In attesa di Alien: Romulus, il nuovo capitolo della saga sci-fi creata da Ridley Scott, il regista britannico è tornato a parlare della sua “creatura” e di quando si arrabbiò non poco nello scoprire che il sequel dellla prima iconica pellicola del 1979, sarebbe stato diretto da James Cameron.
In un’intervista concessa a Deadline per promuovere il suo ultimo film Napoleon, Scott è tornato coi ricordi indietro nel tempo, quando la neonata saga di Alien passò nelle mani del collega Cameron.
“Quando ho saputo che qualcun altro lo stava realizzando, in realtà stavo cercando io stesso di sviluppare qualcosa”, ha rivelato il cineasta. “Quando Jim mi ha chiamato è stato molto gentile, ma ha detto: «È tosta, la tua creatura è unica. È difficile renderla di nuovo spaventosa, ora che è diventata qualcosa di familiare». E così mi disse che avrebbe puntato più sull’azione, che sarebbe stato un film militare, in un certo senso. Quella è stata la prima volta che ho pensato: «Benvenuto a Hollywood, Ridley»“.
La reazione di Scott al seguito di Alien
“Ero incazzato. Non lo dissi a Jim, ma ero ferito. Sapevo di aver fatto qualcosa di molto speciale, di unico. Ero ferito, profondamente ferito, perché in quel momento penso di essere stato danneggiato perché stavo ancora cercando di riprendermi da Blade Runner. Pensavo di aver fatto qualcosa di davvero speciale, e invece le anteprime erano state un disastro. E così la mia versione del film fu relegata su uno scaffale per quasi, credo 10 o 12 anni, finché non è stata scoperta per caso al Santa Monica Film Festival”.
Il rapporto fra i due cineasti, sebbene abbastanza informale, però non è stato influenzato negativamente in seguito all’episodio: “Jim e io parliamo spesso, non siamo proprio amici, ma parliamo molto. È un bravo ragazzo.”
Scott, che al momento impegnato con le riprese de Il Gladiatore 2, in passato ha tentato più volte di portare avanti la saga dello Xenomorfo, prima di passare definitivamente il testimone.