praticamente in qualsiasi territorio, con bonus più o meno grandi.

Avremo sempre un paio di regioni vicine in cui è possibile estrarre e raffinare la preziosa sostanza, ma dopo quelle sarà una corsa contro il tempo prima che gli altri se le accaparrino; oppure sarà necessario uno scontro per sottrarre i territorio, solitamente ben difesi, dal controllo delle altre fazioni.

Per ottenere il controllo di una regione è necessario sconfiggere le sue difese preesistenti; sono composte da una milizia “civile”, che soffre notevoli malus in combattimento. I villaggi neutrali possono avere vari gruppi di milizie, diventando più forti man mano che ci allontaniamo dalle roccaforti.

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Dopo di che, possiamo annettere il villaggio ai nostri possedimenti spendendo Autorità, una vera e propria risorsa. È anche possibile saccheggiare i villaggi, ottenendo Solari (la valuta del gioco), ma rendendo al contempo più costosa la loro successiva annessione. Quando ci troveremo ad affrontare villaggi sotto il controllo di altre fazioni, potremo persino devastarli, rendendoli meno produttivi per un certo lasso di tempo.

Acquisire il controllo di un nuovo villaggio richiede anche una spesa continuativa in Acqua, decisamente la seconda sostanza più preziosa di Arrakis. Anch’essa può essere prodotta ovunque tramite le Trappole a Vento, ma la produttività dipende dalla forza del vento nella regione, un altro fattore da tenere presente in fase di espansione.

Infine, sono presenti numerosi territori speciali. Si tratta di regioni particolari che forniscono un grande ammontare di Egemonia, i “punti” di Dune: Spice Wars, che rappresentano il controllo che una fazione esercita su Arrakis.

Sfruttamento

Ciascun villaggio ha fino a 5 spazi per costruire gli edifici produttivi, sbloccabili spendendo plascrete, la risorsa che funge da materiale di costruzione. Esistono 3 categorie di edifici: economico-produttivi, militari e amministrativi, utili nella diplomazia, nella ricerca e nello spionaggio.

Possiamo dire che, sotto questo punto di vista, gli sviluppatori del gioco hanno trovato un ottimo compromesso: le possibilità sono abbastanza, né troppe né troppo poche. A ciascuna strategia il suo sviluppo ottimale. Inoltre, non è richiesto un micromanaging puntiglioso dei nostri avamposti una volta posizionati, permettendoci di concentrarci sull’ulteriore espansione.

Una buona “pianificazione edilizia” è fondamentale: sono infatti numerosi (e cospicui) i bonus che si possono ottenere dalle caratteristiche del territorio e grazie alle adiacenze. La crescita del nostro mini-impero dev’essere graduale: al aumentare degli edifici, infatti, crescono anche le spese di mantenimento. Inoltre, grazie alle risoluzioni del Landsraad, i costi o i bonus possono aumentare e diminuire in maniera dinamica, costringendoci spesso a correre ai ripari per sistemare una risorsa di cui pensavamo di poterci dimenticare nel breve periodo.

Una degli aspetti da tenere sicuramente in considerazione è la Tassa Imperiale da pagare in Spezia. Essa cresce man mano che si progredisce nel gioco, costringendoci a un’espansione economica sempre maggiore. In aggiunta a ciò, è molto interessante e stimolante la variabilità dei prezzi a cui possiamo vendere il nostro surplus di Spezia alla CHOAM, la banca dell’universo di Dune. È infatti possibile scegliere la percentuale della preziosa risorsa destinata alla vendita o allo stoccaggio: chiaramente ci converrà vendere quando i prezzi sono più alti, ma non sempre sarà possibile.

Sterminio

La prima parte della partita a Dune: Spice Wars ci ha lasciato abbastanza tranquilli. A parte qualche incursione di piccoli gruppi PNG, non ci siamo occupati più di tanto degli aspetti d’interazione con le altre fazioni. Dopo tutto, una solida economia, su cui ci siamo concentrati, è alla base di ogni impero di successo.

Nel continuo della partita, si arriverà sicuramente a scontrarsi con gli altri; dal punto di vista militare prima di tutto, con invasioni subite e perpetrate, ma anche sotto forma di operazioni di spionaggio e diplomazia.

dune spice wars 3

Tutti questi aspetti hanno il giusto peso nel gioco. Il numero di unità militari è di 5 o 6 diverse, sbloccabili tramite la Ricerca nell’Albero tecnologico. Sicuramente non guasta considerare pregi e difetti di ciascuna in battaglia, ma non è poi così fondamentale. Qualunque scontro può essere vinto anche grazie a una semplice superiorità numerica, se si preferisce dedicarsi ad altri aspetti. Le unità militari possono anche guadagnare esperienza, migliorando un po’ le proprie caratteristiche.

Lo spionaggio è rappresentato dalle operazioni, abilità a consumo che vanno acquistate spendendo Informazioni; è sempre bene tenere pronto qualche asso della manica, ci può aiutare a ribaltare il risultato di una battaglia o anche aiutarci dal punto di vista economico.

La diplomazia è invece rappresentata dalle risoluzioni Landsraad. Ogni pochi minuti di gioco saremo chiamati ad esprimere i nostri voti, spendendo eventualmente anche Influenza. Per quanto riguarda i rapporti con le altre fazioni, è possibile scambiare risorse e migliorare anche la reputazione, ma allo stato attuale dello sviluppo non sembra che questo abbia grande rilevanza. Parliamo infatti di un gioco 1 VS tutti, in cui non esistono vere e proprie alleanze; questo è un aspetto su cui sicuramente c’è margine di manovra da parte di Shiro Games.

Conclusioni della recensione di Dune: Spice Wars (in versione early access)

Non è facile trarre delle conclusione da una versione non definitiva di un gioco, ma ci proveremo per Dune: Spice Wars.

Possiamo supporre che coloro che sono interessati a questo gioco si contino soprattutto tra gli appassionati di Dune e coloro che seguono Shiro Games, magari grazie a Northgard. In tale caso, vi rassicuriamo da subito: molto probabilmente riuscirete ad apprezzare questo videogame.

Partiamo dall’ambientazione: pur non tratteggiando la figura di Paul Muad’Dib, Spice Wars ci fa respirare quello che è l’universo narrativo di riferimento. Senza inventare nulla di nuovo nel mondo dei 4X, l’esperienza di gioco riflette molto bene quelle che sono le difficoltà del pianeta Arrakis. L’Acqua, i Vermi delle Sabbie che salteranno fuori per divorare Mietitrici e truppe, ma anche la forte componente di spionaggio e sotterfugio; troviamo molti elementi caratteristici, ben implementati nelle meccaniche di gioco.

Se invece arrivate su Dune passando dal regno dei vichinghi, anche in questo caso non rimarrete delusi. Spice Wars ricalca molto il precedente RTS di Shiro Games, dandogli ancora più profondità grazie soprattutto a uno sviluppo dell’economia più complesso, e alla componente diplomatico-spionistica. Per contro, il tempo di gioco cresce parecchio e, a seconda del vostro stile di gioco, considerate pure dalle 2 alle 3 ore a partita; è possibile provare ad ottenere una vittoria più rapida, ma anche rischioso. Le IA infatti riescono a leggere abbastanza bene i nostri movimenti, e ammassare truppe su di un confine nell’attesa di sferrare un attacco spesso può risolversi in un contrattacco in un nostro territorio chiave sguarnito.

Esistono fondamentalmente 3 modi per vincere una partita: annientare tutte le altre fazioni, raggiungere per primi il traguardo di Egemonia o essere nominati governatori di Dune, una condizione che si può innescare nel mid-game se vengono rispettati alcuni prerequisiti. A voi la scelta, ma per quanto ci riguarda abbiamo voluto provarle tutte: perseguire l’una o l’altra strada cambia parecchio l’esperienza di gioco.

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Per ora abbiamo rilevato due difetti, legati soprattutto alla fase di sviluppo non completa in cui si trova il titolo. La longevità è senza dubbio migliorabile, ma se la indie house francese rispetterà le promesse, sono molte le cose che non abbiamo ancora visto. Ci aspetta una campagna, il multigiocatore, schermaglie a scenari, nuove fazioni e contenuti ancora da svelare. Se abbiamo imparato qualcosa giocando a Northgard, è che Shiro Games ha buona cura dei suoi titoli, continuando a svilupparli e migliorarli nel corso del tempo.

Inoltre, qualche problemino tecnico affligge le parti finali di una partita, quando le mappa è completamente rivelata e gli elementi a schermo iniziano ad essere parecchi. In questi casi il gioco perde in fluidità diventando scattoso e poco fluido; lo riportiamo per dovere di cronaca ma, ancora una volta, ribadiamo che abbiamo testato una versione ancora non disponibile al pubblico. Parecchio è cambiato anche nel corso delle nostre prove, sia in termini di bilanciamento che di miglioramento della grafica.

A questo proposito, il gioco ha il suo stile. Non volendo essere eccessivamente realistico, lo stile artistico è leggero e non serioso, con il semi-cartoonesco tipico dei titolo a marchio Shiro Games. L’interfaccia è chiara, comoda, ben realizzata a testimonianza della passata esperienza nello stesso genere degli sviluppatori.

Il nostro giudizio, per forza di cose, non può essere definitivo. Tuttavia, Dune: Spice Wars mostra delle ottime premesse. Ci sentiamo di consigliare l’acquisto, se il gioco ha destato il vostro interesse: è già solido e divertente, ma con ottime prospettive di sviluppo. Inoltre, il prezzo di lancio della versione early access sarà più basso di quello della versione definitiva, anche se per ora gli sviluppatori non hanno dato cifre precise. Possiamo garantire che, anche se allo stato attuale una longevità importante non è garantita e qualche singhiozzo dal lato tecnico è presente, Dune: Spice Wars è già più che in grado di offrire un’esperienza di gioco soddisfacente, senza stravolgere il genere RTS 4X ma interpretandolo in maniera particolare, avvincente e ben costruita.

Potete acquistare Dune: Spice Wars su Steam A QUESTO INDIRIZZO.

dune spice wars
Dune: Spice Wars
Dune: Spice Wars è un gioco che non reinventa il genere: ci si può trovare molto di ciò che già conosciamo. In particolare chi proviene da Northgard si troverà da subito a suo agio. Pur senza essere rivoluzionario come il suo antenato Dune 2, la solidità della coerenza interna dell'esperienza di gioco, insieme ad un perfetto equilibrio tra complessità e immediatezza, lo rendono già un titolo molto valido nonostante sia ancora in fase di sviluppo. Qualche difetto è presente, ma siamo fiduciosi che verranno risolti a breve.
Pro
Corretto equilibrio tra profondità e immediatezza nel gameplay
L'ambientazione è ricostruita molto bene
Ottimo tutorial, integrato nella partita e in grado di buttarci subito nella mischia
Contro
La partita ha una durata importante, dalle 2 alle 3 ore
Qualche problemino ancora presente dal lato tecnico, e la longevità, ad oggi, non è eccezionale