Mer 2 Aprile, 2025

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Dungeons & Dragons: L’onore dei ladri, recensione di un adattamento riuscito

Ci sono voluti quasi 40 anni per adattare come si deve il gioco di ruolo più celebre di sempre in Dungeons and Dragons: L’onore dei ladri, film uscito nelle sale il 29 marzo 2023 e balzato subito in vetta la botteghino.

Infatti esiste già un adattamento per il gioco creato nel 1974 da Gary Gygax e Dave Arneson.

Il primo tentativo, infatti, risale al 2000 con un film interpretato da Jeremy Irons e diretto da Courtney Solomon, pellicola che fu un disastro annunciato dato i drastici tagli al budget iniziale che impedirono d’impiegare parte del girato e ridussero al minimo indispensabile la post-produzione.

Questa volta è la Hasbro stessa a produrre il film, distribuito poi dalla Paramount, con l’importante budget di 150 milioni di dollari totalmente sfruttato, e il risultato si vede.

Meno epica, ma più divertimento

Scritto e diretto da Jonathan Goldstein e John Francis Daley, autori dei due film su Come ti ammazzo il capo e dello script di Spiderman: Homecoming, Dungeons and Dragons: L’onore dei ladri è un fantasy d’azione pieno zeppo di humor. Più che dalle parti del Signore degli Anelli siamo vicini a film come Guardiani della galassia, ma con un ovvio gusto retrò.

Meno epicità e più “cazzeggio” che potrebbe far storcere il naso ai fan più puri del materiale originale, ma che dal punto di vista cinematografico rappresentano un’idea più interessante.

I siparietti comici sono ricorrenti e ben scritti, ricordando più un blockbuster anni 80 che un film di oggi. Quasi un aggiornamento di La storia fantastica del 1987, con più humor e con uno script magari in alcuni casi scontato, ma dove ogni dettaglio mostrato acquisisce senso nello sviluppo della storia. Il sapore anni 80 è dato sicuramente dal fatto che molte creature presenti nel film non sono realizzate in digitale, ma si tratta di animatronic o costumi indossati da attori in carne ossa, eccezion fatta per il drago che lo scanzonato gruppo di eroi affronta nel sottosuolo.

La creatura in questione è per forza di cose ricreata in digitale, ma l’idea di creare un drago grasso e un pò goffo, sebbene possa sembrare semplice, rappresenta qualcosa di originale. Nel film viene citata anche una nota gag de I Simpson.

La Quest del film

Il bardo Edgin Darvis ha trascorso anni a lavorare come membro degli Arpisti, fino a quando sua moglie è stata uccisa da uno dei Maghi Rossi che aveva affrontato in missione. Accompagnato dalla guerriera Holga Kilgore, Edgin ha tentato di rifarsi una vita insieme a Holga e a sua figlia Kira dedicandosi al furto, formando una squadra con lo stregone dilettante Simon Aumar ed il ladro Forge Fitzwilliam. Una missione li ha portati a infiltrarsi in un’ex roccaforte degli Arpisti per acquisire una tavoletta della resurrezione che avrebbe permesso a Edgin di resuscitare sua moglie, ma la nuova alleata di Forge, Sofina, si rivela essere una maga rossa che approfitta dell’irruzione per rubare un corno magico dalla roccaforte: nella colluttazione che ne segue, Simon e Forge riescono a scappare, mentre Edgin e Holga vengono catturati. Fuggiti di prigione i due compari si recano da Forge, per recuperare la figlia, ma nel frattempo il truffatore è diventato il ricco signore di Neverwinter mettendo la figlia contro il proprio padre. Deciso a riprendersi la figlia, Edgin rimette insieme la squadra ed elabora un piano per destituire Forge. La trama è elaborata per portare i personaggi da un punto all’altro, dove dovranno compiere delle quest ad ogni passaggio, proprio come ci si aspetta quando si gioca a Dungeous and Dragons.

Il trucco è divertirsi

Quello che si è divertito di più sul set sembra essere l’interprete di Forge, Hugh Grant, che mette in scena un personaggio gigione e disonesto, spesso sopra le righe. L’attore britannico in ogni sua apparizione non lesina battutacce e atteggiamenti da vecchio marpione. Chris Pine è il protagonista Edgin, mastermind dalla banda di ladri, anche se i personaggi non brillano certo di intelligenza, è c’è pure una scena ad esplicitarlo. Michelle Rodriguez è Holga, i muscoli del gruppo, a lei è legato anche un sorprendente cameo all’interno della pellicola, che non vi spoileriamo. A prestare il volto al mago un po imbranato Simon troviamo Justice Smith, già visto nella trilogia di Jurassic World, Daisy Head è la maga rossa Sofina e Sophia Lillis, giovane Beverly Marsh in It, interpreta la tieflin druido Doric, in grado di trasformarsi in qualsiasi animale. Il gruppo di attori sembra essersi divertito nel girare il film, visto il clima che si respira durante la visione. L’unico ad avere un atteggiamento serioso, e quindi per contrasto comico, è Regé-Jean Paige, attore inglese delle serie Bridgerton, che interpreta Xenk Yandar, un eroico paladino sopravvissuto ai maghi rossi.

L’onore dei ladri

Ci può essere onore fra i ladri? Assecondando quanto visto in Dungeons and Dragons: L’onore dei ladri, sembrerebbe di si, anche se a dirla tutta, non si tratta di veri e propri ladri, ma più che altro di personaggi costretti a rubare per necessità. Tutti tranne Forge, truffatore sin dal principio che dimostra di non aver nessun onore, ma si essere disposto a tutto pur di acquisire ricchezza. Siamo di fronte a degli anti eroi ma con morale e senso del giusto, che in possesso di un ricco bottino, non hanno dubbi sul distribuirlo agli abitanti della città, invece di tenerselo per sé. Ladri per necessità, ma con onore.

Possiamo quindi in definitiva dire che questo nuovo adattamento è pienamente promosso, 2 ore e un quarto circa di spensieratezza e divertimento. Visto il successo che sta ottenendo il film, probabilmente Hasbro e Paramount staranno già mettendo in cantiere sequel o spin off. Se il presupposto è quello di Dungeons and Dragons: L’onore dei ladri, ben vengano a patto di mantenere la goliardia e la spensieratezza della pellicola di Goldstein e Daley.