Mar 4 Febbraio, 2025

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Netflix, da agosto, estenderà in altri paesi la temuta limitazione agli account condivisi

Da anni si parla del giro di vite che Netflix vuole dare agli account condivisi da più utenti in abitazioni diverse ma, ora, pare che la limitazione sia davvero dietro l’angolo e verrà introdotta dal prossimo mese in diversi paesi insieme ad una nuova funzionalità.

Netflix estende in altri paesi la limitazione agli account condivisi, insieme ad una nuova funzionalità

A partire dal prossimo mese di agosto, al momento solamente in alcuni mercati selezionati come quelli di Argentina, Repubblica Domenicana, El Salvador, Guatemala e Honduras, Netflix aggiungerà una funzione chiamata  aggiungi una casa“.

Questa funzione permetterà agli utenti di acquistare “case” aggiuntive in modo che gli utenti possano condividere i loro account Netflix con altre famiglie. Ogni casa comporterà un canone mensile di 2,99 dollari oltre alla normale quota dell’abbonamento classico.

Netflix eseguirà la scansione dei dispositivi degli utenti e dell’attività del loro account nel tentativo di scoprire quando i loro accessi vengono utilizzati in più di una posizione. Lo streamer controllerà anche informazioni come indirizzi IP e ID dispositivo e richiederà agli utenti di pagare la tariffa aggiuntiva quando trova accessi in altre famiglie.

Se i test di questa nuova funzionalità avranno esito positivo, “aggiungi una casa” sarà resa disponibile presto in più paesi.

All’inizio dello scorso mese di marzo, lo streamer ha iniziato ad addebitare agli utenti costi extra per aggiungere membri ad un account, testando la nuova strategia in Perù, Cile e Costa Rica. E non sembra essere un caso che l’annuncio arrivi dopo la notizia che Netflix ha perso 900.000 abbonati nel solo ultimo trimestre (meno in realtà di quanto previsto inizialmente).

Con il calo delle azioni, che ha portato anche alla cancellazione di numerosi show e titoli originali, Netflix ha affermato che la condivisione di account tra case diverse “mina la capacità a lungo termine di investire e migliorare il nostro servizio”.

Una formula di business poco sostenibile insomma, che sembra porterà anche all’introduzione della pubblicità sulla piattaforma nel 2023.

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