Dom 22 Dicembre, 2024

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Chi erano gli shogun? Alla scoperta degli uomini più potenti del Giappone feudale

Shōgun, la nuova avvincente serie TV storica basata basato sull’omonima saga letteraria di James Clavell che ha da poco debuttato su Disney+, ha conquistato il pubblico con una storia appassionante, una trama ricca di intrighi, personaggi dalle mille sfaccettature e l’estasiata ammirazione dell’affascinante e misteriosa società giapponese, cultura pregna di regole tanto lontane dalla logica occidentale quanto seducenti.

Gli spettatori meno avvezzi agli usi e costumi nipponici e alla storia di questo grande paese, si sono sicuramente già chiesti chi erano gli Shogun, cosa rappresentavano all’interno della società giapponese e quali erano i loro poteri e i loro compiti.

Il potere e l’influenza degli Shogun

Nel corso della storia giapponese, la figura dello shogun ha rappresentato un pilastro fondamentale del potere e dell’organizzazione sociale. Questi leader militari, investiti di un’autorità suprema, hanno dominato e guidato il Giappone per secoli, modellando il destino di questo paese e influenzando profondamente la sua cultura, la politica e la società, con effetti che si ritrovano anche nell’odierno Giappone.

Attraverso una panoramica che cercheremo di mostrare in maniera abbastanza approfondita (per quanto possa esserlo un articolo scritto da semplici appassionati), esploreremo il ruolo degli shogun giapponesi, la loro origine, il loro potere e il loro impatto segnante sulla storia del Giappone.

Origini ed evoluzione dello shogunato

Ma cosa significa shogun? La parola “shogun” deriva dalla combinazione di due kanji giapponesi: “sho” che significa generale o comandante, e “gun” che significa esercito.

La prima comparsa di questa carica risale al XII secolo, durante il periodo Kamakura (1185-1333), quando Minamoto no Yoritomo ottenne il titolo di shogun dopo aver sconfitto i suoi rivali nella guerra Genpei, conflitto che vide contrapposti i clan Minamoto e Taira con la disfatta di quest’ultiomo. Yoritomo divenne così il primo shogun di fatto, sebbene restasse comunque un vassallo dell’imperatore.

Successivamente, durante il periodo Muromachi (1336-1573) si assistette all’ascesa dello shogunato Ashikaga, con Ashikaga Takauji come primo shogun. Questo periodo è spesso associato a una decentralizzazione del potere, con gli shogun Ashikaga che governavano in un contesto di rivalità tra i vari daimyō, i signori della guerra nipponici.

Il culmine del potere shogunale fu raggiunto nel periodo Edo (1603-1868), quando lo shogunato Tokugawa consolidò il controllo su tutto il Giappone. Tokugawa Ieyasu, dopo la vittoria nella battaglia di Sekigahara nel 1600 (eventi narrati dalla splendida docuserie Netflix “L’Era dei Samurai – La nascita del Giappone“), ottenne il titolo di shogun e stabilì il suo quartier generale a Edo (l’odierna Tokyo). Sotto la guida dei Tokugawa, il Giappone conobbe un lungo periodo di pace e prosperità.

Tokugawa Ieyasu

Il potere degli shogun

Gli shogun giapponesi esercitavano un’autorità politica, militare ed economica senza precedenti nel Giappone feudale. Formalmente nominati dall’imperatore, ma nei fatti più influenti di quest’ultimo, erano a capo dello shogunato detenendo il controllo su vasti territori, compresi i feudi assegnati ai daimyō e governando attraverso una rigida struttura gerarchica che comprendeva samurai, funzionari e contadini.

La posizione dello shogun era formalmente riconosciuta dall’imperatore, ma nella pratica gli shogun detenevano il vero potere. Essi emanavano leggi, gestivano la difesa nazionale, stabilivano politiche economiche e diplomatiche e regolavano le relazioni tra i vari daimyo. Inoltre, avevano il potere di nominare e revocare i daimyo, assicurando così la lealtà dei governanti regionali nei confronti dello shogunato.

Uno degli strumenti chiave attraverso cui gli shogun esercitavano il loro potere era lo “sankin-kotai”, sistema che obbligava i daimyo a trascorrere parte dell’anno a Edo con le loro famiglie, con i loro cari che rimanevano come “ostaggi” del governo. Questo sistema rafforzava il controllo centrale sugli stati feudali e preveniva eventuali ribellioni.

L’eredità degli shogun

L’eredità degli shogun giapponesi è profondamente radicata nella storia e nella cultura del Giappone moderno. Il periodo Edo, in particolare, ha lasciato un’impronta indelebile sulla società nipponica. Durante questo periodo il Giappone conobbe un rapido sviluppo economico, una crescita urbana senza precedenti e un vero rinascimento culturale e sociale, dopo essersi lasciato alle spalle il difficile periodo Sengoku, noto come “periodo degli stati belligeranti”.

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Inoltre, l’isolamento del Giappone dal resto del mondo, imposto dagli shogun Tokugawa, contribuì a preservare la cultura e tradizioni del Sol Levante per secoli. Tuttavia, questo isolamento fu anche una fonte di tensioni e conflitti con le potenze straniere, attriti culminati nell’apertura forzata del Giappone agli scambi internazionali nel XIX secolo.

Gli shogun Tokugawa governarono il Giappone fino alla restaurazione Meiji del 1868, quando l‘imperatore Meiji riacquistò il potere politico e il governo dello shogunato fu abolito. La restaurazione segnò l’inizio di un’era di modernizzazione e occidentalizzazione per il Giappone, con l’adozione di importanti riforme politiche, economiche e sociali volte a trasformare il paese in una potenza industriale e militare moderna.

Conclusioni

Gli shogun giapponesi rappresentano una delle figure più influenti nella storia del Giappone. Attraverso secoli di governo, hanno plasmato il destino dell’arcipelago e influenzato profondamente la sua cultura, la politica e la società. Dal periodo Kamakura al periodo Edo, gli shogun hanno esercitato un potere senza precedenti, governando con mano ferma e lasciando un’impronta indelebile sulla storia giapponese.

Nonostante la fine del loro dominio politico con la restaurazione Meiji, l’eredità degli shogun continua a vivere nel Giappone moderno, nel suo patrimonio culturale e nelle sue istituzioni. La figura dello shogun rimane una testimonianza della complessità e della ricchezza della storia giapponese, e il loro legato continua a influenzare il Giappone e il mondo oltre i confini del tempo.

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