Puntata inaspettata e ai livelli delle prime stagioni dello show questa di Vikings 6, con un finale veramente sorprendente e amaro, che concretizza la realizzazione di un antica profezia…
La morte si aggira per le buie vie di Kattegat, dove incubi e realtà si confondono nella pioggia battente e nel chiarore dei lampi…
La recensione de “La morte e il serpente”, la sesta puntata di Vikings 6 che si prende lo scettro di miglior episodio (finora) dell’ultima stagione della serie TV History
Ma andiamo con ordine cercando di fare il punto della situazione e ricordando dove ci eravamo lasciati nella puntata precedente considerando però che, nonostante io cerchi di analizzare ogni puntata senza fare spoiler, questa volta sono costretto ad anticipare qualcosa di importante, per cui tenete presente che continuando con la lettura potreste incappare in degli spoiler. Non ditemi poi che non vi avevo avvisati.
And the winner is…
La puntata si apre con le elezioni del re di tutti i Norreni fortemente volute e ideate da Re Olaf il Grosso, quest’ultimo convinto sostenitore della candidatura di Bjorn La Corazza come primo sovrano di tutti i vichinghi, anche se fin da subito ho già sospettato che le cose non sarebbero andate così lisce ed infatti i miei sospetti erano più che fondati.
Infatti verrà eletto inaspettatamente proprio Re Harald, che fino ad adesso è stato un personaggio del tutto secondario e privo di particolare importanza. Personalmente lo davo per spacciato, eterno secondo e all’ombra degli altri protagonisti della serie: mi vien da pensare che sia riuscito a “pilotare” i voti a suo favore, dietro laute promesse e ricche ricompense.
L’elezione di Harald non viene particolarmente gradita da un incredulo Olaf e dallo stesso Bjorn (dovevate vedere che faccia incaz… ehm, infastidita durante le votazioni) anche perché “La Corazza” si ritrova in una posizione molto scomoda e per un soffio riesce a sfuggire ad un attentato organizzato apparentemente proprio da Harald.
Restano inoltre i dubbi sulla partecipazione di Kettil Flatnose per la mancata elezione di Bjorn, anche se il primo cerca proprio di avvisare il primogenito di Ragnar della minaccia incombente.
Battaglie decisive in Vikings 6: scontro tra shield-maiden e banditi
Lasciando Bjorn e soci alle prese dei risultati delle elezioni norrene, l’episodio si sposta al villaggio di Lagertha, che si appresta a difendersi da un eventuale secondo attacco da parte dei banditi ed ex fedelissimi di Ivar Senz’Ossa. Questi infatti arriveranno con pessime intenzioni, ma ad attenderli c’è tutto il villaggio coinvolto e le agguerrite shield-maiden giunte con Gunnhild a rafforzare le difese.
Assisteremo quindi a tecniche difensive intraviste nell’assalto di Parigi, per le strette vie dell’antica capitale, non ultimo l’uso di vere e proprie trappole per i malcapitati invasori. In tutte e sei le stagioni non vedremo, ahimè, un vichingo con l’elmo e le corna, particolare che si sa essere un’invenzione ottocentesca ideata per le rappresentazioni delle opere liriche di Richard Wagner.
Onestamente questo cosa insieme ad altri dettagli sulle tecniche di combattimento e sulle difese del villaggio, mi ha fatto storcere un poco il naso, ma evidentemente come tutte le fiction che si rispettano ci deve essere necessariamente qualche licenza poetica… e dall’inizio della stagione ne abbiamo viste non poche.
Alla fine ci sarà una resa dei conti drammatica e palpitante tra il capo dei banditi e Lagertha: un duello all’ultimo sangue, paragonabile per pathos e tensione ad uno scontro che avremmo potuto vedere in uno degli spaghetti-western di Sergio Leone.
Per il momento questo a mio avviso è il momento più significativo di tutta la sesta stagione: memorabile!
Farewell, shieldmaiden ⚔️ pic.twitter.com/WBTdvHBVUm
— #Vikings (@HistoryVikings) 10 gennaio 2020
Evviva gli sposi
Cosa manca ancora da dire? Beh, si torna poi a Kiev dove si celebrano le fastose nozze tra il sanguinario principe Oleg e la bella Katia, sosia della defunta moglie di Ivar e, in questa puntata (per fortuna aggiungo io) il “Senz’ossa” ha un ruolo molto marginale e quasi da mero spettatore.
Più di una volta durante la funzione religiosa il cinico figlio “sfortunato” di Ragnar incrocia gli occhi dalla bellissima moglie di Oleg e ne sembra affascinato. Ma durante un brindisi privato, invocando gli dei norreni, nonostante il matrimonio sia cristiano, Oleg dà una durissima lezione a Ivar, facendogli vedere come soddisfare fisicamente una donna e facendogli capire che per il russo non ci sono segreti… del resto si è autoproclamato il “Profeta” proprio perché lui conosce molte cose…
Senza ombra di dubbio questa puntata è stata la migliore di quelle di Vikings 6 viste fino ad adesso, rompendo la staticità raggiunta nei precedenti episodi.
Ora, però, sono molte le domande che attendono una risposta: quale sarà il desino di Kattegat in vista dei recenti sviluppi? La dinastia dei figli di Ragnar è destinata a scomparire in favore del nuovo grande regno a cui a capo siede ora Re Harlad? Ancora nessuna notizia da Floki, da Rollo e dall’Inghilterra? Speriamo che i prossimi episodi, mantenendo la qualità e la buona sceneggiatura de “La morte e il serpente”, riescano ad accompagnarci verso il climax della stagione nonché dell’intera saga norrena di History
Che cosa ne pensate di questa puntata? Vi è piaciuta? Ha fatto commuovere anche voi? Fatecelo sapere con un commento!