Dopo il tanto discusso Madre! del 2017 Darren Aronofsky, regista de Requiem for a Dream (2000), The Wrestler (2008) e Il Cigno nero (2010), torna nelle sale cinematografiche con il dramma strappalacrime The Whale, film con un gigantesco, sia per mole che per livello di interpretazione, Brendan Fraser.
Il film racconta la storia di Charlie, insegnante di letteratura che, a causa della prematura scomparsa del compagno, cade in un turbine di depressione che lo porta a ingrassare in maniera spropositata fino a diventare smodatamente obeso. Lโunico contatto di Charlie con il mondo รจ lโinfermiera e amica Liz che si prende cura di lui. Tuttavia, a movimentare la vita obbligatoriamente sedentaria di Charlie arrivano il religioso porta a porta Thomas e, soprattutto la figlia Ellie, con la quale cercherร disperatamente di riallacciare i rapporti logori da tempo.
Il grande ritorno di Brendan Fraser
Per il ruolo di Charlie, Aronofsky si รจ affidato, come detto, al simpatico faccione di Brendan Fraser, anche lui al ritorno sulle scene dopo anni di assenza forzata a causa di un infortunio e un abuso sessuale subito da parte di un produttore, tragedia che gli ha impedito di ritirare il Golden Globe, vinto proprio per The Whale.
La performance di Fraser รจ la chiave del film, lontana anni luce dai blockbuster come La Mummia o commedie come Indiavolato che avevano visto protagonista l’attore canadese. Fraser, aiutato da una tuta prostetica che gli ha โdonatoโ una sproposita quantitร di adipe, riesce a trasmettere la sofferenza e la disperazione del suo personaggio in maniera autentica, senza cadere nella facile overacting.
Si sa, le storie di rinascita allโAccademy piacciono, e infatti Brendan Frase, si รจ portato a casa, piรน meritatamente, l’Oscar 2023 come Miglior Attore Protagonista. Anche il resto del cast contribuisce non poco alla forza del film:ย Sadie Sink, reduce dal ruolo di Max nellโultima stagione di Stranger Things, risulta perfetta nel ruolo della figlia Ellie dimostrando maturitร a livello recitativo, a dispetto della sua giovane etร . Il suo rapporto con Charlie รจ complicato e connotato dallโemotivitร , risultando essere il cuore del film.
Hong Chau, anche lei nominata allโOscar ma senza riuscire ad aggiudicarsi la statuetta, si รจ calata meravigliosamente nel ruolo dellโinfermiera-amica e riesce ad essere allโaltezza del pezzo di bravura di Fraser.
A completare il cast troviamo Ty Simpkins, nel ruolo di Thomas, Samantha Morton nei panni della ex moglie di Charlie e Sathya Sridharan che interpreta il consegna pizze Dan. I nomi elencati, non tenendo conto degli studenti di Charlie che seguono il suo corso online, rappresentato lโintero cast di The Whale che รจ stato girato quasi interamente nella casa del protagonista, rendendo la pellicola quasi un opera teatrale, cosa comunque abbastanza ovvia vista la fonte d’ispirazione del film.
La balena bianca
La sceneggiatura del film รจ di Samuel D. Hunter, che รจ anche autore della piece teatrale The Whale dalla quale รจ tratto il film.
Il titolo non si riferisce solo alla mole del personaggio ma piรน che altro รจ un riferimento a Moby Dick, romanzo del 1851 di Herman Melville e a un tema che รจ di vitale importanza per Charlie; piรน volte lo sentiamo durante la visione del film: โE mi hanno rattristato soprattutto i capitoli noiosi sulla balena, perchรฉ sapevo che lโautore voleva solo salvarci dalla sua triste storiaโ.
Proprio come Moby Dick che รจ un romanzo oversize, pieno di descrizioni di tecniche marinaresche, anche The Whale รจ un film โdi pesoโ, non per la durata che si aggira intorno alle 2 ore, ma per il tema affrontato e il modo in cui viene raccontato.
La regia di Aronofsky contribuisce ad enfatizzare i momenti emotivamente carichi e, in un paio di inquadrature, Charlie viene catturato dalla macchina da presa dal basso verso l’alto proprio come se si trattasse di un mostro gigante. Aronofsky ha scelto di girare il film in 4/3 invece che nel formato 16:9 utilizzando inquadrature ancora piรน strette per rendere meglio il senso di claustrofobia vissuto da Charlie, prigioniero del suo enorme corpo.
In alcuni momenti, specie nel finale, la lacrimuccia e forse un p0โ troppo ricercata con scene spinte al massimo, ma sicuramente The Whale รจ unโopera grande nella sua umiltร e “piccolezza”, realizzata con un budget di soli 3 milioni di dollari, probabilmente molti dei quali spesi nel trucco anch’esso vincitore dell’Oscar. The Whale arriva dritto al cuore degli spettatori, provocando il classico groppo nelle gole dei piรน duri e aprendo le cascate di lacrime per i piรน emotivi. Che apparteniate a una o lโaltra categoria, il film vi resterร dentro e vi porterร a riflettere su alcune cose.
Il finale di The Whale (con spoiler)
The Whale puรฒ prestarsi a diverse letture, a seconda di come viene recepito da chi lo guarda. Oltre a Moby Dick, lโaltro libro citato piรน volte รจ La Bibbia e il finale, con Charlie che si alza dalla sedia a rotelle fluttuando a qualche centimetro da terra, potrebbe essere visto come l’ascesa verso il paradiso. A una riflessione piรน profonda The Whale sembra perรฒ voler suggerire che per salvarsi serve volerlo con tutte le proprie forze e che che non deve esserci qualcosa di esterno (Dio) a intercedere: si tratta di una scelta personale che, a volte, puรฒ portare a decidere di non volere essere salvati affatto. Infatti, quando Charlie compie l’ultimo sforzo per raggiungere la figlia, fluttuando, quello che vediamo non รจ la sua ascesa al paradiso, ma piuttosto la liberazione di un peso, cioรจ di quella vita che ormai il protagonista aveva deciso di abbandonare.
In conclusione The Whale รจ un film eccezionale, che regala una performance di Brendan Fraser memorabile, la migliore della sua carriera, e una storia commovente e autentica sulla solitudine e sul desiderio di alleviare il proprio dolore. Il resto del cast, la regia di Darren Aronofsky e il trucco realizzato da Adrien Morot, Judy Chin e Anne Marie Bradley fanno di The Whale uno dei migliori film degli ultimi anni.