All’inizio della scorsa estate l’invasione dell’Area 51, l’evento più folle e scriteriato del web, prevedeva di assaltare la segretissima base militare USA e correre come Naruto era stata indicata come la soluzione ideale per sfuggire ai soldati di guardia e ai proiettili delle loro armi.
Un’esperimento condotto dal canale Youtube Beacause Science ha cercato di capire se correre come Naruto serve davvero ad andare più veloci
Fortunatamente, salvo alcun irriducibili che pacificamente si sono recati nei pressi della base nel deserto del Nevada, non c’è stata nessuna invasione e nessun folle si ha cercato di forzare il perimetro militare correndo come i ninja protagonisti dell’opera di Masashi Kishimoto.
La Naruto run, la corsa tipica dei ninja che si lanciano a tutta velocità con il busto proteso in avanti e le braccia distese all’indietro, migliora per davvero le performance da corridore? Alla fine, correre come Naruto serve ad andare più veloci?
Per rispondere a questa domanda in maniera metodologica e scientifica, Kyle Hill sul suo canale Youtube Beacause Science ha chiesto a Jeneba Tarmoh, velocista medaglia d’oro olimpica, di correre i 50 metri in stile ninja misurando i tempi e cercando di capire se tale postura possa dare o no un vantaggio in termini di velocità.
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La fisica ci dice che la resistenza al movimento di un coprpo è influenzata da molteplici fattori, tra cui la velocità dell’oggetto in movimento, la densità del materiale attraverso cui ci si muove e la superficie del corpo in movimento rivolta nella direzione del moto.
Correre come Naruto, in teoria, secondo l’idea di Kishimoto, dovrebbe minimizzare proprio la superficie del corpo che crea resistenza e incrementare la velocità anche se, esperimento alla mano, è stato rilevato che correre come un ninja rallenti il corridore di circa il 3%.
Ma questa non è l’unica cosa negativa della Naruto run perché, secondo quanto evidenziato dalla stessa Jeneba Tarmoh, questo tipo di corsa aumenta la possibilità di inciampare, non permette di distendere le ginocchia e quindi sfruttare tutta l’ampiezza della falcata e, in più, è molto più faticoso che correre normalmente in posizione eretta usando le braccia per bilanciarsi.
You need to watch my latest video if for nothing other than this majesty https://t.co/RTuk4AKAwJ @becausescience pic.twitter.com/AgDqaBmyVd
— Kyle Hill (@Sci_Phile) 25 ottobre 2019
Fonte: SoraNews24