In Rock Paper Wizard, i giocatori sono dei Maghi che hanno appena sconfitto un potente drago rosso; l’antico potere che
scorre attraverso la sua tana ancora crepita di magia selvaggia e fuoco. Ora, guardando al tesoro accumulato dal drago, tutti i Maghi vengono agguantati in una morsa di cupidigia. Le dita si piegano a formare gesti arcani, le labbra mormorano le sillabe dimenticate di antichi incantesimi e, in un istante, la tana del drago torna a riecheggiare di suoni e urla mentre i Maghi utilizzano tutti i trucchi a loro disposizione per prendere più oro possibile dal tesoro del drago!
Sono queste le premesse di Rock Paper Wizard, il gioco da tavolo di WizKids, edito da Ghenos Games in Italia, che andremo a scoprire oggi.
Basato sulla forte licenza di Dungeons & Dragons, il gioco di Josh Cappel, Jay Cormier e Sen-Foong Lim ci metterà nella condizione di poter realizzare quello che tutti osiamo solamente pensare alla fine di un raid in un dungeon con i nostri compagni di avventura: “e se mi tenessi tutto il tesoro per me?”. Con Rock Paper Wizard potremo finalmente scoprire cosa accadrebbe se una tale eventualità si presentasse ad un gruppo di maghi che, una volta sconfitto il drago di turno, vorranno tenere il bottino tutto per sé.
Saremo sopravvissuti alla palla di fuoco dei nostri “amici”? Scopriamolo insieme…
Rock Paper Wizard Box
Nella scatola di Rock Paper Wizard, da 3 a 6 giocatori, per partite di una durata di circa 30 minuti, troveremo ad aspettarci:
- 1 Plancia Grotta del Drago
- 23 Carte Incantesimo
- 6 placche giocatore
- 6 segnalini mago (e relative piedistalli in plastica)
- 1 segnalino primo giocatore (la pozione)
- 64 gettoni Pezzi d’Oro di diverso valore
- 1 regolamento
Pur trattandosi di un gioco dal costo contenuto (parliamo di circa 20€), tutte le componentistiche sono state realizzate in cartone rigido e sono di ottima qualità. Su queste, spiccano ovviamente le 23 grosse carte incantesimo che andranno a comporre il libro comune delle magie… e quando dico grosse, intendo veramente grosse.
Le carte sono infatti in un formato 88mm x 150mm, un dimensione giustificata ai fini del gioco ma che, purtroppo, non rientra in nessuno standard delle aziende che producono bustine protettive. Forse non proprio pratiche da maneggiare e, probabilmente, tenderanno a rovinarsi presto, ma sono dannatamente belle!
La plancia è un semplice pieghevole di cartone rigido, mentre i maghi sono raffigurati da alcuni segnalini che si incastrano nel relativo piedistallo trasparente. Pratici e gradevoli.
Josh Cappel (Pandemia) è il responsabile della grafica mentre le illustrazioni, in pieno stile Dungeons & Dragons, sono ad opera di Ryan Barger, Calader, Randy Gallegos, Tyler Jacobson e John Stanko.
Un buon party di gioco, è un party in cui io vengo prima degli altri
La meccanica di gioco alla base di Rock Paper Wizard è molto semplice, come dovrebbe poi essere un qualsiasi regolamento di un filler o di un party game veloce come questo.
Alla fine di ogni turno, il mago che con il suo segnalino si troverà più vicino al tesoro del drago (la parte più a destra della plancia) riceverà 5 Pezzi d’Oro, mentre il secondo ne riceverà 3. La partita avrà termine quando un mago arriverà ad avere 25 Pezzi d’Oro nella sua riserva, venendo così decretato il vincitore.
Ma come si spostano i maghi sulla plancia?
Qui entra in scena il cuore di Rock Paper Wizard. Ad ogni turno i maghi potranno scegliere simultaneamente, e segretamente, quale tra gli incantesimi disposti sul tavolo (pari al numero dei giocatori) lanciare agli avversari. Ogni carta del mazzo degli incantesimi (tutti pescati a mani basse dall’ambientazione di DnD), raffigura infatti il nome della magia, il gesto che dovremo fare per lanciarla, e l’effetto che si andrà ad applicare una volta lanciata sul nostro bersaglio.
Una volta scelto il proprio incantesimo, tutti i giocatori agiteranno le mani come siamo soliti fare con “sasso carta e forbice”, ma dicendo invece “Rock, Paper, Wizard” e, al Wizard, riveleranno con il gesto della mano quale incantesimo hanno scelto e verso chi è indirizzato (puntando sempre simultaneamente la mano contro il bersaglio designato).
Partendo poi dal primo di turno, si andranno a risolvere i vari effetti degli incantesimi. Questi solitamente faranno avanzare il proprio segnalino mago o arretrare quello del mago bersaglio; ma potrebbero anche permetterci di guadagnare qualche Pezzo d’Oro (a discapito ovviamente del malcapitato di turno) o innescare altri effetti secondari dovuti all’ordine con cui si andranno a risolvere.
Per esempio: potrebbe capitare che lanciando una palla di fuoco contro un avversario, l’incantesimo si ritorca contro di noi poiché quelli scelti dai maghi precedenti nell’ordine di turno hanno modificato il bersaglio della nostra magia.
Alla fine del turno di distribuiscono i Pezzi d’Oro guadagnati e una nuova carta incantesimo prenderà il posto di un’altra che verrà scartata (quella più a sinistra).
Conclusioni
Rock Paper Wizard è un’idea vincente che è in grado di far divertire chiunque e che si presta ad essere giocato con qualsiasi gruppo; anche quelli meno nerd, a dispetto di quanto potreste pensare.
Superato “lo scoglio” di dover gesticolare segni strani e urlare “Rock, Paper, Wizard” (non siate lo stereotipo del nerd timido), il gioco di WizKids e Ghenos Games colpisce il suo bersaglio, divertendo e strappando anche qualche risata che, in un luogo come il dungeon di un drago, proprio non ti aspetteresti.
Inoltre, anche se in 6 giocatori Rock Paper Wizard darà il suo massimo in quanto a divertimento, ci tengo a segnalare la possibilità che in 3 giocatori il tutto si trasformi in qualcosa di più strategico e meno caciarone. Con pochi amici attorno al tavolo potremo infatti tentare di fare qualche previsione sugli incantesimi scelti dai nostri compagni di dungeon, rendendo l’esperienza molto differente da quella del classico party game.
Nonostante la (costosa?) licenza di Dungeons & Dragons sia stata sfruttata esclusivamente nei nomi degli incantesimi e nelle illustrazioni, il materiale contenuto all’interno della scatola è di ottima qualità e, anche se avremmo preferito qualche carta magia aggiuntiva, e capita raramente che lo dica, anche qualche euro in più sarebbe stato comunque ben speso.