Bandersnatch, il film evento di Black Mirror che è approdato sul catalogo del colosso dello streaming proprio oggi è, grazie alle sue peculiari caratteristiche di interattività e la ricchezza di riferimenti nerd degni di Ready Player One, lo show più fenomenale mai trasmesso sulla piattaforma della N rossa.
Ecco la storia ammantata di leggenda di Bandersnatch, il misterioso videogame per ZX Spectrum che ha ispirato l’episodio interattivo di Black Mirror
L’episodio interattivo, che permetterà all’utente di decidere il destino tra bivi, sfide e scelte da compiere, è ispirato all’omonimo misterioso videogame annunciato nel 1984 ma mai rilasciato.
Sviluppato da Imagine Software, software house nata a Liverpool nel 1982 che produceva videogiochi soprattutto per ZX Spectrum e VIC-20, Bandersnatch faceva parte dei cosiddetti Megagames, una serie di titoli creati dagli studios britannici che avrebbero dovuto spingersi oltre i “limiti” hardware dell’epoca.
Questi titoli, che comprendevano anche Psyclapse (per Commodore 64), sarebbero dovuti essere così innovativi ed eccezionali da necessitare di essere venduti in abbinamento con accessori (una cartuccia on un dongle) in grado di “potenziare” i computer dell’epoca, regalando agli utenti esperienze uniche, cosa che era un vero dogma per Imagine Software.
Poster for ‘Bandersnatch’ the game, a project which never saw the light of day — the game was developed in 1984, the same year ‘Bandersnatch’ the Black Mirror episode takes place (which we know as a set photo shows Bob Marley’s ‘Legend’ at #1 on the charts inside a record store) pic.twitter.com/SlzbERQHuR
— Kezia🍒 (@xiurongg) 26 novembre 2018
A tal proposito basta considerare che, durante la compagna promozionale di Bandersnatch, Imagine aveva fissato il prezzo del gioco a 39,95 sterline, un costo molto elevato rispetto alle tariffe standard del tempo che vedevano i videogame venduti a prezzi compresi tra 5,95 e 11,95 sterline.
Tuttavia, prima che il primo dei Megagames venisse effettivamente lanciato sul mercato, Imagine Software fallì a causa della cattiva gestione finanziaria, ricoprendo di mistero e leggenda questi videogame.
In realtà una nuova società chiamata Finchspeed, nata dai resti di Imagine, acquisì i diritti di Bandersnatch e vendette un’opzione sul gioco alla Sinclair Research, sviluppandone una versione funzionante completa anche se il vero erede di Bandersnatch fu Brataccas, videogame pubblicato nel 1986 per Amiga, Atari ST e Macintosh da Psygnosis, società creata dai registi Dave Lawson e Ian Heatherington.
Brataccas su Amiga e Atari ST veniva eseguito in 4 colori ad una risoluzione di 640×200 pixel, arrivando anche a 640×400 sull’ ST grazie all’utilizzo di uno speciale monitor monocromatico (modello SM 124 o SM 144).
Probabilmente, all’epoca, era in assoluto l’unico gioco a poter cambiare il tipo di risoluzione durante il gioco.
Gioco action-adventure fantascientifico, con elementi di gioco di ruolo, Brataccas narrava delle avventure di Kyne, scienziato alle prese con ricerche genetiche per lo sviluppo di superuomini che, per sfuggire al governo desideroso di “produrre” supersoldati, scappa dalla Terra e si rifugia sull’asteroide Brataccas, il primo corpo celeste a essere così colonizzato dall’uomo.