Finalmente arriva in fumetteria e sul sito di Edizione Inkiostro Hangar 66, e a presentarlo ora sono proprio gli Hangers!
Lo abbiamo atteso per mesi, seguendo con trepidante ansia il suo lungo percorso verso la stampa, ma finalmente Hangar 66 è diventato realtà. Chi ha seguito lo sviluppo di questo futuro italico sulla pagina ufficiale di Facebook sa bene quanta energia e passione ha messo Max Bertolini per realizzare la sua visione, ma soprattutto ricorda la grande possibilità che Max ha dato ai futuri lettori: esser parte del processo creativo.
Hangar 66 è il primo social-comic italiano, un progetto che nasce su una delle piattaforme di condivisione e confronto più usate del pianeta, trasformatosi in un immenso think tank all’interno del quale ogni decisione veniva presa assieme. Max non ha mosso passo senza consultare i suoi Hanger, che non lo hanno mai abbandonato ma che anzi hanno risposto con calore al suo richiamo, dando ad Hangar 66 una potenza unica.
Ora che Rossano Piccioni ed Edizioni Inkiostro hanno deciso di sostenere Hangar 66 e Max nell’ultimo passo, quello di arrivare alla stampa, si potrebbe pensare che sia giusto raccogliere le dichiarazioni dell’autore, le sue emozioni e le sue aspettative.
Ma parliamo di Hangar 66, di un nuovo modo di fare fumetto, e se l’autore è uno solo, sono tanti i quasi 1800 sostenitori che hanno fatto sentire la propria partecipazione nell’aiutare Max a dare vita a Peppe, a Italia e al Maggiore Nero, che hanno dato vita a uno slang futuro o che hanno scelto i luoghi in cui vivremo la nostra avventura futura.
Quest’oggi abbiamo intervistato alcuni di questi sostenitori, con Max che con un sorriso si fa un attimo da parte e cede a loro parola, lascia che siano i loro spiriti da Hangers a parlare. In molti hanno aderito a questa iniziativa, e a malincuore sono stati selezionati solo alcuni tra coloro che hanno risposto a cinque semplici domande:
– HANGER, racconta come hai conosciuto HANGAR 66!
– Qual è il tuo desiderio più grande che vorresti vedere realizzato nella Saga?
– Che novità rappresenta secondo te HANGAR 66 nel panorama del fumetto italiano?
– Quale personaggio ti ispira maggiormente?
– Cosa rivedi in HANGAR 66 dell’Italia attuale?
Ora tocca a loro parlare di Hangar 66, la voce degli Hangers si fa finalmente sentire. Abbiamo raccolto le loro impressioni e la loro passione, lasciamo siano quindi loro a convincervi a compiere un viaggio nel futuro per conoscere l’Italia che verrà!
Maurizio ricci
Approdo ad Hangar 66 grazie alla fatidica domanda del Bertolini, su cosa avremmo voluto vedere in un ipotetico nuovo fumetto. Domanda dai 10000 consensi… Il desiderio è quello che questo social-comic realizzi un futuro distopico ma possibile, verso un mondo che diventa sempre più difficile da vivere. Sovrappopolamento, migrazioni di massa, lotta per l’acqua pubblica, problemi ambientali ed estinzione animale, porteranno l’uomo a contendersi gli spazi anche con la violenza e la lotta per il potere di pochi prepotenti. Una speranza forse che la razza umana riesca ad avvedersi in tempo del disastro a cui va incontro?
Riccardo della Gaspera
Ciao, sono Riccardo Della Gaspera e ho conosciuto Hangar 66 perchè avevo visto a Marzo un suo post nel gruppo “I fumetti sono una cosa seria”. Il mio desiderio più grande da questa Saga? Che ci sia il giusto equilibrio tra esplosioni/nudi/scene d’azione e cura nella descrizione della polita del mondo, insomma farci vivere la componente emotiva della ambientazione. La novità, per me assoluta, che ci viene presentata è la partecipazione del lettore allo sviluppo del fumetto; ho visto Max Bertolini rispondere ad ogni commento nei post del gruppo Hangar 66, anche questa per me è stata una piacevolissima novità. Nuoterò forse controcorrente, ma il personaggio che mi ispira di più è Masha, nell’illustrazione dove viene presentata leggo una componente di “mistero” che mi ha affascinato, i riflessi della vetrata (di una chiesa?) che si vedono sul pavimento che fa da contorno al personaggio mi hanno rapito e la presenza “dissacrante” del teschio umano nella scena mi ha fatto pensare che questo personaggio avrà una sua bella storia da raccontare. Si percepisce sin da subito che questo fumetto sarà “politically incorrect” negli ultimi 15 anni (probabilmente i più anzianotti di me smentiranno) si è sempre parlato di immigrazione, di immigrati che vengono a rubarci il lavoro, il partner, che vivono agiati mentre noi patiamo la fame e chi più ne ha più ne metta, ecco questo è quello che balza subito all’occhio e quindi quello che rivedo in Hangar 66.
Alessandro Varischi
Ho conosciuto Max come disegnatore di Nathan Never e la fantascienza è una mia passione fin da piccolo! La saga di Hangar 66 già dalle prime pagine uscite in anteprima sta già regalando emozioni, ed è ciò che chiedo ad un fumetto o ad una storia! Che mi regali emozioni! Aver partecipato anche solo per poco a questa realizzazione rende già tutto più emozionante!La novità di hangar 66? Avere abbattuto la barriera tra disegnatore e fruitori!! Alzando un muro tra nuova Europa e l’Italia!! Peppe o maiale! Cosa rivedo dell’Italia di oggi in hangar 66? Il degrado, il menefreghismo, l’individualismo abbruttente… la speranza è ovviamente di cambiare in meglio ma… l’arena è più vicina di quanto si pensi!!! HANGAAAAAAR66!!!!
Gustavo Enrico
Ho conosciuto Hangar 66 seguendo Max Bartolini su Facebook per Morgan Lost. Vorrei che tra azione e fantasia ci sia molta critica alla società attuale. E molta fantasia e sperimentazione nel formato delle tavole e la gabbia. Per me Hangar 66 è un fumetto sperimentale, che rompe in ogni aspetto le regole del fumetto italiano senza nessuna censura. Mi piace il Maggiore Nero, Elia ma ancora è presto per dare una valutazione definìtiva sui personaggi. Vedo le divisioni, l’odio e la paura che purtroppo in questi tempi crescono nel nostro paese.
Enrico Pedrotti
Mi sono avvicinato ad Hangar 66 seguendo i post di Max Bertolini, di cui amo il disegno dal tratto moderno e “oscuro”. Il mio desiderio riguardo la Saga è che apra ad un modo nuovo di fare fumetto, coinvolgendo, come Hangar 66 sta facendo, un numero maggiore di persone nella sua creazione, avvicinandosi cosi sempre più ai gusti di chi legge e partecipa attivamente alla storia. Il mio personaggio preferito? Non ho preferenze: magari ne sbucherà uno a sorpresa! Purtroppo il collegamento con l’Italia attuale è il degrado e la perdita della speranza.
Anthony La Selva
Impatto con Hangar 66 durante una cena in amicizia , tra un panino e una bibita ascoltavo le trame di questo progetto già con il telefono in mano, in cerca della pagina ufficiale. E da lì l’entusiasmante scoperta. In questa saga mi aspetto di vedere tutto ciò che le altre case editrici italiane hanno timore di mostrare il pubblico: il regno del genere umano per com’è veramente. E non nascondo un piccolo, grande desiderio: la possibilità un domani di affiancare Max nel comparto grafico della serie, in quanto io sono un aspirante fumettista. Quindi, detto questo attendo con ansia le gesta del “Maggiore Nero” (essendo un fan di “Ken il Guerriero”, prediligo protagonisti virili e temerari), il quale sicuramente mi farà strizzare gli occhi, anche lui figlio di un’Italia egoista e manipolatrice.
Maurizio Preda
Ho cominciato vedendo le prime tavole di Max e rispondendo alle sue prime domande mi sono sempre più appassionato !!! Sono curioso di vedere la mia bella Italia nel fumetto !!! E più che Fanta politica spero di sbagliarmi ma sembrano sempre più previsioni di un futuro ormai prossimo !! Be il sergente blauer credo di essermi già innamorato !!!
Aish Jadar
Ho conosciuto il progetto Hangar 66 per entropia con il cosmo, il mio desiderio più grande è vedere rappresentati i pirati sardi, un personaggio proveniente dal Friuli e vedere la distruzione della base di Aviano. Detto questo l’idea del fumetto partecipato è vincente, sono sicuro che Hangar 66 sarà una chicca per tutti coloro che avranno la fortuna di leggerlo e siamo solo all’ inizio. Per adesso il Maggiore Nero è quello che mi ispira di più tra i primi personaggi della serie, e concludo dicendo che Hangard 66 farà impallidire Nostradamus visto la cieca direzione intrapresa dall’umanità odierna. Sono contento di far parte di questa famiglia e spero che venga dedicata almeno una vignetta all’ ape da guerra !
Gianfranco Papa
Beh seguo Nathan, Morgan, Max Hangar, poi Facebook ha fatto il resto. Desiderio di contaminazione comics. E’ una realtà, una comunità, uno scambio vivo di idee , il fluire della passione e la guida di Max. Avere un rapporto unico e diretto, una comunità unica, fico. Peppe o maiale, il Maggiore Nero. Manca poco e ci arriveremo. Oppure prevede il futuro?Dajee , Grande Max, Grazie per aver abbattuto il confine e creato delle belle teste pensanti. Grande!
Samuel Malossi
Ho conosciuto H66 prima di iniziare tutto grazie a Max Bertolini. Il mio desiderio più grande è di vedere la realtà in un fumetto! Ed ha già iniziato a esserlo!! H66 è una Novità come mai prima d’ora. IL PRIMO SOCIAL COMICS DELLA STORIA!!!! Mai un autore aveva pensato ad una cosa del genere. È grandioso creare una cosa del genere… e fai in modo che i lettori siano presenti al 100%. Il maggiore nero mi sembra davvero cazzuto!! Ma devo dire che tutti i personaggi sono davvero fantastici!Nulla… l’Italia di Hangar 66 è nel caos PIÙ totale!!!! Voglio proprio vedere cosa ne salta fuori!!!!!
Frank Lotus
Ho conosciuto Hangar 66 seguendo Max Bertolini sulle varie pagine dedicate ai fumetti di cui sono un accanito lettore e collezionista. l mio desiderio era che almeno una delle idee proposte diventasse un giorno una tavola. E avendo pensato al ponte sullo stretto distrutto ho già potuto vedere il capolavoro che Max ha tirato fuori. Mi reputo soddisfattissimo! Hangar è totalmente innovativo, in quale altro fumetto sono i lettori a scegliere la trama discutendone tra loro? Ma non solo per quello è innovativo anche nel tema, un post bellico tutto italiano. il mio personaggio è Maria devota, vuoi per le fattezze, ma mi ha sempre ispirato il suo aspetto naif nel contesto di hangar. Senza entrare troppo nel “politico” vedo un distacco sempre maggiore nei fatti tra l’Italia e il resto d’Europa.
Armando de Martino
Ho conosciuto Hangar 66 per puro caso, tramite i link che postava un’amica sul suo profilo e, leggendo tra i vari commenti, si poteva partecipare con idee e personaggi. E ho pensato: ”Perché non provare?” Il desiderio più grande? Non saprei dirlo con certezza, ma che scuoti le fondamenta dei fumetti del genere sci-fi/utopistico. Un fumetto che dimostra cosa può fare il potere e la nascita di una nuova potenza mondiale.In parte la politica, di come una vuole surclassare l’altra con la forza e pugno di ferro. Chi ostacola tale decisione beh…il futuro è già segnato per lui.
Giuseppe Russo
Sono di Messina ma vivo a Roma da qualche anno. Ho conosciuto H66 per caso, perché da appassionato di fumetti e di fantascienza vidi delle splendide tavole di un progetto in via di realizzazione e volli farne parte.Il mio desiderio più grande è vedere una nuova, grande produzione italiana nel panorama del fumetto sci/fi. Direi che si sta avverando. La novità di Hangar 66 è consentire la partecipazione dei fan del genere e di Max Bertolini in particolare alla creazione di un’opera vera. Penso che l’atto creativo in sé sia qualcosa di meraviglioso. Il maggiore nero e Beppe sembrano promettere molto bene. Attualmente vedo poche somiglianze, anche se il caos che attualmente domina il Paese e le sue divisioni possono essere delle ottime premesse.
Pasquale Zimbaldi
Sono venuto a conoscenza di HANGAR66 fin dall’inizio, seguo Max da tempo. Non sono un gran oratore ma sono un lettore che da 40 anni divoro fumetti ( ne possiedo più di 3000 rigorosamente letti tutti). Il mio desiderio più grande di questa saga? Che sia esplosivo. Da quello che riesce a carpire e parafrasando in modo stupendo, rispecchia il momento storico che stiamo vivendo. Menefreghismo, corruzione, distruzione ( vedi incendi) politici corrotti, ecc. La novità è la nostra partecipazione attiva allo sviluppo dell’opera. Non conosco personalmente Max, ma ha fatto un lavoro grandioso ascoltando ognuno di noi, accogliendo i nostri pareri. Infine penso che Max va sostenuto a prescindere, si è messo in discussione mettendoci la faccia e una mole di tempo impressionante, I personaggi sono tutti validi bisogna vedere come evolverà il tutto.A pelle hanno attirato la mia attenzione Masha e il Maggiore.
Fabio Fiorebello
Sono un appassionato di fumetti e speranzoso nel riuscire a farli come lavoro un giorno. Mi sono accostato ad Hangar 66 inizialmente vedendo i vari post di Max che parlava di questo nuovo progetto che aveva in mente. Incuriosito sono andato a vedere di cosa si trattasse..e lì trascinato dalla passione che ci mettevano i vari partecipanti (compreso il maestro Max)mi sono sentito coinvolto e così eccomi qua in mezzo ormai da un bel po’ di tempo.. e mi sento di ringraziare Max e tutti gli Hangers perché, grazie a tutti, questo progetto è partito da un’idea geniali e sta diventando sempre più una figata pazzesca. Il mio desiderio è vedere questo progetto espandersi sempre più e arrivare a più persone possibile in modo da dare vita ad un progetto globale… più persone si uniscono, più esperienze convergono e più complesso e completo il progetto diventerà. Ma anche dar modo ai lettori di vedere che, anche se la storia è enfatizzato x il fumetto, la società attuale poi non differisce molto, nella sua durezza, dal racconto. La novità di Hangar 66 è il vedere (sempre grazie al lavorone fatto da Max e i suoi collaboratori)come un progetto possa nascere da un niente.. da un passaparola, da un’idea, da più individui che fino a questo momento pensavano al fumetto da appassionati e da tali tante volte si dicevano leggendoli..”io qui avrei fatto così”..oppure..”il finale o la narrazione così non mi piace molto, se invece avrebbero fatto questo..”ecc… e in questo contesto hanno modo di esporlo.. di discuterne e, se è fattibile,di vederlo realizzato. In pratica, vedersi partecipi in qualcosa che prima era solo passione. I personaggi che preferisco? i personaggi li adoro tutti.. Max è stato un fenomeno ad impostarli e dargli vita dandoci la possibilità di sfogarci con le interpretazioni. ma forse, per ciò che trasmette il disegno, prediligo un po’ più Blauer ,Devota e Nero. Con l’italia attuale vedo il degrado e la sofferenza ad andare avanti. Super Hangar avanti così verso l’infinito e oltre.
Nulla più dell’entusiasmo di chi ha vissuto il processo creativo di un fumetto può spiegare la passione che è stata necessaria. Hangar 66 è ora disponibile con il suo primo numero, e sappiamo che Max sta già lavorando alla prossima uscita di questo apocalittico futuro!