Gio 7 Novembre, 2024

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Guida alla lettura dei fumetti dei Transformers

Nel 2005 inizia la storia dโ€™amore tra IDW, casa editrice specializzata in licenze da altri media, e i Transformers, popolari robot-giocattolo risalenti agli anni โ€™80 (presto Netflix gli dedicherร  i nuovi episodi deย I Giocattoli della Nostra Infanzia)ย e destinati, di li a breve, a tornare massicciamente in auge grazie al cinema. In Italia, Panini Comics tiene dโ€™occhio la casa editrice di San Diego e la sua produzione di fumetti dei Transformers, che aumenta a un punto tale che oggi in USA appaiono su cinque o sei testate a settimana, ma non riesce a trovare una formula per proporli al pubblico italiano che soddisfi sia i lettori che le proprie esigenze. O almeno, cosรฌ accade fino a giugno 2017, quando la casa editrice di Modena dร  il via a una collana bimestrale dedicata ai fumetti dei Transformers di 96 pagine, brossurata, ora giunta al numero 4.

รˆ lo stesso formato scelto per il Fichissimo Hulk, ma la periodicitร  รจ piรน fitta, perchรฉ suiย Transformers vengono pubblicate due serie della produzione originale: Transformers โ€“ More than meets the eye e Transformers โ€“ Robots in Disguise collane iniziate in America nel gennaio 2012 e coincidenti con lโ€™inizio, in patria, della pubblicazione di questi personaggi su due collane mensili.

Lโ€™alternanza sulla rivista antologica รจ strutturata in modo che ogni numero contenga almeno un arco narrativo completo di una delle due serie originali, e visto che la maggior parte delle vicende si articola su due o tre episodi, il trucco riesce quasi sempre.

Queste due testate sono state presentate sia in patria che da noi come un punto dโ€™ingresso per nuovi lettori, in quanto stabiliscono lโ€™inizio di un nuovo ciclo di vita sul pianeta Cybertron, luogo dโ€™origine dei robot senzienti alieni in tutte le continuitร  a loro dedicate. In questo caso si tratta ancora una volta dei personaggi Generation One, vale a dire gli stessi che invasero gli scaffali dei giocattoli e le televisioni di tutto il mondo a partire dal 1984. Ma รจ soprattutto una rilettura moderna, che spazza via molti elementi giร  visti.

Transformers: Generation One

Un evento cataclismatico ha sconvolto Cybertron e posto fine alla guerra civile tra Autobot e Decepticon.

Sul pianeta devastato si sperimenta la difficile convivenza fra le due fazioni ormai prive di risentimento reciproco e coloro che, allo scoppio del conflitto, avevano lasciato il pianeta e ora sono ansiosi di tornare a casa.

Nel frattempo, un manipolo di coraggiosi o di folli lascia il mondo dโ€™origine dei Transformers a bordo dellโ€™astronave Luce Perduta, per cercare nello spazio le prove dellโ€™esistenza dei Cavalieri di Cybertron, un leggendario ordine di saggi che, in tempo di pace, potrebbe rappresentare la guida di cui il pianeta ha bisogno.

Poichรฉ i circa sette anni di pubblicazioni precedenti dei fumetti dei Transformers restano inediti in Italia e hanno una continuity abbastanza rigorosa, allโ€™inizio della lettura lโ€™impressione di โ€œessere entrati al cinema durante il secondo tempoโ€ รจ abbastanza forte; ma questa sensazione รจ presto neutralizzata dal modo in cui le nuove serie scardinano la solita meccanica โ€œbuoni contro cattiviโ€ per andare a raccontare vizi e virtรน di una societร  aliena in cui politica, cultura e religione sono influenzate dal fatto stesso che i cittadini siano robot senzienti mutaforma.

La prima collana proposta in edizione italiana รจ quella dedicata allโ€™equipaggio della Luce Perduta.

Scritta da James Roberts e disegnata da Nick Roche e Alex Milne, questa serie di fumetti dei Transformers รจ pervasa da una forte ironia, e molto incentrata sulla caratterizzazione psicologica dei personaggi. Grandissima attenzione viene posta sui dialoghi, sempre brillanti e solo talvolta un poโ€™ troppo lunghi.

Il dono principale di Roberts, praticamente un esordiente assoluto, รจ quello di raccontare il mondo dei Transformers attraverso i suoi outsiders; perciรฒ popola lโ€™astronave di disadattati, pieni di manie e di segreti, parzialmente incapaci di fidarsi gli uni degli altri, e ciascuno con una storia complessa e divertente. Tra i primi personaggi di cui facciamo conoscenza, ci sono Whirl, un Autobot preda di istinti violenti e vittima di modifiche fisiche impostegli per punirlo di una presunta diserzione; Swerve, metallurgo logorroico e scherzoso che sogna di aprire un bari; Red Alert, un capo della sicurezza paranoico e convinto che a bordo della sua nave ci sia una presenza maligna nascosta (attenzione, spoiler! Ha quasi sempre ragione); Tailgate, un transformer che ha passato gli ultimi sei milioni di anni incosciente in una fossa, e Rung, lo psicologo di bordo con una passione per i modellini di astronavi.

Non stupitevi se questi personaggi sembrano troppo umani: le dinamiche di relazione acquistano da subito un importanza fondamentale per questa serie. A riportare il racconto su i binari della Sci-Fi classica e dellโ€™universo Transformers ci pensano i vari pianeti che lโ€™equipaggio visita durante la sua cerca, dove si verificano epidemie-zombi, ci si imbatte nella squadra speciale disciplinare dei Decepticon (un gruppo talmente fanatico che alcuni dei suoi membri sono capaci di trasformarsi in strumenti di tortura) e in Autobot alla deriva nello spazio o tormentati dagli orrori della guerra commessi secoli prima.

I disegni di Roche e di Milne, veterani di questi personaggi, coniugano una ricerca dellโ€™espressivitร  dei volti e dei movimenti adatta a trasmettere emozioni umane con i design mecha di gusto piรน contemporaneo e โ€œasiaticoโ€, con figure slanciate e dinamiche ma tecnicamente plausibili.

Transformers: Robots in Disguise

La collana Robots in Disguise invece ambienta su Cybertron una sorta di thriller politico, tra giochi di potere e ambizioni personali, in cui la pace รจ solo di facciata e nasconde la violenza in cui hanno vissuto i suoi campioni fino a poche ore prima.

Ora che le fazioni non hanno piรน senso, il comando del pianeta รจ diviso tra tre robot: Bumblebee, Starscream, e Metalhawk.

Il primo รจ lโ€™Autobot piรน capace di empatia verso il prossimo, ma anche quello meno credibile come leader, poichรฉ durante tutta la guerra era ritenuto dai compagni una specie di mascotte; il secondo รจ lโ€™ex-comandante dellโ€™aviazione Decepticon, infido, traditore, e primo detrattore dei suoi compagni di un tempo; il terzo, invece, รจ il portavoce della fazione dei โ€œnon allineatiโ€, tornato sul pianeta dopo un lungo esilio, e sempre pronto a pontificare sulla pace e lโ€™abbattimento delle differenze mentre in segreto cova un forte rancore per chi ha permesso gli orrori della guerra.

Per garantire il delicato equilibrio della societร  i Decepticon di un tempo vengono tenuti segregati e sotto la costante minaccia di bombe impiantate nei loro corpi, pronte a detonare se si trasformano.

In questo precario sistema si muovono altri individui in cerca di potere o di vendetta, come Prowl, capo della sicurezza Autobot, che appare freddo e calcolatore ma in realtร  non perde mai occasione di farla pagare ai vecchi nemici che durante la guerra lo hanno manipolato e costretto a servire tra i loro ranghi.

I testi di John Barber, spesso improntati a stupire il lettore con colpi di scena, sono scorrevoli e danno vita a dialoghi in grado di coniugare bene un lessico ricco con una parlata realistica.

I disegni di Andrew Griffith sono piรน duri e spigolosi, di quelli di Roche e Milne, adatti alle massicce architetture aliene del pianeta natale dei Transformers, ma ogni tanto si alterna nei doveri di disegnatore anche con altri, tra cui Livio Ramondelli, autore di matite/chine/colori che con le sue tinte tenebrose e piene di ombre dร  al racconto presente nellโ€™ultimo numero pubblicato di questi fumetti dei Transformers una deriva orrorifica, quasi lovecraftiana.

Transformers ambisce fin da subito a collocarsi come un tassello prezioso del piรน ricco mosaico della grande fantascienza a fumetti, discostandosi una volta per tutte dallo schema trito e ritrito dei โ€œgiocattoli che fanno cose orribili gli uni agli altriโ€ (la frase รจ di Orson Welles). Panini lo ha capito e ha posto in questa nuova testata una cura editoriale mai vista in precedenza per questi personaggi, andando per la prima volta a gratificare dei fumetti dei Transformers ricchi di contenuto con traduzioni e redazionali allโ€™altezza.

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