Ai tempi del liceo c’era una tradizione che quotidianamente si ripeteva all’intervallo: la partita di Magic. Per i pochi miscredenti che non lo conoscono, o ricordano, Magic è stato il gioco di carte più diffuso e giocato da una generazione, ancora oggi piuttosto diffuso. Col passare del tempo sono usciti vari emuli, si è arrivata alla dimensione digitale, in cui attualmente spopola Heartstone, ma fortunatamente trovano spazio anche giochi come Faeria, presente nel catalogo di Steam.
Dopo gli anni di Magic, parzialmente deluso dalle prime trasposizioni videoludiche, non mi ero mai avvicinato troppo alla versione in pixel dei card games, ma provare Faeria mi ha dato una certa soddisfazione, grazie ad una serie di caratteristiche particolarmente interessanti.
Faeria è un’interessante trasposizione di card games nel mondo dei videogiochi
Sostanzialmente, non siamo certo di fronte ad un stravolgimento epocale del genere. Come da tradizione, infatti, ci troveremo ad affrontare un avversario, IA o umano, usando come unica arma il nostro mazzo di carte, in cui sono presenti creature e ‘terre‘.
Le prime, ovviamente, sono le nostre truppe, ognuna con punti attacco e punti vita, che andranno a lottare sul terreno di scontro , ma che possono essere evocate solo quando saremo in possesso di un determinato ammontare di punti ‘terre’.
In Faeria, infatti, il terreno di scontro assume un ruolo tatticamente fondamentale. Per affrontare i nostri avversari dovremo, infatti, crearci un nostro percorso, riempendo gli esagoni che compongono il tabellone di gioco con le ‘terre’, in base ai nostri punti azione.
Un terreno generico costa un punto azione, mentre le ‘terre‘ specifiche (Deserto, Foresta, Lavico, Acquatico) costano ben due punti. Mettere in campo terreni speciali, però, aumenta il nostro contatore dei punti terreni, consentendoci di evocare le creature più potenti di ciascuna ambientazione.
All’inizio, per prendere famigliarità con Faeria, potremo evocare solo i terreni base, ma ben presto avremo a disposizione la possibilità di calare i terreni più potenti. Nel creare i nostri percorsi verso il nemico dovremo cercare di raggiungere anche dei particolari pozzi, da cui attingere al mana (i punti azione) necessari per la nostra avanzata.
Sembra facile, vero? Giocando scoprirete che non sarà proprio così semplice. In Faeria la preparazione di un buon deck, misto ma non troppo vario, deve esser affiancata ad un’attenta valutazione di quali creature calare nella mischia, costringendoci ad una ragionata disposizione dei diversi terreni.
Nelle prime partite, complice l’entusiasmo e la facilità iniziale, ho lasciato che a guidarmi fosse più che altro la curiosità di mettere in campo le creature più potenti. In realtà, dopo qualche giocata, mi sono reso conto come non sia la singola creatura a far la differenza, ma il gioco di squadra.
Alcune creature, infatti, una volta schierate possono infliggere bonus particolare ai nostri guerrieri già schierati o penalizzare i combattenti avversari, portandoci anche a scegliere di compiere sacrifici in battaglia per ottenere dei miglioramenti del nostro eserciti.
Faeria è un titolo che sa unire il mondo dei giochi di carte con una narrazione semplice, ma capace di dare un valido supporto alla struttura del gioco.
Non da meno è la cura dei dettagli, sia nell’interfaccia che nella realizzazione dei disegni delle nostre carte. Trattandosi di un card game, infatti, Faeria non poteva esimersi dallo sfoggiare una serie di illustrazioni di alto profilo, per emozionare i giocatori e trasmettere, al contempo, il carisma dei diversi personaggi.
Personalmente, sono rimasto colpito dalle creature della foresta e del fuoco, particolarmene evocative, anche se ammetto di aver gradito il tono quasi steampunk di alcune creature meccaniche.
Il titolo di Abrakam SA è stata una piacevole sorpresa, capace di affascinarmi e riportarmi ai tempi delle partite di Magic, con la piacevole variante che stavolta non devi temere l’ennesimo compito in classe di chimica!