Mar 5 Novembre, 2024

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The Substance, ovvero il cinema di sostanza – Recensione

“Se bella vuoi apparire, un po’ devi soffrire” dice un vecchio italico proverbio, che sembra riassumere in maniera coincisa il nuovo film di Coralie Fargeat, The Substance.

Vincitore della palma d’oro per la miglior sceneggiatura, il film, oltre al plauso della critica, sta riscuotendo un buon successo al box office, anche se, per esperienza diretta, non tutti gli spettatori sono rimasti in sala fino alla fine del film (e non รจ difficile immaginare il perchรฉ).

The Substance รจ un film difficile da digerire, non perchรฉ sia complicato o narrativamente impegnativo, anzi รจ un film piuttosto diretto, dove il messaggio รจ chiaro e spiattellato in faccia. Se mai il problema (se vogliamo chiamarlo problema) รจ che si tratta di un film estremo e disgustoso, non nel senso che sia brutto da vedere, ma che quello che si vede tende a far distogliere lo sguardo allo spettatore piรน sensibile. Splatter e ripugnate, un body horror come quelli di David Cronenberg, anche se quella del regista di Scanners e La Mosca, non รจ l’unica influenza.

The Substance 1

Da dove viene The Substance?

A plasmare l’ultima creatura di Coraline Fargeat hanno contribuito grandi registi del passato, da Cronenberg appunto, ma anche da La Cosa di John Carpenter, Society di Bryan Yuzna e perfino La morte di fa bella di Robert Zemeckis, dove l’eterna giovinezza aveva un caro prezzo da pagare, proprio come in The Substance.

Chi perรฒ ha influenzato piรน di tutti la regista francese, a livello visivo, รจ sicuramente il lavoro di Stanley Kubrick: Shining, 2001 Odissea nello spazio e Arancia Meccanica sono tutti visivamente presenti in The Substance.

In sostanza… cos’รจ The Substance?

Elizabeth Sparkle (Demi Moore) รจ un’attrice di Hollywood che si รจ data alle lezioni di aerobica in TV. Raggiunti i cinquant’anni, perรฒ, il suo datore di lavoro (Dennis Quaid) รจ in procinto di sostituirla con una ragazza piรน giovane. Dopo un incidente stradale Elizabeth viene a conoscenza di un misteriosa sostanza, chiamata con uno sforzo di originalitร  The Substance, che permette di generare un versione piรน giovane e piรน attraente di se stessi. Non un ringiovanimento vero e proprio, ma la creazione di un’altra persona dal proprio corpo. Cosรฌ “nasce” Sue (Margaret Qualley), giovane e bella, perfetta per sostituire Elizabeth in TV e nella vita. Naturalmente la fregatura รจ dietro l’angolo con la sostanza: un po’ come funzionava per i Mogwai di Gremlins, ci sono delle regole da rispettare per fare in modo che il sistema possa reggere.

Demi Moore e Margaret Qualley

Dopo essere stata un icona di bellata negli anni ’90, Demi Moore era un po’ sparita dai radar del cinema mainstream. Coraline Fargeat la recupera proprio per un film in cui si parla di un attrice decaduta che vuol tornare ad essere giovane, rivelandosi una scelta di cast azzeccatissima.

Il contraltare della Moore รจ Margaret Qualley, giร  apprezzata in C’era una volta ad Hollywood e in un breve cameo in Povere Creature, รจ la versione perfetta di una giovane Demi Moore. Dennis Quaid invece รจ il vero mostro del film, e non a caso il suo personaggio si chiama Harvey come a ricordare Harvey Weinstein, produttore americano condannato per abusi sessuali.
Tre scelte di cast perfette, al servizio di una grande sceneggiatura e regia.

Coralie Fargeat

Al suo secondo film da sceneggiatrice e regista Coraline Fargeat gira un film che รจ quasi un capolavoro e sicuramente diventerร  un cult. Un body horror dove le ossessioni della regista vengono esaltate e spinte ancora di piรน del suo precedente film, Revenge del 2017, dove le carni maciullate, il sangue e le inquadrature sui fondoschiena erano giร  parte dell’estetica della regista francese.

Con questo film la Fargeat potrebbe aver ridato una nuova vita ad un sottogenere dell’horror, anche se, a dire il vero, la sua connazionale Julia Ducournau aveva vinto la Palma d’oro a Cannes nel 2021 con un altro body Horror, Titane. Con Cronenberg che รจ di nazionalitร  canadese, possiamo dire che il body horror parla la lingua di Parigi.

The Substance

The Substance, il siero dell’eterna giovinezza

C’รจ un momento in cui si capisce la portata di The Substance: Elizabeth ha un appuntamento con un suo vecchio compagno di scuola. Si prepara per uscire e noi spettatori vediamo quanto รจ bella e attraente, anche in versione age. Prima di uscire perรฒ Elizabeth getta uno sguardo su un cartellone pubblicitario dove รจ raffigurata la sua controparte Sue. Da qual momento Elizabeth non sarร  piรน in grado di varcare la soglia di casa, perchรฉ, pur bellissima, non rientra nei canoni di bellezza dettati dalla societร  e dallo showbusinnes.

Il punto dove vuole arrivare The Substance รจ piuttosto chiaro e diretto, con il rifiuto di invecchiare e l’ossessione per l’eterna giovinezza. La protagonista รจ ovviamente una donna, ma รจ chiaro come il suo desiderio di non invecchiare sia colpa degli uomini che la guardano, determinandone il valore e il dover essere sessualmente desiderabile.

La protagonista Elizabeth non ha scelta, o meglio, qualunque scelta faccia la porterร  inevitabilmente all’autodistruzione. Se sceglie di invecchiare perderร  il lavoro, se sceglie di ringiovanire andrร  in contro a conseguenze mostruose, un po’ come nella vita reale dove attrice e attori finiscono per esagerare con la chirurgia estetica per soddisfare dei canoni di bellezza del tutto fuorvianti. La sostanza del film รจ di fatto un siero dell’eterna giovinezza, ma con conseguenze devastanti.

Un film di sostanza

The Substance รจ appunto, un cinema di sostanza, nel senso che tutto quello che si deve vedere, viene mostrato, senza tagli o senza trucchetti per nascondere le cose piรน scabrose.
รˆ anche un film difficile da guardare per tutto lo splatter presente, ma al contempo รจ una gioia per gli occhi, dal punto di vista della composizione delle immagini.

In conclusione se siete facilmente impressionabili andate al cinema a vedere The Substance con gli occhialini 3D, non servono a una mazza per questo film, ma almeno avrete una visone parziale dei momenti peggiori (o migliori, a seconda dello stomaco) del film.

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