Mer 22 Gennaio, 2025

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Circle: la recensione del thriller psicologico di Aaron Hann e Mario Miscione

Dall’unione tra lo stile thriller psicologico e l’analisi della societร  nasce Circle, un film che riporta alla luce la piรน profonda natura umana: l’istinto di sopravvivenza.

Un gruppo di estranei viene rinchiuso in una stanza mortale, costretto a scegliere chi tra loro merita di essere risparmiato.

Questa รจ la descrizione di Circle che troverete su Netflix, un film indipendente che rielabora in chiave sci-fi il classico La parola ai giurati (1957). Tra il folto cast possiamo trovare attori come Carter Jenkins (Alieni in soffitta), Lawrence Kao (Wu Assasins e The Walking Dead), Julie Benz (Dexter) e Michael Nardelli (Revenge).

A prima vista Circle รจ il classico film horror “ognuno per sรฉ” e apparentemente รจ cosรฌ, ma nasconde molto di piรน. La pellicola mi ha incuriosita: se l’uomo รจ sociale per natura e deve prendere delle decisioni collettive come farร  contemporaneamente a curare il proprio interesse per garantirsi la salvezza?

ย Circle, il thriller psicologico dal sapore fantascientifico analizza la psiche dell’individuo nella societร : chi รจ degno di giudicare gli altri?

Sceneggiatori, registi e montatori del film sono Aaron Hann e Mario Mascione, che hanno lavorato insieme a questo film arrivato su Netflix nel 2015.

Un thriller particolarmente ansiogeno, sia per merito dell’ambientazione sia grazia ai suoni. Tutta la vicenda รจ ambientata in un’enorme stanza scura, allo stesso cosรฌ grande e cosรฌ opprimente. Il senso d’ansia รจ sottolineato principalmente dal suono di caricamento della cupola prima di lanciare il raggio letale che, fino all’ultimo istante, non si sa chi colpirร  mortalmente.

Un esperimento psicologico sociale

50 sconosciuti si risvegliano in una stanza disposti in due cerchi concentrici al cui centro รจ posizionata una cupola nera. Ogni 2 minuti circa un raggio originato dal misterioso oggetto uccide un individuo gettando tutti nel panico. Ben presto emerge il fatto che le morti non sono casuali, รจ il gruppo a decidere chi vive e chi muore, inizia cosรฌ la lotta per la sopravvivenza. Ciascuno cerca di convincere gli altri di essere meritevole di continuare a vivere, di dover essere l’ultimo a rimanere in piedi.

Il tempo in cui si svolge la vicenda รจ breve. Circle racconta infatti la macabra avventura dei 50 partecipanti quasi in tempo reale. Le conversazioni, i diverbi, i litigi e anche le grida tengono serrato il ritmo, per sottolineare il poco tempo di cui dispongono i prigionieri. In contrapposizione agli accesi scontri verbali c’รจ la staticitร  fisica di ogni individuo. Ciascuno รจ imprigionato nel proprio cerchio rosso, senza poter avere contatti fisici con gli altri protagonisti.

L’oppressione mentale di Circle ricorda l’atmosfera del film cult The Cube del 1997, in entrambe le pellicole i protagonisti sono costretti ad analizzarsi. Un’ora e mezza di dialoghi che sezionano la psiche cercando di mettere in crisi lo spettatore e facendo riflettere su cosa significhi veramente essere umano. I 50 personaggi sono tutti differenti tra di loro, difficile empatizzare con uno in particolare mentre le antipatie nascono una dopo l’altra. Se in un primo momento รจ facile immaginare che l’avversione per alcuni sia data dalle convinzioni morali, riflettendoci meglio รจ invece data dall’atteggiamento che questi tengono verso i compagni di sventura. Ciascuno cerca di convincere gli altri che รจ degno di vivere, che ama ed รจ amato, che รจ buono, che porta valore, che รจ nel giusto. Tutto ciรฒ in modo egoistico, vedendo solo quanto c’รจ in sรฉ stesso e mai negli altri.

Circle: L’analisi del thriller nel cerchio

Analizzando piรน approfonditamente il film si nota come Circle descriva varie fasi in cui i personaggi provano a capire e risolvere la situazione. I protagonisti inizialmente spaesati nell’oscura stanza di morte in cui si trovano si pongono delle legittime domande: “dove sono?”, “perchรฉ hanno preso proprio me?”.

La trama entra nel vivo quando i protagonisti capiscono che รจ il gruppo a scegliere la vittima. In questo modo il centro dell’attenzione diventa unicamente l’uomo, entrando in una spirale di introspezione si analizza come la societร  etichetti ciascun individuo stereotipandolo. Circle affronta infatti numerosi clichรจ: la bambina, l’uomo ricco, gli amanti, il ragazzo di colore, il soldato, il poliziotto, la donna incinta…

Oltre alla critica verso la societร , Circle mette in luce anche alcuni valori nobili per l’uomo. Primo รจ il rifiuto di contribuire alla morte di un altro essere umano. Secondo รจ ilย  “senso comune”, come viene definito nel film, il dovere di protezione nei confronti di un individuo piรน debole rispetto al resto del gruppo. Terzo (in contrappone al precedente) sostiene l’uguaglianza assoluta degli individui.

A questo punto emergono vari temi su cui dibattono i restanti personaggi. Dall’idea dell’esistenza di Dio al concetto di famiglia, dall’avere un buon lavoro e apportare valore al mondo tramite le proprie azioni. Il fine รจ quello di trovare un metro di giudizio che permetta ai sopravvissuti di decidere chi sarร  il prossimo a morire.

La visione รจ apparentemente difficoltosa, il film รจ in lingua originale e non esiste un doppiaggio in italiano, sostituito dalla presenza di sottotitoli. Si tratta di un prodotto impegnativo dal punto di vista mentale e, per coglierne tutte le sfumature, una sola visione certo non basta. Il tema circa la critica della societร  rimane un evergreen ma รจ il metodo con cui viene affrontato l’argomento a lasciare dubbi.

Sicuramente il dibattito poteva essere approfondito, non fermandosi semplicemente ai piรน superficiali stereotipi che vengono analizzati. La scelta di mantenere suspense fino all’ultimo รจ ottima; ed questo ciรฒ che spinge lo spettatore a rimanere incollato allo schermo fino alla fine.

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