Gio 17 Aprile, 2025

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Cocainorso: recensione del delirio animalesco sotto cocaina

Come noto Cocainorso è ispirato da una storia vera, quella triste dell’orso Pablo Eskobear , così la stampa a stelle e strisce battezzò l’animale incolpevole protagonista di un serie di eventi accidentali che nemmeno la fantasia più sfrenata di uno sceneggiatore di B-movie avrebbe potuto partorire. Tant’è vero che Hollywood, alla fine, si è limitata a sfruttare un vero fatto di cronaca, ricamandoci abbondantemente, per sfornare la trama di uno dei film più chiacchierati degli ultimi anni.

Tuttavia, se nella realtà il povero l’orso è alla fine passato quasi subito a miglior vita, nel film diretto da Elizabeth Banks l’assunzione della cocaina da parte dell’animale scatena in quest’ultimo una furia omicida guidata dalla disperata ricerca di altra polvere bianca illegalmente importata.

Cocainorso: cosa c’è di vero nel film?

Cocainorso si apre nel cielo notturno, dove vediamo Andrew C. Thornton II (Matthew Rhys), trafficante di cocaina (e consumatore a giudicare dall’espressione) lanciare borsoni, presumibilmente pieni zeppi di polvere bianca e dollari in contanti, da un aereo e pronto a lanciarsi con il paracadute.

Il salto nel vuoto, però, ha tragiche conseguenze, portando alla morte di Thornton e alla perdita del carico. Dopo l’immancabile dicitura “Ispirato ad una storia vera”, quello che succede da questo momento in poi non ha più nessuna attinenza con la realtà.

Per farci capire quanto gli orsi neri che vivono nell’America del nord non siano fondamentalmente pericolosi, dopo la scena dell’incidente viene mostrata una citazione di Wikipedia: “Gli orsi neri non sono motivati dalla territorialità. Essi attaccano di rado l’essere umano. Quando attaccano, le vittime hanno un’alta probabilità di salvarsi difendendosi anziché sottomettendosi” e subito dopo questa dotta informazione vediamo l’orso protagonista del film entrare in azione compiendo il primo attacco a una coppia di escursionisti, uno dei quali interpretato da Kristofer Hivju, il Tormund de Il Trono di Spade.

Già dalle prime battute si può capire come il film sfrutti fatti realmente accaduti, raccontando una storia completamente inventata e facendolo in maniera comica e grottesca.

Un potenziale non sfruttato a dovere

Cocainorso tende a voler comunicare una cosa allo spettatore e subito dopo smentirsi, per creare l’effetto comico. Si ha la sensazione però che il film sia stato confezionato in fretta e furia, e che con un minimo di scrittura e coraggio in più, si sarebbe riusciti a realizzare un B-movie con aspirazioni da vero thriller.

Anche se da un film intitolato Cocainorso ci si aspetterebbe la centralità dell’orso nella trama, il lungometraggio presenta una vasta carrellata di personaggi, tutti in attesa di passare tra le fauci del plantigrado tossicodipendente.

Sari, interpretata da Keri Russell, è una madre in cerca della figlia e dell’amico dispersi nei boschi; Eddie (Alden Ehrenreich) e Daveed (O’Shea Jackson) sono due criminali al soldo di Syd White (il compianto Ray Liotta) in cerca della cocaina dispersa nei boschi; il detective Bob Springs (Isiah Whitlock Jr.) è un poliziotto che vuole scavare nella morte di Thornton.

Visto che c’è di mezzo un orso, proprio come accadeva con i simpatici e innoqui Yoghi e Bubu, non può mancare il ranger del parco, ruolo interpretato da Margot Martindale.

In attesa di vedere quali alti animali killer strafatti avranno il loro film, possiamo dire che Cocainorso è abbastanza deludente. Un’idea al quanto bizzarra come quella di questa pellicola poteva essere sfruttata in maniera migliore. La comicità latita e ci sono giusto un paio di scene divertenti.

Nonostante un potenziale non sfruttato, il film ha incassato circa 30 milioni di dollari negli USA, racimolando il doppio di quanto è costato e arrivando a più di 80 milioni nel mondo. In pratica si tratta di un vero successo di pubblico, meno di critica ovviamente, ma come spesso capita la pellicola di Elizabeth Banks potrebbe assurgere, in futuro, a piccolo cult.

In epoca di sequel e franchise è lecito domandarsi se questo film avrà un seguito o addirittura una serie di film o spinoff. Al momento non ci sono notizie relative a un prosieguo della storia, ma i risultati ottenuti, alla faccia di quanto il film possa essere riuscito o meno, potrebbero far sperare in un Cocainorso 2.

Paragoni eccellenti e meno eccellenti

Cocainorso è un film diverso da altri in cui un animale bracca l’essere umano come Lo Squalo di Spielberg. Il tono utilizzato dalla pellicola diretta dalla Banks è vicino a quello della commedia grottesca, con un tocco di splatter. Certo, l’aggiunta della cocaina alla trama ne rende ancora più netti i presupposti comici, il problema è nel fatto che da una commedia ci si aspetta, appunto, che faccia ridere.

Non siamo nemmeno dalle parti di Sharkanado o di Giant Octupus vs Mega Shark (capisaldi del genere targati Asylum), e forse il rammarico è proprio quello. Sembra quasi che la regista, lo sceneggiatore (Jimmy Warden) o forse gli stessi produttori, si vergognassero di girare un film grossolano e stupido, cercando di impreziosire una trama abbastanza semplice con personaggi troppo ricercati. Il risultato è un ibrido non riuscito, dove si punta più sugli attori umani che sull’attore a quattro zampe.

Come già detto il film presenta un nutrito gruppo di personaggi, quasi fosse American Oggi di Robert Altman, e questo per un film di serie b, può essere un problema. Se il nocciolo della questione è un animale assassino, infarcire il film con tutti questi personaggi rischia di far deragliare il lungometraggio dall’obiettivo principale: raccontare cosa accade quando un orso sniffa e ingurgita chili di eroina.

Hit Parade ‘80

Come L’esorcista de Papa, anche Cocainorso è ambientato negli anni 80, decennio ormai diventato un riferimento cult per i film e le serie TV prodotte negli ultimi anni. Infatti, la colonna sonora è interamente composta dai brani musicale della hit parade di quegli anni. Si passa da Jane dei Jefferson Starship, canzone introduttiva del film, a Just can’t get enough dei Depeche Mode, brano utilizzato durante l’attacco del plantigrado all’ambulanza. Una bella dose di ritmo per i nostalgici dell’epoca.

Conclusioni

Cocainorso non è il film che dovrebbe essere, ma nemmeno il film che vorrebbe essere. Non è una commedia splatter di serie b e non è un film “autoriale” con una trama assurda ma impreziosito da guizzi di regia e profondità dei personaggi.

La risposta alla domanda “Cos’è Cocainorso?” diventa quindi complicata. Di certo si può dire che si tratta di un’occasione sprecata per intrattenere con leggerezza il pubblico per poco più di un’ora e mezza, obiettivo che, alla fine, era l’unica cosa che il film avrebbe dovuto perseguire.

Cocainorso
Conclusioni
Un'occasione davvero sprecata. Cocainorso poteva essere un film memorabile ma invece ce la mette tutta per diventare dimenticabile.
Pro
Ray Liotta in una delle sue ultime apparizioni
Contro
Poco orso fattone, molti umani
Non è né una commedia, né un thriller/horror ma una bruttina via di mezzo
Un'idea interessante sfruttata male
4.5
Voto Finale