A meno di tre anni dal suo debutto chiude ufficialmente Google Stadia, il servizio di cloud gaming di Google che cesserà definitivamente di funzionare il 18 gennaio 2023.
L’offerta videoludica del colosso di Mountain View, che sperava di assurgere a “terza forza” del mondo del gaming affiancando PlayStation e Xbox (sebbene con un approccio diverso e totalmente votato al cloud gaming), non è mai decollata e la notizia dell’addio al servizio era già nell’aria e non ha sorpreso più più di tanto gli addetti di settore.
Nonostante la possibilità di sfruttare la solida infrastruttura di google e l’immenso know how tecnologico della società, è mancata la risposta degli utenti che non si sono mai affezionati a Stadia e non l’hanno mai considerata una valida alternativa alle altre piattaforme.
“Qualche anno fa abbiamo lanciato il nostro servizio di gioco per i consumatori” ha dichiarato il vicepresidente e direttore generale di Stadia Phil Harrison, “Ma nonostante l’approccio di Stadia allo streaming dei giochi fosse costruito su una solida base tecnologica, non ha ottenuto il riscontro che ci si attendeva, quindi abbiamo preso la difficile decisione di iniziare a chiudere il nostro servizio di streaming Stadia”.
Stadia players, find an important update on Stadia here: https://t.co/IIFRYiIYUu
— Stadia ☁️🎮 (@GoogleStadia) September 29, 2022
Perché Google chiude Stadia?
Il confronto con i modelli di business di Microsoft con il suo Xbox Game Pass e di Sony con il nuovo PS Plus è stato, purtroppo, impietoso e l’offerta mensile di Stadia è stata davvero sempre poca cosa, nonostante il prezzo inferiore rispetto ai concorrenti.
Google ha comunque annunciato che rimborserà tutti gli utenti che hanno acquistato il suo hardware (controller, Founders Edition, Premiere Edition e i vari pacchetti Play and Watch inclusi con Google TV), oltre ai contenuti digitali come giochi ed espansioni acquistati tramite lo Store di Google.
Lanciata nel novembre 2019, dopo l’annuncio avvenuto durante la Game Conference Development di San Francisco dello stesso anno, Stadia si era presentata come una piattaforma stabile e potente per il cloud gaming con la possibilità di poter giocare senza possedere una console, sfruttando esclusivamente i server e la tecnologia di Google. Fin dal day one Google ha garantito con Stadia lo streaming di giochi di ultima generazione in 4K a 60 FPS a patto di essere in possesso di un’adeguata connessione a internet.
Come spesso accade nel mondo della tecnologia non tutto andrà perduto e l’esperienza di Stadia, seppur fallimentare, ha permesso a Google di testare la sua infrastruttura per un uso prettamente votato all’intrattenimento, sperimentando varie soluzioni hardware e software di “potenza condivisa” che torneranno utili, senza dubbio, in un prossimo futuro. Il colosso di Mountain View non rimarrà certo a guardare.