Sab 16 Novembre, 2024

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Doctor Strange nel Multiverso della Follia: la spiegazione delle scene post-credit

Doctor Strange nel Multiverso della Follia è finalmente approdato nei cinema italiani, regalandoci il primo vero horror dell’Universo Cinematografico Marvel, con Sam Raimi che fa il Sam Raimi e mette tanto di suo nel secondo capitolo dedicato allo Stregone Supremo.

Come ogni pellicola dei Marvel Studios che si rispetti, anche Doctor Strange nel Multiverso della Follia ha tenuto incollati gli spettatori alle poltrone ben oltre i titoli di coda, con due scene post-credit che meritano una veloce ma puntuale spiegazione.

Ebbene si, chi ha già visto il film si è trovato di fronte a due “scuole di pensiero” diverse per quanto riguarda queste sequenze extra, immagini che vi racconteremo non prima di avervi invitato a non continuare con la lettura se non avete ancora visto il film.

Spiegazione delle scene post-credit di Doctor Strange nel Multiverso della Follia (spoiler)

Allora, se siete ancora qui vuol dire che volete saperne di più delle scene post-credit di Doctor Strange 2:

Partiamo con la seconda delle scene in questione, sia perché si ricollega a una scena già vista nel film stesso, sia perché rappresenta più che altro un auto-omaggio che Sam Raimi ha deciso di concedersi.

Protagonista della sequenza, manco a dirlo, è Bruce Campbell, attore-feticcio di Raimi che abbiamo già visto in celebri cameo nella trilogia di Spider-Man firmata proprio dal regista statunitense.

Nella seconda scena post-credit, infatti, vediamo il venditore di hot dog dell’universo 883 interpretato da Campbell smettere finalmente di prendersi a pugni (situazione innescata da un incantesimo di Strange nel corso del film), rivolgendosi poi direttamente al pubblico e annunciando che tutto è finito, sia l’incantesimo che il film.

Si tratta di una citazione al film La Casa 2 dello stesso Raimi che vedeva il protagonista Ash Williams (Campbell) cercare di schiaffeggiarsi e strangolarsi da solo.

La prima scena post-credit, invece, in pieno stile Marvel, rappresenta una sorta di cliffhanger per il ritorno dello Stregone Supremo in un prossimo film a lui dedicato (cosa tra l’altro proprio in chiusura dei titoli di coda).

Mentre passeggia per le strade di New York, Stephen Strange viene chiamato da una donna che si scopre essere Clea (Charlize Theron). Clea dice a Strange che lui è stato autore di un incursione nel multiverso che deve essere “sistemata”, aprendo poi uno squarcio nel tessuto della realtà che funge da portale verso un’altra dimensione che i due si apprestano a varcare. A questo punto Doctor Strange indossa la sua cappa con un incantesimo e sfoggia il terzo occhio spuntatogli sulla fronte.

Si tratta dell’Occhio di Agamotto, il potente talismano di magia bianca che oltre a essere un oggetto, permette al suo possessore di avere un terzo occhio sulla fronte aumentando a dismisura le capacità di preveggenza, la percezione mistica e la possibilità di conoscere e vedere i legami tra le diverse realtà.

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