Ven 18 Aprile, 2025

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Akira: il film live action di Taika Waititi è ancora vivo (forse)

Se siete tra coloro che sperano ancora di vedere una moto rossa sfrecciare nel futuro distopico di Neo-Tokyo, allora c’è un piccolo (anche se vago) aggiornamento riguardo il film live action di Akira.

L’adattamento per il grande schermo dell’opera seminale firmata da Katsuhiro Ōtomo, quello che Taika Waititi promette da anni, tecnicamente non è morto. È solo in coma farmacologico.

L’ultima novità arrivata grazie al produttore Andrew Lazar che, intervistato da Moovy TV, alla domanda se ci fossero novità sul progetto ha risposto candidamente: “Non c’è nessun aggiornamento”, salvo poi aggiungere: “Mi aspetto comunque che ce ne sarà uno nei prossimi mesi.”

Ecco, un flebile segno di vita.Dopo anni di buio totale, Akira è ancora tra noi… forse.

La storia infinita del live action di Akira

Taika Waititi è legato al progetto dal 2017. Era appena uscito Thor: Ragnarok, la gente ballava al ritmo di Led Zeppelin nello spazio e sembrava che Waititi potesse fare qualsiasi cosa. Addirittura Akira. In quegli anni, Leonardo DiCaprio era produttore, Warner Bros. aveva fissato un’uscita per il 2021… e poi? Il silenzio.

Il film è sparito dai radar nel 2019, quando Waititi ha deciso di salire di nuovo sul Bifrost con Thor: Love and Thunder. Durante la pandemia, tutti pensavano: “Dai, adesso lo gira!”. Ma niente. Akira è scomparso nei meandri della pre-produzione più lunga della storia.

akira manga

Taika, Otomo e una promessa ai fan

Waititi ha però fatto una promessa che ancora oggi tiene accesa la fiammella nei cuori dei fan: non vuole rifare il film del 1988, vuole adattare il manga originale. Tutti e sei i volumi. Un’opera gigantesca, molto più vasta e ricca dell’anime.

All’epoca ilo regista neozelandese affermò: “Molti dicono: ‘Non toccare l’anime’ e io rispondo: ‘Non lo sto rifacendo, voglio tornare al manga’. Molti di quelli che si agitano non l’hanno nemmeno letto.”

Taika ha molto rispetto per l’opera di Otomo e ha anche specificato che vuole un cast completamente asiatico, cosa sacrosanta per un’opera così radicata nella cultura giapponese: “Akira è uno dei miei film preferiti. Mia madre mi portò a vederlo quando avevo 13 anni, mi cambiò la vita.”

E ora? Ora non ci resta che aspettare. Magari davvero tra “un paio di mesi” arriverà l’annuncio che il progetto è ripartito. Oppure no. Ma una cosa è certa: se Akira dev’essere fatto, deve essere fatto bene. E Waititi, con tutto il suo caos creativo, potrebbe essere l’unico abbastanza folle e visionario per riuscirci.

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