C’è una storia che è tornata alla ribalta in questi giorni, riportata dal noto portale IGN, che racconta di come Nintendo sia arrivata in Europa grazie ad una piccola, innocente bugia.
Questa è la storia di come, con una piccola bugia, lo svedese Owe Bergsten sia riuscito a portare Nintendo in Europa
Correva l’anno 1981 e Owe Bergsten, titolare di un piccolo negozio di elettronica a Kungsbacka, in Svezia, si trovava a Singapore insieme ai suoi colleghi, alla ricerca di prodotti interessanti da importare nel Vecchio Continente.
Sulla strada del ritorno, l’attenzione di Bergsten viene catturata da un particolare titolo, Fire RC-04, a bordo di una piccola console portatile con schermo LCD.
Sicuro del successo che un tale dispositivo di gioco avrebbe avuto in patria, il protagonista di questa storia prova, più volte e invano, a mettersi in contatto con l’azienda produttrice, il cui nome era riportato sulla cover di questa console: Nintendo.
Una risposta da parte dell’azienda nipponica è arrivata solo un mese e ben tre telex dopo, mettendo Bergsten davanti ad un’importante scelta: dire la verità sulla sua attività o raccontare una piccola bugia, presentando la sua compagnia, Bergsala, come l’unica azienda con tutte le carte in regola per distribuire ufficialmente i prodotti Nintendo in Europa.
Oggi, dopo quasi trent’anni, al numero 21 di Marios Gata (Mario Street), si trova un’edificio molto più grande, interamente costruito con le ricchezze che Bergsten e soci sono riusciti a raccogliere con il loro duro lavoro, con tanto di museo Nintendo nella hall.
Ad oggi, Bergsala è ufficialmente Nintendo Svezia, ma si occupa di distribuire console, giochi ed accessori della casa nipponica anche in Danimarca, Norvegia e Finlandia, tanto che il nome figura ancora tra le informazioni sul copyright presenti in fondo alle home page dei siti ufficiali.
Insomma, tutti noi videogiocatori europei dobbiamo molto a Bergsten e la sua bugia, no? Che cosa ne pensate? Fatecelo sapere con un commento qui sotto!
Fonte: IGN