L’universo stava per essere distrutto per sempre, il compito di salvarlo è stato affidato a noi, un manipolo di Architetti che, con l’aiuto di alcuni fondamentali artefatti, dovevamo provare a salvare la principessa sconfiggendo i suoi malvagi figli, uno ad uno, ma avevamo solo 18 ore per compiere l’impresa! Ovviamente ce l’abbiamo fatta (altrimenti non sareste qui), scoprite come, continuando a leggere la nostra recensione di Eterea.
La recensione completa di Eterea: il nuovo gioco da tavolo di Little Rocket Games
La principessa Eterea è stata incatenata nel cuore del primo mondo, i suoi figli, custodi delle sei dimensioni, hanno rovesciato il trono decisi ad impadronirsi dei principi fondamentali per poter regnare sull’intero universo.
Ciò che un tempo era un pianeta fiorente è ormai un lontano ricordo, quel luogo dove nasce la vita si è spento, le Essenze Vitali, ormai perdute, non generano più esseri e il filo che lega tutte le galassie è corroso e prossimo a scindersi.
Ve lo anticipiamo subito: Eterea è un gioco da tavolo strano, a partire dal fatto che sulla scatola troviamo il nome dell’editore, Little Rocket Games, ma non quello dell’autore, Giampaolo Rizzino (lo abbiamo scoperto sbirciando su BGG), cosa piuttosto old-style che ci riporta indietro nel tempo agli anni pre-Alex Randolph (che fu il primo autore a battersi per il diritto di vedere raffigurato il suo nome in copertina). Gli artwork sono invece a cura di Marco Salogni.
È strano anche perché è un gioco basato sul lancio di dadi ma può causare piccole paralisi da analisi. Però, non vogliamo anticiparvi tutto qui, proseguite e capirete meglio.
Prima di tuffarci a pieno nel vivo della recensione c’è un’altra informazione di base di cui non abbiamo ancora parlato: Eterea è un titolo per 2-4 giocatori, dai 12 anni in su, con una durata “ufficiale” di 60-90 minuti (nella nostra esperienza può però arrivare anche a 2 ore, soprattutto in 4).
Il contenuto della scatola oversize di Eterea
La prima cosa (strana) che noterete acquistando il gioco da tavolo di Little Rocket Games (che potete trovare A QUESTO INDIRIZZO) è la dimensione della scatola, a dir poco imponente, un parallelepipedo a base quadrata con lati di 40 cm circa. L’immagine di copertina è semplice ma evocativa, quindi non vi dispiacerà metterla in cima al vostro scaffale con la copertina in bella vista.
All’interno troviamo:
- la Plancia di Gioco;
- 40 Gemme Essenza Vitale;
- 4 Pedine Architetto;
- 1 Cilindro Segnatempo;
- 24 Segnalini Artefatto e 144 Segnalini Requisito (in 4 colori);
- 24 Segnalini Chiave;
- 6 Dadi Elementali (bianchi);
- 6 Dadi Costruttore (rossi);
- 4 Dadi Dimensionali (neri);
- 48 Carte Requisito di dimensione mini Euro (8 per ciascuna Dimensione);
- 48 Carte di dimensione Europea standard (18 Risoluzione, 6 Carte Architetto, 6 Carte Dimensione Chiusa, 18 Carte Vocazione).
Tutti i token e le gemme sono di discreta qualità, le carte sono invece un po “leggere” quindi il consiglio è quello di proteggerle con le apposite bustine protettive.
Prepariamoci a lanciare i dadi e a salvare la principessa (e l’universo intero)
Eccoci arrivati nel vivo dell’azione (e della recensione) di Eterea.
Il setup è molto semplice:
- si mescolano tutti i mazzi di Carte Requisito separatamente e si dispongono a faccia in giù nei relativi spazi sulla plancia;
- si sceglie (o si pesca) una Carta Risoluzione, che corrisponde all’obiettivo da soddisfare per vincere;
- ogni giocatore sceglie un colore, prende 4 Essenze Vitali, pesca una Carta Architetto e tre Carte Vocazione e ne sceglie una che gli darà un potere unico da utilizzare durante la partita;
- a partire dal primo giocatore tutti lanciano un dado Elementale per scoprire la loro Dimensione di partenza.
Le dimensioni sono 6: Acqua, Terra, Fuoco, Vento, Cosmo e Oblio; a seconda dell’Architetto che avremo pescato ciascuna dimensione potrà influire positivamente, negativamente od essere neutrale rispetto alle nostre mosse.
Una volta chiaro questo punto possiamo dare il via alla competizione. Già, perché solo il primo Architetto che accumulerà gli Artefatti e le Chiavi indicate nella Carta Risoluzione potrà fregiarsi del titolo di salvatore dell’universo!
Il gameplay è abbastanza intuitivo e si divide in due Fasi: la Fase delle Dimensioni e la Fase dei Boss; in entrambe le fasi lanceremo almeno un set di dadi per ottenere determinati risultati.
Per prima cosa potenziamoci vagando per le varie Dimensioni
Nella Fase delle Dimensioni dobbiamo muovere il nostro meeple su uno spazio ottagonale adiacente e lanciare obbligatoriamente uno dei tre set di dadi disponibili, cercando di ottenere i risultati utili per piazzare sulla plancia i nostri segnalini requisito oppure per compiere le seguenti azioni speciali:
- Creazione: permette di creare un requisito a scelta in qualsiasi dimensione aperta;
- Wormhole: permette di aprire una nuova dimensione e spostarci subito lì;
- Reazione nucleare: permette di chiudere una dimensione;
- Creare un’Essenza Vitale;
- Estirpazione: permette di rimuovere dalla plancia tutti i segnalini intorno al nostro meeple.
Il riepilogo di tutte le combinazioni utili per le nostre azioni è riportato sulla plancia di gioco.
Abbiamo poi a disposizione tre azioni facoltative: giocare una o più Carte Requisito, per sfruttare i bonus one-shot che ci regalano, tirare un secondo pool di dadi (diverso dal precedente) ed infine giocare nuovamente Carte Requisito.
Ogni volta che lanciamo il set di dadi scelto dobbiamo mettere da parte almeno un dado, anche se inutile per la combinazione che stiamo tentando di ottenere, e possiamo rilanciare gli altri. Abbiamo a disposizione quindi un massimo di 6 lanci (4 per i dadi neri) per ciascun set per provare ad ottenere almeno una combinazione utile.
Una volta soddisfatti i requisiti riportati su una delle due Carte Requisito disponibili nella nostra dimensione possiamo prenderla, rivelandone un altra. Una volta che avremo due carte provenienti dalla stessa dimensione potremo prendere anche il relativo Artefatto.
Il set di Dadi Dimensionali neri non è invece utile per creare direttamente le combinazioni richieste ma serve per manipolare:
- il tempo: ossia spostare il segnaturno avanti o indietro di 3 o 4 ore a seconda del risultato dei lanci;
- lo spazio: ci permette di muoverci in una dimensione già aperta;
- l’infinito: ci permette di spostare 1 o 2 segnalini requisito da una Dimensione ad un’altra.
Una volta ottenute almeno 8 Carte Requisito, nonché gli artefatti necessari per provare a vincere il gioco (controllate bene anche quelli richiesti dai vari boss per accedere alla loro stanza) potremo usare un Whormole o il set di dadi neri per entrare nella Dimensione dei Boss.
Una volta entrati nella Dimensione dei Boss non potremo più uscirvi: la vittoria o la morte!
Nella Fase dei Boss dobbiamo essenzialmente comporre il nostro set di dadi personale e lo lanciamo per cercare di ottenere il risultato corretto per sconfiggere il Boss e prendere la sua Chiave.
La meccanica dei lanci è la stessa della fase precedente, ma ogni dado non utile che mettiamo da parte ci toglie un’Essenza Vitale (i nostri punti vita). Terminate le Essenze Vitali moriremo e perderemo la partita.
Una volta battuto il Boss, nel turno successivo potremmo spostarci verso quello adiacente (se utile per vincere la partita) o lanciare i dadi neri per manipolare lo spazio-tempo a nostro favore, in modo da entrare nella stanza del Boss successivo e provare a combatterlo.
Il primo che elimina tutti i Boss richiesti dalla Carta Risoluzione vince!
Cosa ne pensiamo di Eterea: ecco le conclusioni alla nostra recensione
Terminiamo quindi la nostra recensione di Eterea con le nostre opinioni finali.
Cominciamo, come al solito, dai materiali: la scatola è davvero grandissima e molto capiente, ben più del necessario, tant’è che difficilmente riuscirete a metterla in verticale sui vostri scaffali.
I materiali sono discreti e tutto sommato resistenti, ma come già accennato sopra vi consigliamo di proteggere le carte con le apposite bustine. Gli artwork sono semplici ed essenziali, una scelta stilistica che può piacere o meno ma comunque coerente con tutte le altre scelte editoriali riguardanti il gioco.
La pecca più evidente a livello di componentistica riguarda le carte della dimensione oblio e i segnalini del giocatore blu, sui quali è difficile distinguere i simboli in quanto il contrasto con lo sfondo è insufficiente.
Il regolamento è chiaro e le regole di entrambi le fasi sono tutto sommato semplici. La Fase delle Dimensioni risulta, a livello di meccaniche, sicuramente la più interessante fra le due. In questa fase sono presenti alcune idee originali che rendono il gioco sufficientemente strategico e che nascondono bene l’impatto dell’alea (che è comunque molto presente e influisce tantissimo sul gioco).
L’idea di crearsi un pool di carte potenti per poter battere i boss finali è davvero molto bella. Peccato che, nella Fase dei Boss, il rischio di vedere crollare inesorabilmente qualsiasi strategia è molto alto. Questa fase risulta infatti molto punitiva a causa dell’alea che diviene molto meno gestibile di quanto non avvenga nella prima fase.
La sensazione finale è che il gioco sia un po’ troppo altalenante.
Personalmente credo comunque che, se giocato nel giusto mood e con un gruppo non troppo pretenzioso, Eterea può risultare comunque un gioco piacevole, visto che la sfida con i Boss risulta davvero complicata e sfidante.
Pertanto, se siete amanti del controllo, Eterea non è il gioco che fa per voi, ma se invece cercate un gioco che vi regali il brivido dell’incertezza dall’inizio alla fine e se vi piacciono le sfide difficili (battere i boss finali è, in alcuni casi, davvero complicato) allora potreste farci un pensierino.