Il nome di Gunpei Yokoi è passato alla storia grazie alle sue invenzioni come il Game Boy, della croce direzionale presente su tutti i controller delle console odierne, di Super Mario Land e di un’altra console da lui ideata: il Virtual Boy.
Proprio quest’ultima è stata additata da molti negli anni come la causa dell’abbandono della Nintendo da parte di Yokoi, avvenuta un anno dopo il disastroso lancio del Virtual Boy sul mercato, nel mese di luglio del 1995.
In realtà, in un articolo pubblicato nel 1996 dal magazine giapponese Bungeishunju e ripubblicato recentemente da Livedoor, Yokoi spiega che le cose andarono molto diversamente.
Ecco quanto scritto dall’inventore:
“Dopo oltre trent’anni, ho lasciato la Nintendo. Dopo essermi laureato all’università sono stato per tutto il tempo a lavorare su giocattoli ma, a 55 anni, ho pensato di voler trovare un lavoro che mi avrebbe permesso di dare ancora più libertà alle mie idee.”
Yokoi ha poi proseguito parlando del documento che affermava che il suo abbandono era avvenuto a causa dei pessimi risultati ottenuti dal Virtual Boy:
“Il giorno prima del mio ritiro , il Nikkei ha scritto molto su di me. Non mi sono dimesso per essermi assunto le responsabilità del fallimento del Virtual Boy. Da tempo pensavo che, quando avrei compiuto 55 anni, sarei diventato indipendente. Mi sono inventato idee per tutta la vita e ho continuato a creare giocattoli perfezionando la filosofia aziendale di Nintendo, intenzionata a creare ‘giocattoli di nicchia’. Questo è l’unico motivo per cui mi sono dimesso”.
Una filosofia, quella raccontata da Yokoi, che Nintendo sembra seguire ancora oggi (Nintendo Labo ne è solamente l’ultimo esempio).
Purtroppo, poco dopo aver fondato la sua azienda chiamata Koto, l’inventore venne ucciso in un incidente stradale il 4 ottobre del 1997, all’età di 56 anni.
Chissà come sarebbe il panorama delle console odierne se Gunpei Yokoi fosse ancora in vita.
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