C’è una scena cult della saga Star Wars che racchiude al suo interno tutto il meglio della trilogia originale (se si esclude Darth Vader): si tratta dell’epilogo del boss lumacone Jabba The Hutt ne Il Ritorno dello Jedi.
Luke più Jedi che mai, Han Solo cieco, Chewbacca, Leia con il bikini dorato (e più cazzuta che mai), Lando in incognito, C-3PO, R2-D2, Jabba, Boba Fett, un tenero Sarlacc e, la Jabba Sail Barge, la nave del pervertito criminale.
Hasbro ha da poco annunciato che, per tenere a battesimo Haslab, la piattaforma di crowdfunding del colosso dei giocattoli che dovrebbe rappresentare la risposta dei toy maker a Kickstarter, lancerà la campagna di raccolta fondi per la produzione di un modellino gigante della nave a vela di Jabba, il galeone che solcava i deserti di Tatooine visto in Episodio VI.
Il progetto dalla Jabba Sail Barge (o Khetanna, il vero nome di questa nave), di cui vi mostriamo le prime foto in anteprima, prevede un dettagliatissimo modellino del galeone lungo 125 cm e alto poco più di 43 cm, comprendente vele in vero tessuto, un interno molto particolareggiato accessibile tramite dei pannelli rimovibili dello scafo, una speciale action figure di Jabba, nonché un corposo opuscolo che spiega come questa meraviglia di plastica da 500 dollari sia stata prodotta.
La piattaforma crowdfunding Haslab funzionerà in questo modo: Hasbro presenterà un progetto e, se un numero sufficiente di fan preordina il giocattolo entro una certa data, questo verrà realizzato e spedito esclusivamente ai sostenitori del progetto.
Ovviamente, se il target non dovesse essere raggiunto, i sostenitori verranno rimborsati senza nessun addebito.
Nel caso della nave a vela di Jabba The Hutt, il target per il raggiungimento della soglia di produzione è fissato a 5000 preordini da 500,00 dollari, una campagna che Hasbro spera (ma non fatichiamo a credere che ci riuscirà) a chiudere prima del 13 aprile prossimo, termine ultimo per i preordini.
Siete pronti a dare fondo alle vostre finanze? Fatecelo sapere con un commento qui sotto!
Fonte: Gizmodo