Le emozioni sono alla base del mondo dei fumetti, credo che questa sia ormai assodato. La capacità di un autore di creare un legame con i propri lettori si basa su questo, un luogo di incontro in cui si crea un’alchimia fatta di condivisione e comprensione. Parte essenziale di questo scambio è il sentirsi sereni, sapere che di fronte si abbia qualcuno che comprende e accetta chi siamo. E la prova di quanto tutto questo sia reale è Denti, il volume firmato da Elisa2B.
Con Denti, Elisa2B si riconferma come una delle promesse del fumetto italiano del futuro
Da queste parti, Elisa è apprezzata parecchio, lo premetto. Con il suo La chiamata, la giovane artista ha mostrato come possiamo aspettarci grandi cose da lei nel futuro, non solo in termini di impatto visivo quanto nell’interpretazione emotiva della narrazione. Ed è questa sua capacità di raccontarsi e raccontare che ha infranto quella barriera tra lettore ed autore, la sua spiazzante sincerità è il primo passo che ha portato alla creazione di Denti.
Tutto nasce da una proposta di Elisa: raccontatemi i vostri momenti più bui, li rendo fumetto. Non è spettacolarizzazione del dolore o dell’inquietudine personale come siamo ormai abituati a vedere ogni giorno, si tratta di una mano tesa da amica verso chi ha delle cicatrici mai completamente guarite. Perché, però, qualcuno dovrebbe affidare la propria sofferenza ad una sconosciuta?
Bella domanda. In realtà, verrebbe da dire, Elisa non è una sconosciuta per chi ha letto La Chiamata. C’è tutto il suo mondo, per quanto lei possa dirvi che in fondo quel volume non è il suo lavoro migliore (esordio spettacolare, ma cara Elisa è pur sempre un esordio, accettalo!). Quel che la giovane artista ha inserito in quel volume ha fatto in modo che i lettori la sentissero vicina, da quelle pagine è nato un legame fatto di mutua fiducia e comprensione.
E quindi, protetti da un parziale anonimato, sono arrivati gli spunti per Denti. Sono tutte storie intense, che hanno profondamente segnato chi le ha vissute. Dalla violenza domestica all’abuso, i temi sono tosti, al punto che ci si potrebbe chiedere se era giusto portarli su pagina. Per la cronaca, la risposta è si.
Nascondersi dietro un paravento e negare queste brutture è un torto a chi le ha subite, soprattutto ora che ha il coraggio di rivelarle, magari in cerca di una conclusione. Tolto il dente, tolto il dolore, potremmo pensare. Non è così facile, certe sofferenze rimangono per sempre, ti segnano, puoi sopportarle condividendone il peso con altri. Con Elisa, in primis, che le ha fatte sue, subendole a livello emotivo, per renderle con delicata intensità e garbo, e con tutti coloro che avranno la fortunata intuizione di leggere questo volume.
La bravura di Elisa, come si diceva, è l’interpretazione emotiva della storia. Graficamente, è sicuramente appassionante, con una visione personale della rappresentazione che, pur con gli inevitabili difetti delle prime armi, lascia intendere una padronanza del mezzo fumetto matura e molto promettente.
La differenza è nel modo in cui tratto, disegno e costruzione della tavola concorrono in modo sinergico a trasmettere l’emozione. La scelta del dettaglio da mostrare è sempre ottima, mai puntata alla morbosità ma scaturito dall’emozione, una capacità particolare di Elisa che le consente di ritrarre anche nudità che siano sempre immagini delicate e oneste, avulse da qualsiasi volgarità.
In Denti, alcune tavole sono impressionanti per la cura con cui vengono realizzate. Le ombre non sono semplici estensioni visive dei personaggi, ma diventano specchio delle loro sofferenze e rivelatrici della reale natura dei protagonisti. La scelta di un punto di vista particolare, l’utilizzo di soluzioni grafiche interessanti e coraggiose sono parti integranti della storia, la acuiscono ed approfondiscono, toccando corde emotive che colpiscono il lettore rendendolo parte delle difficoltà dei protagonisti.
Elisa dimostra come chi si è affidata a lei per dare immagine alle proprie ferite abbia compiuto la scelta giusta. Può esser parte di un percorso terapeutico interiore, una catarsi dell’anima che necessitava solo un’occasione di esplodere. Difficile interpretare tematiche così complesse e personali con il giusto tatto.
Avevo apprezzato molto la sensibilità di Elisa in La chiamata, ma un conto è mettersi in gioco con il personale, un altro è dare corpo alle difficoltà altrui. Serve non solo arte, ma una dose di umanità e comprensione immensa. Ed è quello che Elisa ha trasfuso in Denti, rendendolo uno spaccato di umanità duro e spietato, capace però di mostrare una via di accettazione, tortuosa e massacrante, ma necessaria.
Denti non è solamente un magnifico regalo a chi si è fidato di Elisa, è un’opera in cui il fumetto diventa emozione, l’ulteriore dimostrazione di come il talento di Elisa2B finora sia stato solo scalfito in superficie.