Ven 17 Gennaio, 2025

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David Lynch, il regista di Twin Peaks, è morto all’età di 78 anni

Il celebre regista David Lynch, celebrato per la sua visione singolare in film come Velluto Blu, Mulholland Drive, Eraserhead e l’innovativa serie Twin Peaks, è morto all’età di 78 anni. Ad agosto Lynch aveva rivelato che stava lottando contro un enfisema dopo anni di fumo, e che era rimasto a casa a causa delle preoccupazioni per la COVID-19.

La sua famiglia ha annunciato la notizia sui social media, ma non ha specificato la data del decesso. Il post recita: “È con profondo rammarico che noi, la sua famiglia, annunciamo la scomparsa dell’uomo e dell’artista David Lynch. Apprezzeremmo un po’ di privacy in questo momento. C’è un grande vuoto nel mondo ora che non è più con noi. Ma, come direbbe lui, “Tieni gli occhi sulla ciambella e non sul buco”. È una bella giornata con un sole dorato e un cielo azzurro per tutta la strada”.

Muore a 78 anni il regista di Twin Peaks, David Lynch, dopo una battaglia contro un enfisema polmonare

Il lavoro di Lynch ha sfidato le classificazioni, fondendo il surrealismo con elementi horror e noir in modi che pochi hanno osato tentare. I critici hanno spesso paragonato il suo stile a quello di Luis Buñuel o Salvador Dalí, anche se i suoi film si distinguono per essere unicamente suoi. Spesso esplorando temi inquietanti attraverso narrazioni oniriche, le storie di Lynch accostano il banale al grottesco, lasciando il pubblico sia ipnotizzato che disorientato.

Nato a Missoula, nel Montana, il 20 gennaio 1946, David Keith Lynch ha avuto un’infanzia segnata da frequenti spostamenti a causa della professione dei genitori. Nonostante una famiglia affettuosa e solidale, Lynch si è descritto come uno studente non eccezionale che ha trovato la sua vocazione nell’arte. Dopo aver frequentato diverse scuole d’arte, scopre il cinema con il cortometraggio sperimentale Six Men Getting Sick (Six Times), che gli vale un posto all’American Film Institute di Los Angeles.

Il primo lungometraggio di Lynch, Eraserhead (1977), è diventato un cult, lodato per la sua cruda grafica in bianco e nero e la sua narrazione ossessionante. Il suo successo ha portato a The Elephant Man (1980), uno struggente film biografico che ha ottenuto otto nomination agli Oscar, tra cui due per lo stesso Lynch. Tuttavia, la sua impresa successiva, l’epopea fantascientifica Dune (1984), si rivelò un passo falso, con l’interferenza dello studio che compromise la sua visione. Lynch si riprende con Velluto blu (1986), una cupa esplorazione della natura umana che consolida la sua reputazione di maestro del cinema.

L’ingresso di Lynch in televisione con Twin Peaks segnò un’altra pietra miliare. La serie, presentata per la prima volta nel 1990, divenne un fenomeno culturale, noto per la sua narrazione misteriosa e i suoi personaggi eccentrici. Tuttavia, il suo successo è scemato quando Lynch si è ritirato durante la seconda stagione, anche se in seguito ha trovato un nuovo interesse grazie a un revival del 2017.

Tra la fine degli anni Novanta e l’inizio degli anni Duemila, Lynch ha riconquistato il riconoscimento della critica con Mulholland Drive (2001), un esame surreale di Hollywood e dell’identità che molti considerano il suo miglior risultato. Nonostante le numerose nomination agli Oscar ricevute nel corso della sua carriera, Lynch non ha mai vinto un Academy Award, anche se nel 2019 gli è stato conferito un premio alla carriera.

A Lynch sopravvivono i suoi quattro figli, tra cui Jennifer Lynch, regista a sua volta. La sua eredità continua attraverso il suo contributo trasformativo al cinema e agli innumerevoli artisti che ha ispirato.

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