Mer 25 Dicembre, 2024

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The Shape of Water: una storia d’amore semplice e universale – Recensione

The Shape of Water (La forma dell’acqua), che ha debuttato ieri nelle sale cinematografiche italiane, รจ un film semplice.

Come nella migliore tradizione letteraria, una grande opera d’arte รจ tale se riesce ad essere fruita da un pubblico eterogeneo e induce, chi legge o guarda, ad una riflessione profonda.

L’ultima fatica di Guillermo Del Toro รจ proprio questo, un’opera universale che arriva nella profonditร  dell’animo di tutti e lรฌ vi rimane per spingere chiunque a una riflessione piรน profonda.

Vincitore del Leone d’Oro alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, The Shape of Water ha ricevuto ben tredici nomination agli oscar, la cui cerimonia si terrร  il prossimo 4 Marzo a Dolby Theatre di Hollywood.

Un film non comune, un genere poco avvezzo ai palmarรจs di manifestazioni un po’ snob, come quella di Venezia, ma componenti della giuria in riva alla laguna hanno guardato al di lร  della insolita e surreale trama, per assurgere il film nell’Olimpo delle grandi opere d’arte contemporanee.

Amore per la diversitร  prima di ogni cosa

Ambientato all’inizio degli anni ’60 del secolo scorso, il film segue le vicende di Elisa Esposito, donna delle pulizie muta.

L’ambiente di lavoro di Elisa e della sua collega Zelda, zelante donna chiacchierona, รจ molto particolare poichรฉ trattasi di un centro di ricerca governativo a Baltimora doveย vengono svolte delle ricerche inconsuete.

Erano, come detto, gli anni ’60, ci troviamo in piena guerra fredda e la corsa allo spazio tra Russia e USA รจ una competizione che si sottace e si attua nei meandri dei governi militarizzati.

Una spy story dai toni mistici, un film d’azione che mescola elementi propri della commedia e del mistery.

The Shape of Water

Un giorno, in questo centro di ricerche arriva un uomo feroce, dallo sguardo sospettoso e cattivo che accompagna una creatura tanto misteriosa quanto accattivante.

Questa creatura รจ un essere umanoide anfibio. L’acqua รจ il suo elemento, un universo fatto di silenzi e gesti, proprio come l’universo di Elisa che non si esprime tramite la voce ma tramite i gesti, quotidiani e ripetuti, di chi sa cosa aspettarsi dalla vita.

Fortunatamente, la vita di Elisa sarร  rivoluzionata dall’arrivo di questa creatura, attorno alla quale lei creerร  un universo di aspettative. L’amore che la creatura ed Elisa provano reciprocamente ci regala un caleidoscopio emozionale, un turbinio soave di espressivitร , di sguardi e contatti tanto delicati quanto gentili.

The Shape of Water รจ l’ennesima conferma del talento visionario di Guillermo del Toro

Tutto nel film ha un’anima. Dal divano su cui Elisa giace ogni notte, alla vasca da bagno che accoglie lei e i suoi istinti ogni mattina. Anche la ramazza, con cui tutti i giorni Elisa pulisce il laboratorio dove รจ custodita la creatura, ha una sua personalitร .

Nulla รจ lasciato al caso. Nessun colore, nessun elemento di arredo, nessuna componente della scenografia รจ lรฌ ma potrebbe non esserci. Tutto รจ al proprio posto, e cosรฌ deve essere. Le immagini impresse sulla pellicola sono portatrici di un dialogo continuo, silenzioso e costruttivo tra i personaggi e gli oggetti.

Una corrispondenza di amorosi sensi รจ l’elemento alla base dell’unione tra tutti i personaggi “positivi” della storia. La caratterizzazione, inoltre, รจ essenziale per comprendere un’opera dalla semplicitร  cosรฌ complessa. La rosa dei caratteri che vediamo evolversi nel lungometraggio รจ composta da elementi comuni, come quello della ricerca costante di una forma di comunicazione adatta all’ambiente diverso in cui si vive.

Tanti sono i giochi semantici che Del Toro mette in campo: dal silenzio che caratterizza Elisa e la creatura, al silenzio programmatico del marito di Zelda, fino ad arrivare al non rivelare la propria intima identitร , del vicino di casa di Elisa, Giles.

Questo silenzio, questo essere nulla nei confronti del non detto, caratterizza anche gli antagonisti.

Ilย colonnello Richard Strickland, in tutta la sua brutale efferatezza sentimentale, non riuscirร  in ultima istanza a rivelare il suo stupore, passerร  dal dir troppo al non poter dire.

Egli รจ l’antagonista per eccellenza, il cattivo senza remore, ma la sua cattiveria, la sua brutalitร  รจ asservita a un bene maggiore, alla volontร  di servire la propria nazione. Egli รจ colui che trova la creatura, la imprigiona poichรฉ “se i russi hanno mandato una cagnolino nello spazio, noi perchรฉ non potremmo mandare un Dio”?

La creatura รจ interpretata da Doug Jones, il quale รจ quasi l’attore “feticcio” di Guillermo del Toro, dato che ha vestito i panni di Abe nella saga di Hellboy, ha interpretato il Fauno ne Il Labirinto del Fauno ed รจ stato un fantasma in Crimson Peak.

Un caratterista, insomma, un attore grandioso che riesce a conferire alla creatura anfibia di The Shape of Water un’anima, una bellezza interiore in un mondo fatto di soli gesti.

Elisa Esposito รจ interpretata da una magnifica Sally Hawkins, attrice che abbiamo visto giร  in Blue Jasmine, Godzilla, Star Wars Episodio I: La minaccia fantasma.

La sua interpretazione in The Shape of Water รจ davvero toccante e commovente. La Hawking si muove perfettamente in sintonia con questo mondo silenzioso, in questa scenografia fatta di colori ricercati e di muri scrostati. La sua bellezza risalta in ogni suo gesto, in ogni suo sguardo, fino ad incontrare la perfezione nell’abbraccio mistico con la creatura.

Questa รจ la grandezza della pellicola, essere deliziosamente leggera e tanto profonda in quel che si vuole comunicare, cioรจ che l’amore non ha barriere.

Elementi del genere li possiamo trovare in grandi classici, uno su tutti Avatar, che vede proprio l’impossibilitร  di “amarsi” tra due specie diverse. Qui perรฒ, Del Toro supera anche Cameron, poichรฉ non รจ l’impossibilitร  di amarsi il problema, non รจ la differenza di specie, non รจ la mancanza di una univoca forma di comunicazione a impedire l’amore.

L’impossibilitร  รจ data da un elemento fisico: l’acqua.

Essa รจ madre e matrigna, regala ad Elisa la vita ma la priva della voce, del mezzo primario di comunicazione. Sarร  poi la creatura a regalarle la consapevolezza della propria forma.

Elisa, avrร  la sua forma toccando quella dell’acqua; scoprirร  la propria natura fondendosi e assumendo, anch’ella, la forma dell’acqua.

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