Ven 18 Aprile, 2025

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Death or Glory: Remender a tutto gas! – Recensione

Rick Remender appartiene a quella categoria di autori capaci, ad ogni nuovo lavoro, di trasportare il lettore in dimensioni narrative totalmente rivoluzionarie.

Se con Tokyo Ghost mi aveva stregato mostrando di saper padroneggiare lo stilema cyberpunk con notevole maestria, con il suo ultimo parto creativo, Death or Glory, mi ha rapito con una storia che unisce ottani e sangue.

Death or Glory, Remender spinge sull’acceleratore con una storia ipercinetica e senza freni!

Il titolo, come si scoprirà leggendo il primo volume edito da BAO Publishing, è un sottile gioco di parole tra l’elemento scatenante della vicenda ed il nome dell’anti-eroina protagonista, oltre a richiamare un noto brano dei Clash. Remender, infatti, non racconta una trama in cui ci siano buoni e cattivi, ma persone mosse da emozioni reali che, con tutta la licenza poetica del media fumetto, si mettono in gioco per non abbassare la testa dinnanzi ad una vita impietosa. E lo fanno in grande stile.

Glory è una giovane meccanica intrappolata in uno sperduto paesino dell’America più recondita e desolata che possiate immaginare. A interrompere questa sua monotonia, arriva la necessità di trovare un fegato nuovo per il pare, a cui restano settantadue ore. La disperazione spinge la giovane ad architettare un colpo contro uno dei boss locali, un uomo spietato e invischiato in affari poco chiari, con un piccolo dettaglio: è l’ex marito di Glory!

Remender deve essersi divertito parecchio ad architettare questa base di trama su cui sviluppare il suo racconto. In una storia simile, innestare altri elementi non è semplice, bisogna trovare un equilibrio emotivo che sia credibile ed abbia solide radici, anche narrative, per sostenere tutta la vicenda. Da Remender mi aspetto sempre il meglio, ben sapendo che la sua estrosità possa spingerci anche oltre certi limiti: con Death or Glory non mi ha deluso.

Come per altre recenti opere, da American Monster a Redneck, anche in Death or Glory ci ritroviamo in una struttura sociale poco nota ma piuttosto diffusa degli States. Il mondo dei truckers, i camionisti a stelle e strisce, è il fulcro perfetto su cui far ruotare la vicenda di Glory. Cresciuta in mezzo a loro, grazie alla scelta dei genitori di educarla fuori dal sistema e farle conoscere il proprio paese percorrendone le strade, Glory ha una visione del mondo diversa da quella canonica, in cui una persona a volte deve sapersi mettere in gioco oltre il limite, contando solo sulle proprie forze e su pochi, fidati amici.

Mi ha appassionato vedere questa insolita famiglia di burberi autisti stringersi, sin dall’inizio, intorno alla ragazza, coriacea ma dall’anima fragile. Remender ha saputo creato un intelligente gioco di prospettive, in cui l’aspetto emotivo della vicenda, presentato principalmente tramite azzeccati flashback, si contrappone al dinamismo ipercinetico del presente. Ne consegue un ritmo narrativo che ha fatto divorare il primo volume di Death or Glory, travolto da questa vicenda che ad ogni pagina si faceva sempre più complesso e adrenalinico.

In questi slanci narrativi, spesso gli autori si perdono in mille diramazioni che rischiano di generare confusione, confondendo il lettore. Con Death or Glory, invece, i vari elementi sono inseriti con una precisione chirurgica, nel momento migliore arriva una svolta inattesa, ma credibile, perfettamente inserita all’interno dell’avventura di Glory.

Death or Glory sin dalle sue prima battute si presenta onestamente al lettore. L’apertura nel fast food strizza evidentemente l’occhio ad un certo cinema, con una sensazione di tarantiniana memoria che ben lancia l’atmosfera esagerata e paradossale di alcuni punti della trama. Remender si diverte, e questa sua vena ironica arriva perfettamente nella storia, complice un tono dei dialoghi che rispecchia in modo avvincente le personalità dei personaggi. E in questo volume ci sono delle personalità di grande caratura, estreme come si richiede alla trama, ma rese magnificamente, ironizzando anche sugli stereotipi di certe figura da road movie.

Leggere Death or Glory è una corsa contro il tempo, sensazione ideale visto il punto di partenza della vicenda. La ricerca di Glory si intreccia con una delle grandi difficoltà sociali americane, che viene sfruttata da Remender per introdurre una figura criminale incredibilmente odiosa ma affascinante, soprattutto grazie agli sgherri di cui si circonda. La verve creativa dell’autore è assolutamente libera, non ci sono limiti, e questa esagerazione, in alcuni punti forse eccessiva, è comunque sempre stemperata da attimi di comicità irriverente e ben utilizzata.

Trattandosi essenzialmente di un fumetto dinamico, Remender doveva avvalersi di un disegnatore che sapesse valorizzare in modo particolare questo aspetto. Il francese Bengal si è rivelato la scelta giusta, visto che grazie al suo modo di intendere la costruzione delle tavole sa come veicolare al meglio le intense scariche adrenaliniche della trama. Se Remender crea situazioni al limite dello splatter, Bengal non si tira certo indietro, offrendo la giusta interpretazione inserendo un tono quasi da cartoon che, ironicamente, rende ancora più ‘forte’ la scena.

Dove però il disegnatore mi ha totalmente estasiato è nelle scene on the road. La velocità degli inseguimenti e la caratterizzazione dei mezzi sono due carte vincenti dell’artista francese, essenziali, oserei dire, all’anima di Death or Glory.

In tutto questo apprezzamento per la nuova proposta di BAO Publishing, mi sorge solo un dubbio: quanto può durare l’avventura di Glory? Mettiamoci le settantadue ore di tempo per salvare il padre, che diventa l’orizzonte temporale, e la quantità di espedienti che si possono ulteriormente inserire senza sfilacciare troppo la storia, ed ecco che Death or Glory si presenta, a mio parere, idealmente come una mini che può esser contenuta a dovere in altri due volumi.

Ma, come dicevo prima, parliamo di Remender, e quindi attendiamoci di tutto. L’importante è che BAO Publishing, anche per i prossimi volumi, infonda la stessa cura, soprattutto con il ricco comparto di extra in fondo al volume.

A noi lettori, non resta che controllare di aver fatto il pieno, allacciato le cinture ed esser pronti a seguire Glory a tutto gas!