In Giappone, non lontano dal quartiere Akihabara, c’è un caffè che si chiama Amanoya, un locale che ha una storia particolare dato che è nato, quasi 200 anni fa, sul luogo di una vendetta tra samurai.
Amanoya è un locale specializzato in amazake, una versione dolce e analcolica del famoso sake e molto popolare sia tra i bambini che tra gli adulti.
Tradizione vuole che la bevanda abbia vari benefici per la salute, ma l’ironia è che Amanoya, più che soddisfare la sete degli avventori, avrebbe dovuto essere il luogo dove placare la sete di sangue di un samurai in cerca di vendetta.
Amanoya Caffè: il bar fondato da un samurai in cerca di vendetta
Amanoya significa “negozio di Amano” e, quindi, è pacifico che la sua origine abbia a che fare con un certo Shinsuke Amano, un samurai che viveva nella provincia di Miyazu, l’attuale Prefettura di Kyoto settentrionale.
La singolare storia risale alla metà del 1800, l’ultima parte del cosiddetto periodo Edo. Shinsuke aveva un fratello minore, anche lui samurai, che si trasferì a Edo (l’antico nome di Tokyo) per iscriversi a un dojo e migliorare le sue abilità come spadaccino. Sfortunatamente, il sogno di “ototo” (fratello minore) di eccellere nella spada si infranse tragicamente quando fu assassinato.
Shinsuke, non appena venuto a sapere della morte del fratello, reagì come farebbe qualsiasi amorevole “nīsan” (fratello maggiore) nonché samurai, giurando vendetta e promettendosi di bagnare la sua spada con il sangue dell’uccisore del fratello. Quindi Shinsuke partì alla volta della capitale Edo alla ricerca dell’assassino.
Shinsuke Amano e una vendetta complicata
Purtroppo, però, non era facile dare la caccia a un “fantasma”, dato che nel 1846 Shinsuke non poteva certo contare sull’aiuto di una foto per riconoscere l’assassino. Tuttavia il nostro onorevole samurai in cerca di vendetta, benché non avesse alcuna idea di chi fosse il colpevole della morte del fratello, pensò bene di “chidere aiuto” agli dei e, in particolar modo, confidando nel Santuario di Kanda.
Il luogo sacro, tutt’ora meta di pellegrinaggio, all’epoca era il santuario più importante di Edo, così Shinsuke decise di presidiare la strada che conduceva a Kanda sicuro che, prima o poi, il suo “obiettivo” sarebbe passato da uno dei punti più trafficati della città.
Shinsuke tracciò così, con la sua katana, un punto sulla strada e si mise ad aspettare, facendo ricorso a tutta la pazienza tipico del bushido (il codice dei samurai), immaginando che se avesse aspettato abbastanza a lungo, l’assassino di suo fratello prima o poi sarebbe passato di lì.
Un debito di sangue difficile da riscuotere
Nel frattempo le finanze di Shinsuke cominciarono a scarseggiare e, prima di poter riscuotere il suo debito di sangue, avrebbe dovuto far fronte alle su esigenze economiche.
Il paziente samurai decise così di aprire un piccolo punto di ristoro dove vendere amazake ai pellegrini e ai passanti, un via vai continuo che gli garantì buoni affari. Ma l’onore di Shinsuke non era in vendita e il samurai continuava a scrutare la folla in cerca della sua vendetta mentre serviva i clienti.
Ma i giorni si trasformarono in settimane, le settimane in mesi e i mesi in anni, con il locale di Shinsuke che divenne uno dei caffè più famosi della città, anche se in origine doveva essere solo una copertura e un’attività secondaria per il sostentamento del samurai in attesa di vendetta.
Shinsuke’s Legacy
Purtroppo Shinsuke non è riuscito a trovare l’assassino del fratello e vendicare ototo, ma alla fine ha trovato una moglie, ha messo su famiglia ed è rimasto a Edo gestendo l’Amanoya caffè per il resto della sua vita.
Il locale esiste ancora e si chiama sempre Amanoya Caffè non solo per rispetto della tradizione, ma perché è ancora gestito dai discendenti di Shinsuke. La famiglia Amano, infatti, è ancora proprietaria del bar con Hiromitsu Amano che gestisce il posto con sua madre Sumiko e sua zia Fumiko, mentre insegna a suo figlio Tasuke – settima generazione Amano – come diventare un giorno il proprietario del caffè e tramandare la storia di Shinsuke.
Chissà che non sia stato proprio il fratello di Shinsuke, tornato come onryo per cercare anche lui vendetta ma finendo poi per proteggere il fratello maggiore e regalargli una vita tranquilla e una discendenza che onora la sua dedizione di samurai.
Se programmerete, prima o poi, delle vacanze nerd in Giappone, non dimenticate di passare da Amanoya Caffè e bere un bicchiere di amazake in onore di Shinsuke.