“Psichedeliaaaa…ti fai gli acidi e poi sei in acidoooo”
C’è un adagio secondo il quale gli Elio e Le Storie Tese abbiano, negli anni, composto almeno una canzone per qualsiasi argomento che sia mai esistito, esista o esisterà.
Beh, è vero, e Grant Morrison, autore di alcune delle pagine più stupefacenti della storia del fumetto, potrebbe usare questa canzone come inno personale (basti pensare al mega evento “Multiversity” realizzato per DC Comics qualche anno fa).
Grant Morrison finalmente si apre e, a ruota libera, racconta del perché non ha mai amato il capolavoro di Alan Moore: Watchmen
Sulle pagine dell’ultimo numero di Full Bleed, un magazine fumettistico con interviste e artwork originali, il fumettista scozzese ha parlato diffusamente del suo cordiale odio per il magnum opus di Alan Moore criticando apertamente le sue scelte narrative:
La cosa che mi fa più inca**re è che nessuno dei personaggi ha il permesso di essere più intelligente dell’autore.
L’uomo più intelligente del mondo è un idiota, prepara per tutta la vita un piano monumentale che viene sventato in un secondo alla fine del fumetto.
Lo psichiatra che analizza Rorschach in carcere lo ascolta per cinque minuti raccontare una banalissima “origin story” ed esce di senno; voglio dire… se sei uno psichiatra che lavora in carcere avrai sentito un milione di storie simili, no?
Tutto è forzatamente spinto nella direzione in cui sia palese che il mondo reale non è per nulla come quello che abitano i supereroi.
Nel resto dell’intervista, Morrison critica ancora più aspramente lo stile di scrittura di Moore, dicendo che “le sue meccaniche narrative sono troppo ovvie, nulla è nascosto al lettore“, aggiungendo che i motivi principali del suo allontanamento da Moore sono quelli che lo vedono come primo autore ad aver parlato pubblicamente del suo mancato apprezzamento di Watchmen, avendolo chiamato “L’equivalente di 300 pagine di un Sixth Form Poem“, dove Sixth Form Poem si potrebbe tradurre come”un poema scritto da un liceale che si crede un autore”.
Non è la prima volta che Grant Morrison si mostra critico nei confronti di Moore e del suo lavoro
In un tentativo, un po’ maldestro, di gettare acqua sul fuoco a fine intervista, Morrison ha rassicurato (?) la fanbase dichiarando che non c’è nessuna faida fra i due geni del fumetto, poiché una faida “coinvolgerebbe interessi reciproci, ma io e Moore non abbiamo nulla a che fare l’uno con l’altro” aggiungendo, non senza malcelato sarcasmo, che lui legge comunque tutto ciò che Moore scrive e che suppone che quest’ultimo faccia lo stesso coi suoi lavori, anche se non lo ammetterebbe mai pubblicamente.
In chiusura di intervista, Morrison ha chiosato:
Siamo due persone così diverse, ma anche così simili, che l’unica conseguenza fisiologica a questo status quo è questo conflitto!
Personalmente, credo che quella di Morrison sia una semplice provocazione intellettuale, non però del tutto fine a sé stessa.
Per quanto non condivida affatto la sua opinione su un oggettivo monumento della storia del fumetto come Watchmen, credo che le sue ragioni siano molto ben concepite, frutto di una mente agile e intelligentemente provocatoria.
E voi che ne pensate? Chi ha ragione? Lo stregone barbuto che odia tutto e tutti o lo sciamano pelato?