A ridosso del Natale, arriva lโepisodio di mid season per Designated Survivor, La linea del fuoco. La scelta di questo episodio, ambientato nel periodo natalizio, non casca a fagiolo solo per i siparietti con i canti natalizi, ma per il punto in cui siamo arrivati allโinterno della macrotrama della serie.
Lo scorso episodio ha inserito un bel colpo di scena allโinterno della story line del complotto, mostrando sotto una luce tuttโaltro che positiva la figura di Damian Rennett, lโagente dellโMI6 affiancato allโagente Anna Wells. Di conseguenza, anche le poche sicurezze che avevamo. Questa rivelazione, che ha sconvolto non poco Anna vista la sua relazione con Rennett, ha messo in moto una nuova dinamica da spy story che sembra rinvigorire il ritmo di Designated Survivor.
Designated Survivor ci saluta fino a marzo con un episodio dal finale intenso
Dโaltro canto, dopo una narrazione decisamente lenta e abbastanza scontata, sembra aver ritrovato vigore anche lโarco narrativo legato allโimpeachment della First Lady. Scaturito come corollario dellโaffair Lloyd. Dopo un lungo braccio di ferro con Forstell, il direttore dellโFBI che come un mastino indaga sulla famiglia di Alex Kirkman, finalmente arriviamo ad una resa dei conti. Le velleitร politiche di Forstell e la tensione che si รจ creata tra Alex e Kirkman per la gestione di questa indagine sono finalmente risolte. Non รจ una soluzione senza traumi, questo รจ sicuro, come dimostra il finale, ad effetto.
Come da copione, alla macrotrama dellโepisodio si lega quella del singolo episodio di Designated Survivor. In La linea del fuoco un incendio rischia di devastare una comunitร cresciuta vicina alla foresta in pericolo, ma una piccola congrega di una chiesa minore si oppone allโevacuazione. Al centro del contendere, la vita della figlia di una delle credenti, in quello che diventa un braccio di ferro tra diritto di culto e obbligo medico.
Kirkman a questo punto deve affrontare una sfida contro il tempo per assicurare alla giovane una cura che sia compatibile con le regole della chiesa, prima che il rogo della foresta uccida al congregazione. Ad aiutare il presidente ci sono Aaron e Emily, che saranno il tramite tra Kirkman e credenti.
Il ritmo dellโepisodio riesce a tenerlo spettatore intrigato a dovere, grazie alla perfetta alternanza tra le tre linee narrative dellโepisodio. Di sicuro impatto il tema della libertร di culto, specialmente quando in contrasto con le esigenze mediche. Si tratta di un argomento delicato, molto sentito in America, che in questo episodio di Designated Survivor viene affrontato marginalmente, con un tocco di retorica tipicamente made in America, ma sempre mantenendo un tono rispettoso.
Il colpo di scena finale รจ quello che dovrebbe dare il senso a questo episodio, colpendo duramente il Presidente. Nonostante unโottima costruzione della scena, con un gioco di inquadrature e slow motion finale che viene esaltata dalla recitazione di Kiefer Sutherland, questo evento drammatico era abbastanza prevedibile, visto le news sullo show che si inseguivano negli ultimi tempi.
Con questo episodio, possiamo fare un primo bilancio della seconda stagione di Designated Survivor. Una partenza dinamica che mantiene alto il fascino attaccandosi al finale della prima stagione ha presto lasciato spazio ad un lenta ripresa del ritmo della serie, al punto che si era arrivati ad una situazione di empasse in cui Designated Survivor sembrava arrivato al capolinea. Con gli ultimi episodi, sembra ritrovato quello sprint necessario per dare nuovamente linfa alla serie. La conferma la avremo solo quando a marzo su Netflix arriverร la seconda parte della seconda stagione di Designated Survivor.