Secondo quanto emerso nelle ultime ore pare proprio che il CEO di Electronic Arts (EA) stia considerando i vantaggi che l’inserimento della pubblicità nei giochi AAA potrebbe portare alla compagnia.
Quella che è iniziata come una piccola questione quasi trascurabile su Youtube diversi anni fa, sembra oggi essere diventata oggi un possibilità ovunque si guardi. Le interruzioni dovute alle fastidiosissime pubblicità negli anni si sono moltiplicate insieme ai servizi di streaming. Recentemente, infatti, come sappiamo anche Amazon Prime Video ha introdotto le pubblicità, che è possibile arginare solamente pagando una maggiorazione sul prezzo dell’abbonamento.
Finora i videogiochi non sono stati contaminati in modo così evidente ma, grazie a EA, le cose potrebbero cambiare.
Ipotizzando uno scenario estremo, immaginiamo per un secondo di essere impegnati nel nostro titolo preferito: stiamo affrontando uno dei boss più impegnativi del gioco (magari in un soulslike) e proprio mentre rotoliamo, per schivare un colpo mortale, parte la pubblicità. L’esperienza ci insegna molto bene che in casi come quello appena citato andremo incontro a un Game Over certo.
Guardare un video su qualche social oppure un film nelle piattaforme di streaming è un’esperienza passiva a cui ormai ci siamo abituati sin da bambini, anche con qualche spot pubblicitario. Per quanto riguarda i videogiochi invece? Proprio come sfogliare le pagine di un libro, il videogioco è un’azione attiva che ci richiede di interagire con ciò che abbiamo davanti.
In moltissime opere la sospensione dell’incredulità è un processo fondamentale per godere dell’esperienza. Molti film e serie TV ci appaiono mediocri anche perché, a causa della pubblicità che interrompe la nostra esperienza, fatichiamo a immedesimarci. Se l’inserimento della pubblicità nei giochi AAA da parte di EA dovesse andare in porto, probabilmente il fenomeno dilagherebbe anche ad altre software house. Presto anche i videogiochi con budget inferiori potrebbero finire per essere infestati da annunci pubblicitari; un po’ come accade già oggi con il gaming tramite app sui dispositivi mobili.
Peggiorare la qualità di un prodotto che funziona con l’inserimento della pubblicità nei giochi, chiedendo poi ai giocatori di sborsare ulteriori soldi per tornare a vivere l’esperienza di gioco libera così come è ora, potrebbe allontanare molti fan dal settore videoludico.
Ovviamente si tratta di ipotesi che, tuttavia, con l’interesse manifestato da Electronic Arts, potrebbe non essere oggi più così distante dal nostro reale futuro.