Apostolo (Apostle), il nuovo film horror targato Netflix, sta riscuotendo un discreto successo tra i fan del genere, che si domandano tuttavia il vero significato dietro al criptico finale della pellicola diretta da Gareth Evans.
Gareth Evans ha voluto spiegare il significato del finale di Apostolo, il nuovo film horror di Netflix che, originariamente, non doveva finire così
Ed è lo stesso regista che a Collider ha spiegato il finale di Apostolo, un finale controverso che nasconde un significato più profondo delle stesse “radici del film” (e chi ha visto il film sa cosa intendo).
Ecco le sue parole:
“Il fatto è che in origine il film non sarebbe dovuto finire così. Avevamo altri piani per il finale. Era più nichilista e oscuro. L’idea era di far vedere la storia di questo che ha perso tutta la sua fede fino a quando non intraprende questo viaggio, è diventato un ateo e ha avuto una vita che lo ha portato in molti luoghi oscuri. Alla fine c’è questa cosa della fertilità, rilasciata liberando la dea dai vincoli, il dolore e la tortura che ha subito. Sta diventando il dio dell’isola ed è quasi come se la stesse sostituendo. Quando la sua mano gocciola il sangue, lo vedi, è come se fosse il nuovo cuore pulsante del villaggio. Quando Malcolm guarda e quasi sorride, è tipo… è finita? Sta forse pensando alla ricostruzione?”
Stando ad Evans, il tutto sarebbe in realtà una metafora dei cicli di violenza e perversione politica che l’uomo ha costruito nel corso della storia; qualcosa che sembriamo non essere in grado di interrompere:
“Ad essere onesti è una cosa ciclica non è nuova. È stato lo stesso di 30 anni fa, lo stesso di 50 anni fa, lo stesso di centinaia di anni fa, è qualcosa che per qualche motivo sconosciuto noi come società non abbiamo mai imparato. È una casa naturale e ciclica.“
Avete visto il film? Cosa ne pensate? Fatecelo sapere tramite un commento qui sotto!